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Filosofia di Raffaella Carrà: la rivoluzione gentile di un'antidiva

Dario Campione ci racconta «Raffasofia. Per trovare la felicità-tà-tà (l'accento sulla A)», in cui Marina Visentin spiega quel «bisogno profondo di libertà e di autonomia» incarnato per tutta la vita
© KEYSTONE (Virginia Farneti/LaPresse via AP)
Red. Online
17.06.2023 06:00

Il 18 giugno Raffaella Carrà avrebbe compiuto 80 anni. Ha detto il regista spagnolo e premio Oscar Pedro Almodóvar che «la Carrà non è (stata soltanto) una donna, (quanto piuttosto) uno stile di vita». E perché no?, anche una filosofia di vita, così come suggerisce Marina Visentin nel libro di cui Dario Campione ci parla oggi, Raffasofia. Per trovare la felicità-tà-tà (l'accento sulla A), pubblicato da Pienogiorno. Quale filosofia di vita è presto detto. Quella generata da un «bisogno profondo di libertà e di autonomia, che Raffaella Carrà ha incarnato per tutta la vita».

«Sono stata e sono una donna libera e spero di aver dato a tutte le donne il coraggio di esserlo – diceva di sé la showgirl emiliana –. Il pubblico femminile mi segue perché sente che ci sono, sono dalla loro parte. E quando posso lo dimostro sempre, anche in privato». Buon ascolto!

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