Come affrontarla

Balbuzie, ecco cause e rimedi del disturbo

È fondamentale che i genitori aiutino i propri figli ad affrontare questa problematica sin da piccoli
È fondamentale che i genitori aiutino i propri figli ad affrontare questa problematica sin da piccoli
Red. Online
07.12.2021 18:30

Si stima che circa settanta milioni di persone nel mondo soffrano di balbuzie, anche se spesso rappresenta un argomento tabù per chi ne è affetto. É importante, quindi, conoscere che cos’è: un disturbo del linguaggio caratterizzato da variazioni del ritmo della parola. Parlare implica il movimento di oltre 100 muscoli contemporaneamente. Per questo motivo lo studioso del linguaggio Martin Sommer ha paragonato la balbuzie ad un’orchestra disorganizzata, nella quale i singoli orchestrali suonano bene, ma manca il coordinamento. Fino ad alcuni decenni fa, si pensava che la balbuzie fosse legata solo all’emotività. Secondo uno studio americano pubblicato sul New England Journal of Medicine, invece, questo disturbo ha una base genetica, come prova la sua forte familiarità. Il 75% dei bambini che balbettano, infatti, ha parenti balbuzienti. I fattori emozionali, in sostanza, sono solo cause scatenanti in soggetti già predisposti.

Ma come si riconosce? Ecco i sintomi principali:

• ripetizione delle sillabe;
• interruzione delle parole;
• prolungamento di suoni;
• interiezioni (parole che esprimono stati d’animo, slegate dal resto della frase);
• eccessiva tensione fisica quando si pronunciano le parole;
• contrazioni dei vari gruppi muscolari;
• blocchi udibili o silenti;
• circonlocuzioni, in pratica la sostituzione di parole per evitare termini problematici;
• ripetizione di intere parole monosillabiche.

La diagnosi di balbuzie può essere fatta dai tre anni di età in poi. Il genitore solitamente non fatica a riconoscere le difficoltà del figlio nel parlare. Il consiglio, però, è quello di rivolgersi al proprio pediatra per capire se si tratta di una fisiologica difficoltà nella comunicazione o se siamo di fronte ad una vera balbuzie. La terapia contro questa problematica deve essere affidata a specialisti con un approccio integrato tra logopedia e aiuto psicologico e dura in media dai 6 ai 12 mesi. Il balbuziente lavorerà sul suo atteggiamento comunicativo e sulla gestione dell’ansia per esprimersi con esercizi specifici a seconda di come si manifesta il disturbo. La famiglia, in ogni caso, gioca un ruolo cruciale. Il primo consiglio è ascoltare il bambino quando parla con un atteggiamento di serenità: non dimostrare mai fretta, insofferenza, ansia e non finire né suggerire mai le parole. Infine, può essere estremamente utile valorizzare le altre qualità del bambino in modo da aumentare la sua autostima.