Via Tatti, due pesi e due misure

Raffica di domande al Governo da Martignoni e Gianoni
Red. Online
20.08.2009 18:12

BELLINZONA - Perchè il Cantone è favorevole – anzi, lo ha espressamente richiesto – all?insediamento di attività commerciali nella parte bassa di via Tatti (tra gli incroci con via Zorzi e con via Luini) e poi esclude categoricamente che nella parte alta della stessa arteria lo stadio Bellarena possa essere completato con un centro commerciale? È quanto chiedono al Consiglio di Stato il sindaco di Bellinzona Brenno Martignoni ed il municipale Filippo Gianoni, nella loro qualità di granconsiglieri. Nell?interrogazione dal titolo «Quer pasticciaccio brutto de via Tatti» lamentano l?assoluta mancanza di coordinamento fra gli esiti dei masterplan – gli studi sulla sistemazione di via Tatti dopo la realizzazione del semisvincolo – e l?allestimento della scheda R8 del Piano direttore cantonale la quale non contempla la zona tra quelle in grado di accogliere i cosiddetti grandi generatori di traffico. «Come mai questo è potuto accadere visto che della Delegazione delle autorità (l?organo deputato a coordinare gli interventi legati al semisvincolo, ndr) fa parte il direttore del Dipartimento del territorio e diversi funzionari che, oltretutto, hanno partecipato anche alla presentazione dei masterplan?» è una delle 14 domande che i due granconsiglieri bellinzonesi sottopongono al Governo.