«C’è ancora speranza». Il primo volontario che la scorsa estate ha aiutato due ragazzi del Mendrisiotto in una delle loro azioni di pulizia del suolo pubblico queste parole le ha forse dette al vento. La frase pronunciata al momento di accomiatarsi dai due ragazzi, dopo averli aiutati a ripulire il parco pubblico presente accanto alla foce del fiume Laveggio, ha però colpito nel segno. Tanto da ispirare il nome del gruppo che poi è stato ufficialmente fondato con lo scopo di ripulire la natura dai rifiuti abbandonati. «Quella frase ha acceso in noi una lampadina - esordisce Manuele Giussani, uno dei due fondatori del Gruppo Verde Speranza - ci ha convinto a creare un gruppo vero con lo scopo di ripulire dai rifiuti l’ambiente e ha ispirato il nostro nome».
I primi 158 metri
Manuele Giussani e Denis Ansermin sono due amanti della natura: «Durante le nostre passeggiate ci siamo resi conto di imbatterci sempre più in rifiuti. Così abbiamo deciso di trovarci una volta alla settimana per ripulire quelle zone dove avevamo notato la presenza di molta sporcizia». I primi quattro incontri - spiega il nostro interlocutore - si sono tenuti in agosto: «Volevamo concentrarci sull’area che va grossomodo dalla zona industriale di Riva San Vitale al FoxTown. Ma abbiamo trovato decisamente più rifiuti di quanto pensassimo e il primo giorno siamo riusciti a ripulire solo 158 metri di strada. Li abbiamo misurati con Google Maps» commenta sconsolato Giussani.
Dopo due azioni di pulizia in quell’area «abbiamo deciso di passare dal cemento alle zone verdi e siamo andati alla foce del Laveggio». Lì i due hanno ricevuto l’aiuto del primo volontario. E tutto è cambiato: «Il signor Egidio (questo il suo nome, n.d.r.) ci ha chiesto se facevamo parte di un gruppo». Il resto è storia: la squadra si ritrova ogni sabato alle 14 per ripulire dai rifiuti un’area diversa. «Scegliamo le zone in base alla nostra esperienza, siamo spesso in giro e vediamo dove ci sono rifiuti abbandonati, e abbiamo anche imparato a riconoscere i punti dove potrebbe essere utile il nostro aiuto».
Gli incoraggiamenti
In questo periodo, visto che a causa del coronavirus ci si può ritrovare in gruppi di al massimo 5 persone, le raccolte organizzate sono di solito due ogni sabato, così da poter coinvolgere più persone. «La risposta della gente è molto positiva. Le prime azioni di pulizia come gruppo hanno coinvolto fino a 8 nuovi volontari alla volta. Chi ci vede all’opera ci fa spesso i complimenti, è una cosa che ci fa davvero piacere e ci motiva».
Collaborazioni con i Comuni
Risposte positive non giungono solo dalla popolazione ma anche dai Comuni. I due amici hanno infatti contattato tutti i Municipi del Mendrisiotto e del Basso Ceresio e anche alcuni del Luganese: «In 15 hanno raccolto il nostro invito a collaborare con noi, mettendoci a disposizione i sacchi dei rifiuti ufficiali, offrendosi di dividere i rifiuti che raccogliamo, ritirando i sacchi una volta finito per smaltire quanto raccolto eccetera».
Apprendistato sul campo
Dividere i rifiuti raccolti. Questo è un aspetto del lavoro che il Gruppo Verde Speranza si impegna a fare. I fondatori lo hanno imparato nel tempo. «Abbiamo dovuto informarci e imparare a conoscere i materiali che raccogliamo, per sapere come e dove smaltirli. Ricordo un episodio con protagonista il nostro affezionato primo volontario. Aveva trovato un pezzo di amianto e mi ha guardato chiedendo che cosa doveva farne. Abbiamo dovuto informarci ma ora lo sappiamo».
L’impegno a titolo volontario dei due giovani amici li ha portati nelle scorse settimane anche a ricevere un riconoscimento: Edilgroup ha premiato tre progetti che nel 2020 si sono distinti in ambito culturale, sociale e sportivo: il Gruppo Verde Speranza si è aggiudicato quello in ambito sociale.