ZSC Lions

«Vincere il titolo non era scontato e in futuro sarà sempre più difficile»

Dopo il decimo trionfo dello Zurigo, parla il direttore sportivo Sven Leuenberger: «Aver dovuto lottare fino a gara-7 con il Losanna dà ancora più valore al nostro successo»
© KEYSTONE/ENNIO LEANZA
Red. Sport
01.05.2024 19:45

Facile no, meritato sì. Battendo il Losanna in gara-7 (2-0), martedì gli ZSC Lions hanno conquistato il decimo titolo della loro storia. Il primo per alcuni giocatori-simbolo del nostro hockey, da Denis Hollenstein a Yannick Weber. Il primo nella nuova casa, la scintillante Swiss Life Arena di Altstetten, inaugurata nell’ottobre del 2022. Per tornare ad alzare l’agognata coppa, il ricco club zurighese ha dovuto attendere 6 anni (nel 2018 a farne le spese fu il Lugano) e smaltire la delusione per il ribaltone subito nella finale di due anni fa contro lo Zugo.

Un gruppo in missione

I Lions hanno di fatto dominato il campionato dall’inizio alla fine, ma il direttore sportivo Sven Leuenberger parla di un trionfo non scontato: «Diventare campioni una volta ogni cinque stagioni (considerando che nel 2020 i playoff vennero cancellati dalla pandemia, NdR.) è una bella storia. Spesso si sottovaluta quanto sia complicato vincere, anche per il nostro club. Ci sono tante altre squadre ambiziose e sempre più competitive. Lo si è visto in questa stagione, molto combattuta. E ho la sensazione che in futuro ogni anno sarà sempre più difficile».

«Aver dovuto lottare fino a gara-7 con il Losanna, dà ancora più valore al nostro successo», aggiunge Leuenberger. «Credo che la squadra fosse davvero in missione. Ciò che mi rende particolarmente orgoglioso, è il modo in cui ha saputo reagire martedì. Già privi degli infortunati Weber e Balcers, nel primo tempo abbiamo perso pure Malgin, il che è stato mentalmente difficile per la squadra. Ma nessuno ha mollato».

La squadra da battere

Quasi tutti i giocatori chiave dei Lions resteranno per almeno un altro anno e lo Zurigo sarà ancora la squadra da battere. «Dovremo valutare se fare uno o due aggiustamenti, ma non sarà né oggi, né domani», spiega Sven Leuenberger.

Di certo, le rivali faranno il possibile per colmare il gap. Quanto accaduto negli ultimi due anni, del resto, permette a molti di sognare. Nella scorsa stagione il Ginevra aveva vinto il suo primo campionato e il Bienne aveva raggiunto la sua prima finale nell’era playoff. Quest’anno è toccato al Losanna debuttare in una serie per il titolo. Il passaggio a 6 stranieri, secondo Leuenberger, ha contribuito a rendere la National League ancora più equilibrata. «Ed è per questo che è diventato sempre più complicato vincere. Ci sono sicuramente 6 o 7 club che possono laurearsi campioni».

Orgoglio vodese

Dal direttore sportivo vincente a quello sconfitto: «Complimenti allo Zurigo, ha meritato il titolo», afferma John Fust, deluso ma orgoglioso. «Abbiamo dato tutto fino alla fine, ma non avevamo più le gambe. Sono fiero della squadra e dello staff. Credo che nessun’altra squadra avrebbe potuto spingere lo Zurigo in questo modo fino alla settima partita».

In gara-7, però, si sono visti soltanto i Lions o quasi: «Sarebbe stato meglio trascorrere più tempo in attacco, certo, ma loro ci hanno messo subito sotto pressione», spiega Fust. «Nel primo tempo si è vista la differenza di tiri. Abbiamo dovuto difenderci e questo ci è costato energia, ma analizzeremo l’ultima partita in un altro momento. In questi istanti sono semplicemente orgoglioso del Losanna, dei tifosi, della città. Tutti si sono uniti, un intero cantone era dietro di noi. Abbiamo imparato molto su noi stessi, guadagnandoci il rispetto di tutta la Svizzera. Ora sappiamo quale passo dovremo ancora fare».

La promessa di Fuchs

Jason Fuchs non è riuscito a vendicare suo padre Régis, che nel 2000 e nel 2001, con la maglia del Lugano, perse due finali contro gli stessi ZSC Lions: «Se non abbiamo vinto, è perché ci mancava qualcosa», ha detto Jason. «Il gol dell’1-0 poco prima della fine del periodo centrale ci ha fatto male. Più in generale, in gara-7 non siamo riusciti a trovare soluzioni offensive. Fa male essere arrivati così vicini, a una sola vittoria dal titolo, ma nei prossimi giorni ci renderemo conto di quello che abbiamo raggiunto con questo gruppo incredibile e di quanta strada abbiamo fatto insieme. Saremo ancora qui per i prossimi anni e vinceremo il titolo».

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