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ChatGPT ritira la sua «voce»: somiglia a quella di Scarlett Johansson

I paragoni con «Her» non si limitano alle potenzialità di GPT-4o: Sky, infatti, parla come Samantha, l'intelligenza artificiale del film – E l'attrice non le ha mandate a dire: «OpenAI voleva assumermi proprio per questo, sono arrabbiata e incredula»
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Red. Online
21.05.2024 09:00

Il paragone, giorni fa, era stato avanzato da Sam Altman in persona. Sì, l'ultimo aggiornamento di OpenAI – ChatGPT-omni o ChatGPT-4o – è qualcosa di vicino, anzi vicinissimo all'assistente vocale ammirato in Her, film del 2013 in cui il protagonista finisce per innamorarsi di Samantha. Un'intelligenza artificiale doppiata, in lingua originale, da Scarlett Johansson. Bene, anzi male perché la start-up californiana, nel frattempo, ha messo in pausa la voce di ChatGPT-4o. E il motivo è presto detto: somiglia, in maniera inquietante volendo riprendere il tono usato, a quella dell'attrice. 

Johansson è stata avvisata di questa somiglianza direttamente dagli utenti di ChatGPT. La voce, varata con l'ultimo aggiornamento e ribattezzata Sky da OpenAI, ha (anzi, aveva) la personalità e la cadenza del personaggio doppiato dall'attrice in Her. Come detto, Altman stesso aveva accennato a questo paragone. Postando, nel giorno in cui la voce è stata rilasciata, una sola parola su X: Her. Lei. Non finisce qui, in realtà: Altman, stando alla star 39.enne, aveva chiesto ufficialmente all'attrice di partecipare al progetto. Incassato il no di Johansson, OpenAI ha pagato un'altra attrice per creare la voce di Sky. Una voce, però, del tutto simile se non sovrapponibile a quella di Johansson, anche se la start-up ha chiarito che la donna messa sotto contratto ha usato «la sua voce naturale» e non ha cercato di imitare la collega.

«Lo scorso settembre ho ricevuto un'offerta da Sam Altman, che voleva assumermi per dare voce all'attuale sistema ChatGPT 4.0» ha dichiarato Johansson in un comunicato diffuso lunedì sera. «Mi ha detto che secondo lui, dando voce al sistema, avrei potuto colmare il divario tra aziende tecnologiche e creativi e aiutare i consumatori a sentirsi a proprio agio con il cambiamento sismico che riguarda gli esseri umani e l'AI. Ha detto di ritenere che la mia voce sarebbe stata di conforto per le persone». E ancora: «Dopo averci pensato a lungo e per motivi personali, ho rifiutato l'offerta. Nove mesi dopo, i miei amici, la mia famiglia e il pubblico in generale hanno notato quanto il nuovo sistema chiamato Sky mi assomigliasse. Quando ho ascoltato, sono rimasta scioccata, ma anche arrabbiata e incredula». Già, Johansson stentava a credere che Altman fosse riuscito a costruire «una voce che suonava così stranamente simile alla mia» che «i miei amici più stretti e gli organi di informazione non riuscivano a distinguerla».

La vicenda, ha aggiunto Johansson, dimostra una volta per tutte la necessità di una legislazione per proteggere le persone dall'uso della loro identità senza il loro permesso. «In un periodo in cui siamo tutti alle prese con i deepfake e con la protezione delle nostre sembianze, del nostro lavoro e della nostra identità, credo che queste siano domande che meritano assoluta chiarezza». Ieri, OpenAI ha confermato di aver messo in pausa la nuova voce «mentre affrontiamo» le domande sulla sua creazione. Altman, 39 anni come Johansson, ha dichiarato in una dichiarazione alla rivista Variety di essere «dispiaciuto» che l'azienda «non abbia comunicato meglio» con l'attrice. «La voce di Sky non è quella di Scarlett Johansson e non è mai stata pensata per assomigliare alla sua» ha dichiarato. In un post su X, l'azienda ha linkato un blog che parlava di come avesse fatto audizioni a oltre 400 persone per la registrazione di Sky. «Crediamo che le voci dell'intelligenza artificiale non debbano imitare deliberatamente la voce distintiva di una celebrità: la voce di Sky non è un'imitazione di Scarlett Johansson, ma appartiene a un'altra attrice professionista che usa la sua voce naturale» si legge nel post. Di nuovo: «Per proteggere la loro privacy, non possiamo condividere i nomi di chi ha prestato la sua voce». Joanne Jang, che ricopre la posizione di «model behaviour lead» presso l'azienda di San Francisco, in precedenza aveva dichiarato che OpenAI si è già messa in contatto con i rappresentanti di Scarlett Johansson: «Abbiamo discusso con il team di ScarJo perché sembra esserci un po' di confusione. Vogliamo prendere sul serio i commenti e ascoltare le preoccupazioni» le parole di Jang a The Verge.