La recensione

«The Last of Us – Part II», arriva il remake per PS5

Il modo migliore per vivere la seconda avventura di Joel e Ellie
Paolo Paglianti
03.02.2024 18:00

Con oltre 37 milioni di copie vendute, una serie TV tra le migliori uscite negli ultimi anni e una seconda season in arrivo, il franchise di The Last of Us è uno dei pochi videogame diventato «famoso» anche tra i non videogiocatori.

La storia racconta di un’America sconvolta da una disastrosa invasione di funghi che trasformano gli umani in zombi assassini. La società crolla e i pochi sopravvissuti devono combattere non solo contro gli zombi e il micelio killer, ma anche tra di  loro, tra sbandati e disperati pronti a tutto per una scatoletta di carne pre-apocalisse e organizzazioni paramilitari che impongono il loro dominio nelle città ancora abitate. Nel primo episodio del videogioco, classe 2013 e uscito originariamente per PS3, abbiamo conosciuto Joel, sopravvissuto senza speranze e demolito dalla morte della figlia nella notte dell’invasione dei funghi, che parte per una piccola odissea nord-americana per portare Ellie in un laboratorio sperimentale del gruppo di ribelli delle Luci: la ragazzina è immune alle molecole dei funghi invasori e potrebbe permettere la creazione di una cura globale. Nel secondo capitolo, classe 2020 e uscito inizialmente per PlayStation 4, ritroviamo Joel ed Ellie felicemente rifugiati in un villaggio dove regna pace e armonia: non durerà, visto che verranno presto raggiunti dal loro passato. Non vi diremo una virgola in più sulla trama del secondo episodio, perché sarebbe un crimine capitale rovinarvi la sorpresa sulla storia.

I remake non sono una novità nel mondo dei videogiochi – anzi, sono assai comuni. Per esempio, qualche mese fa vi abbiamo parlato dell’eccellente lavoro di Konami che ha pubblicato una versione aggiornata per le console moderne di Resident Evil 4, con una grafica nettamente migliorata, un sistema di controllo splendidamente più snello e tanti piccole novità assai gradevoli. Un modo perfetto per far conoscere la saga a chi al tempo dell’uscito non videogiocava, e un’ottima scusa per gli appassionati del gioco per rivivere in forma moderna uno degli episodi più amati.

Anche il franchise di The Last of Us non è nuovo ai remake. Esistono ben due riedizioni del primo capitolo, che hanno aggiornato la grafica del primo episodio per PS3 agli standard prima di PS4 e poi di PS5, migliorando anche il sistema di controllo e alcuni passaggi del gioco.

Nel caso del secondo episodio, uscito proprio poco prima dell’arrivo di PS5, si sentiva il bisogno di un remake, considerando che la grafica era già di ottimo livello? Il sospetto che l’operazione di Sony tenti di sfruttare il successo della serie TV c’è tutto.

Cosa troverete nel remaster

Iniziamo con il dire che il «remaster» di The Last of Us II costa relativamente poco per chi ha già acquistato la versione PS4: circa 10 CHF, un costo assai contenuto considerando che generalmente i remaster hanno un prezzo sette volte superiore e pari alle «prime uscite».

A livello visivo, non è una vera rivoluzione. Come abbiamo già detto, The Last of Us – Part II era già eccellente di suo su PS4. Con il remaster arriva la possibilità di giocare in 4K ntivo alla massima risoluzione possibile, oppure di prediligere la fluidità delle animazioni, opzione che personalmente preferiamo di gran lunga. Siamo abbastanza sicuri che mettendo fianco a fianco le versione PS4 e Remaster, ben pochi giocatori noterebbero differenze rilevanti nella resa grafica, quindi non compratelo se sperate in una riedizione che migliori sensibilmente questo aspetto. Oltre al gioco originale, che ovviamente è riproposto intatto, arriva la modalità «Dietro alle quinte», che permette di esplorare alcuni livelli del gioco tagliati nella versione finale (e quindi inediti, di fatto) ascoltando il commento degli sviluppatori, che spiegheranno i motivi per cui hanno disegnato in un certo modo le mappe di gioco, o posizionato nemici e puzzle in un altro. Arriva anche la modalità «Senza Ritorno», che propone dei livelli procedurali sempre diversi ricavati dalle ambientazioni già esistenti nel gioco, per delle incursioni tra gli zombi per ottenere delle risorse. In pratica, un modo di giocare potenzialmente all’infinito The Last of Us, senza nessun genere di trama da seguire e focalizzato sui combattimenti e gli scontri, scollegato dalla storia principale. C’è infine la possibilità di suonare la chitarra con i protagonisti del gioco. Nessuna traccia di multiplayer, cosa che non ci stupisce considerando la recente cancellazione del progetto «online» del franchise.

Vale la pena prendere «The Last of Us II Remake»?

Se non lo avete mai giocato, e avete una PS5 in casa, non dovreste pensarci su due volte. A meno di non avere un’allergia conclamata verso le avventure post-apocalittiche e i giochi d’azione, è uno dei migliori videogame mai realizzati e una delle storie meglio raccontate su console. Se siete dei veterani della versione PS4, secondo chi vi scrive, le novità valgono sicuramente quei 10 CHF di differenza per accedere ai contenuti del Remake. Rivisitare alcuni livelli di gioco con un «director’s cut» interattivo sarà un piacere per chi è appassionato del videogioco, e le scorribande piene di sparatorie e scontri saranno un piacevole diversivo per un paio di serate. E magari, vi verrà voglia di rivivere l’avventura della trama principale, magari come ripasso prima di affrontare il binge watching della Season 2, prevista per l’anno prossimo.

The Last of Us – Part II Remake  è disponibile solo su PlayStation 5. Il gioco è completamente tradotto in Italiano e ha un PEGI età consiglia 18+. Verosimilmente, arriverà prima o poi anche su PC– come è successo per gli altri episodi del franchise.

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