Le auto che hanno fatto la storia

Mazda Xedos 6, qualità premium senza fortuna

È stata la prima esponente di un “portfolio” di prodotti decisamente esclusivi, ma dopo sette anni e 72 mila unità vendute, la produzione cessò
25.11.2022 12:43

L’arrivo in listino del moderno SUV CX-60 ha visto Mazda porre questo modello ai vertici della gamma, affidandogli il ruolo di “ammiraglia” per il marchio grazie in particolare all’elevato grado delle finiture, della qualità dei materiali e del patrimonio tecnologico.

Non è però la prima volta che la marca nipponica ha fatto questa scelta. Infatti, allorché trent’anni fa circa Mazda cercò d’introdurre un modello premium nella sua gamma, decise di seguire una strategia diversa rispetto a Toyota (che aveva lanciato la Lexus), Nissan (che aveva dato vita a Infiniti) e Honda (forte del marchio Acura).

A Hiroshima si decise di creare la Xedos 6, prima esponente di un “portfolio” di prodotti decisamente esclusivi. Questa vettura debuttò al Tokyo Motor Show nell'ottobre 1991, proponendosi come una berlina con un design elegante, un'eccellente qualità costruttiva e un equipaggiamento assai ricco per la categoria e l’epoca.

In sostanza, si trattava di un modello “premium ante litteram” ideato da Mazda, partendo da una base già ottima come la 626, di cui si potrebbe dire che la Xedos 6 fosse versione migliorata e più sportiva. Del resto, quest’ultima - la cui produzione in serie iniziò nel 1992 - fu realizzata proprio partendo dalla piattaforma della 626 (e del coupé MX-6) di quel periodo. Rispetto a quest’ultima era però più corta di 135 mm, più stretta di 55 mm e più bassa di mezzo centimetro, pur avendo lo stesso interasse (2'610 mm).

Ideata e voluta esclusivamente come berlina classica tre volumi/quattro porte, capace di ospitare cinque occupanti, alla Xedos 6 spettava il compito di elevare l'immagine di Mazda e mostrare ai consumatori che le auto di questo produttore potevano essere prestigiose, veloci e confortevoli.

In effetti, la Xedos 6 era sì una limousine lussuosa, ma grazie al suo raffinato motore V6 di 2,0 litri aveva pure un carattere brioso che la rendeva assai piacevole da guidare e perciò molto apprezzata da chi prediligeva la guida più “attiva”. Disponibile con cambio manuale o automatico, era dotata di tutti gli equipaggiamenti che a inizio anni Novanta erano sinonimo di standard superiore, come il condizionatore, il tetto apribile vetrato (a richiesta o di serie a seconda dei mercati), gli interni in velluto (o in pelle, a richiesta), le ruote in lega leggera e un elaborato impianto audio.

Tuttavia, questo “pacchetto” così accattivante e potenzialmente destinato al successo non ebbe la fortuna che si meritava. Infatti, la marca automobilistica scelse un momento poco idoneo per lanciare un'entità premium come la Xedos 6 e poi la più imponente 9. Si era infatti all’inizio degli anni Novanta e si stava delineando una situazione difficile per le economie mondiali. Perciò il mercato non era nella condizione di accettare un veicolo premium e, ancor meno, la genesi di una gamma di limousine basata sul lusso, la raffinatezza e la tecnica sofisticata, nella quale spiccava il generoso V6 di 2,0 litri, brillante e silenzioso.

Ideata e voluta come berlina classica tre volumi/quattro porte, capace di ospitare cinque occupanti, alla Xedos 6 spettava il compito di elevare l'immagine di Mazda e mostrare ai consumatori che le auto di questo produttore potevano essere prestigiose, veloci e confortevoli.

In Europa l’accoglienza fu comunque incoraggiante, anche in virtù dei commenti molto positivi della stampa. D’altronde, oltre alle prestazioni elevate, all’omogeneità di funzionamento, alla silenziosità notevole e al comfort al top del segmento, la Xedos 6 vantava pure un look molto piacevole, con il frontale sottile e contraddistinto da fari stretti realizzati con una tecnologia all’avanguardia, la mascherina specifica Xedos, le linee morbide e flessuose e il lunotto molto inclinato. Tali caratteristiche garantivano pure un ottimo coefficiente aerodinamico, senza contare che l’interno poteva ospitare comodamente cinque adulti.

Dal canto suo, l'abitacolo offriva uno dei primi volanti davvero multifunzionali, oltre a una strumentazione decisamente completa che comprendeva tutti gli indicatori utili per il guidatore, a numerose spie e pulsanti secondari. Ma tutto ciò non impedì alla Xedos 6 di salutare i mercati dopo 72'000 unità vendute in mano in sette anni. Allorché Ford prese il controllo di Mazda, infatti, uno dei primi interventi compiuti dagli americani fu quello di porre fine, definitivamente, all’ambizioso progetto Xedos senza la minima esitazione.

Mazda Xedos 6 2.0i V6 24V (1996)

Cilindrata: 1'995 cc
Potenza e coppia: 144 CV, 180 Nm
Accelerazione: 0-100 km/h in 9,3”
Velocità massima: 210 km/h
Consumo medio: 10,7 l/100 km
Peso in ordine di marcia: 1'330 kg

Dati: www.quattroruote.it