"Sono Wallander per passione"

Lo afferma il grande attore e regista Kenneth Branagh
Max Armani
13.07.2009 23:59

«Come al solito è stata la passione a spingermi ad entrare nel progetto di Wallander. Ero un avido lettore dei libri dello scrittore svedese Henning Mankell e mi piaceva l?idea d?interpretare questo suo detective che aveva alle spalle un grande mondo interiore». Così parla Kenneth Branagh, sorridendo pensieroso come farebbe il suo ormai arcinoto ispettore Kurt Wallander, protagonista dell?omonima serie poliziesca che sta avendo un enorme successo anche sui teleschermi italiani dove è trasmessa da Sky Cinema (le repliche sono previste domani e il 21 luglio alle 22.35) e ospite d?onore nei giorni scorsi al RomaFictionFest dove questo conosciutissimo attore e regista nordirlandese è venuto a ritirare un premio alla carriera. La miniserie in tre episodi è andata in onda tra novembre e dicembre scorsi su BBC One ottenendo ottimi indici d?ascolto, tanto che dopo i primi tre episodi (tratti dai romanzi La falsa pista, Muro di fuoco e Delitto di mezza estate) è già previsto di girarne altri. Come ha dichiarato a Roma il produttore Andy Harries: «In tutto i libri di Wallander sono dieci e finché Kenneth Branagh è disponibile, continueremo».Ovviamente sapere Branagh nei panni dell?ennesimo detective di un serial televisivo con delitto, un po? stupisce, proprio lui fine e brillante interprete shakespeariano, ma poi quando lo vediamo immerso nel sobrio paesaggio svedese, alle prese con le più torbide varianti dei sentimenti dell?umana natura, cominciamo a capire, tuttavia abbiamo voluto chiedere a lui cosa esattamente lo leghi a Wallander.