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Panda, spie e cammelli: la guerra fredda nelle gabbie dello zoo di Berlino

Dario Campione ci racconta «Lo zoo degli altri» di Jan Mohnhaupt, tradotto e pubblicato in italiano da Bollati Boringhieri
Red. Online
15.04.2023 06:00

Sotto «Il cielo diviso» della Berlino della guerra fredda, per anni fu combattuto – tra gli altri – un conflitto su piccola scala tra eserciti a quattro zampe: cammelli contro ippopotami, coccodrilli contro elefanti, scimmie e panda al posto delle testate nucleari e rinoceronti invece dei carri armati; sistemi d'arma davvero molto anomali, dispiegati nelle stalle e nelle gabbie dei due zoo della città. Quello storico, fondato nel 1844 e distrutto in parte dal bombardamento alleato del 22 novembre 1943; e il Tierpark, inaugurato nel 1955 nell'area verde di Friedrichsfelde soprattutto per evitare che gli abitanti dell'Est si recassero regolarmente a Ovest, nel vecchio giardino zoologico collocato nel cuore del settore britannico. Furono le circostanze della Germania spaccata in due come una mela, oltre allo status particolare di Berlino, a permettere un simile scenario. La stramba fusione di quadrupedi e politica in una città e in un Paese costretti, dopo 12 anni di dittatura nazista, a una separazione non consensuale.

Fonti d'archivio, cronache dell'epoca, diari, interviste e materiale fotografico originale sono le tessere del divertentissimo mosaico storico-giornalistico che Jan Mohnhaupt ha ricomposto nel suo libro, Lo zoo degli altri, uscito nel 2017 e adesso tradotto e pubblicato in italiano da Bollati Boringhieri. Vi lasciamo al racconto di Dario Campione.

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