Le processioni ci saranno. Ma per forza di cose avranno una forma diversa dal solito. Quale? Per ora è un segreto, il comitato organizzatore vuole infatti mantenere alta la curiosità e ha deciso di rendere noti i dettagli solo nelle prossime settimane.
Ciò che è certo è che nel 2021 il periodo pasquale mendrisiense sarà tradizionale il più possibile. «Lo scorso anno il lockdown ci ha colti all’improvviso proprio nel momento del montaggio dei trasparenti - spiega il presidente del comitato organizzatore Gabriele Ponti -, che alla fine sono stati montati solo in parte. Ora però abbiamo un anno di esperienza per quanto riguarda il convivere con il coronavirus e abbiamo voluto provarci. Il periodo pasquale è molto sentito a Mendrisio e vogliamo che la popolazione possa viverlo in modo tradizionale».
Da quando Ponti è diventato presidente, nel 2018, il comitato ha una sorta di nuovo motto: «Tradizione e innovazione, e quest’anno il motto si concretizzerà in tutto e per tutto», aggiunge il nostro interlocutore, che sottolinea di aver sperato fino all’ultimo di poter organizzare le sfilate classiche del Giovedì e Venerdì Santo, con il pubblico, ma che ad oggi questo è impossibile.
Il programma parziale
Quello che sarà proposto da metà marzo e fino all’11 aprile «è qualcosa di inedito, per i mendrisiensi questa tradizione è importante e quindi siamo stati molti motivati a trovare una soluzione che permettesse loro di vivere al meglio il periodo pasquale».
Passiamo quindi al programma, o meglio a quanto è stato reso noto sinora. A partire da metà marzo e fino all’11 aprile lungo le vie della città saranno posati i trasparenti e trasformate le vetrine dei commerci in palcoscenico per gli abiti e gli ornamenti dei figuranti. Le quattro Chiese di San Giovanni, Santa Maria, Santissimi Cosma e Damiano e Cappuccini saranno inoltre aperte al pubblico e allestite come tradizione.
Parola d’ordine: coinvolgere
Ancora avvolta nel mistero è invece la seconda parte del programma, che il consiglio di fondazione spiega in questo modo: «Abbiamo pensato a un’edizione inedita che riesca a coinvolgere i volontari, la popolazione, i commerci, gli espositori e l’intera comunità locale in un evento diverso ma voluto per confermare la tradizione. Il programma è in fase di elaborazione e rigorosamente top secret, anche a seguito dei numerosi aggiustamenti che l’evoluzione pandemica impone, ma sarà svelato in ogni dettaglio entro la fine di marzo. L’appuntamento con le processioni sarà un nuovo momento di comunione fra storia e attualità, fra tradizione e innovazione, fra luoghi e persone, nel pieno rispetto delle caratteristiche che hanno permesso a questa manifestazione di entrare a far parte del patrimonio mondiale dell’umanità».