I giornalisti afghani dicono "no!"

La censura del Governo contestata anche dall'Onu
Red. Online
Red. Online,AnsaeAp
19.08.2009 19:00

KABUL - Mancano poche ore all'apertura dei seggi - il via alle operazioni di voto è previsto alle nostre 4.30: le 7 locali - ma la tensione è altissima. I giornalisti afghani, ma anche la maggior parte di quelli stranieri, hanno deciso di respingere il divieto imposto dal Governo (vd. suggeriti) di informare sugli atti di violenza che dovessero eventualmente verificarsi nella giornata di giovedì. L'Onu, dal canto suo, ha chiesto al Governo dell'Afghanistan di revocare i due provvedimenti.

L'Associazione indipendente dei giornalisti dell' Afghanistan (Ijaa) ha definito i provvedimenti governativi «illegali» ed ha fatto sapere che se qualche giornalista avrà problemi nello svolgimento del suo lavoro, «sarà da noi difeso», e gli incidenti «saranno denunciati a livello nazionale e internazionale». L'Ijaa precisa che se il Governo «non ha il controllo di aree del Paese non è affare nostro. Il nostro compito è di raccontare cosa succede e fornire agli elettori gli strumenti per esercitare liberamente il diritto di voto».

L'Onu, invece - e a precisarlo all'Ansa è stato Alim Sedik, portavoce dell'Unama, la Missione di assistenza dell'Onu in Afghanistan - «ha detto ai responsabili del ministero degli Esteri che la gente ha bisogno di informazione, visto fra l'altro che la Costituzione afghana protegge la libertà di espressione».