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Shukran, storia del medico che salvò il figlio del suo nemico

In questa puntata di CentoParole il nostro Dario Campione ci parla di «Shukran. La storia vera di un medico siriano e di un bambino in guerra», il libro di Giovanni Terzi portato sul grande schermo da Pietro Malegori
© Giovanni Terzi
Red. Online
18.11.2023 06:00

Shukran, in arabo, significa «grazie». E shukran è la parola che la madre del bimbo salvato da Tammam Youssef sussurra al cardiochirurgo siriano al momento del risveglio del figlio, il piccolo Mohamed. Quando la vita riprende a scorrere non soltanto nelle vene e nel corpo del bambino, ma anche nell'animo e nel cuore degli adulti che lo amano e di quelli che lo hanno salvato. Sapevo che «di fronte a me – racconta Tammam – non avrei avuto Mohamed figlio del sanguinario terrorista Yaser ma, prima di tutto, un bambino, poi un siriano e infine un uomo a cui la vita avrebbe dato la possibilità di scegliere cosa sarebbe voluto diventare. Mohamed non era più soltanto il figlio di chi aveva avuto un ruolo nell'omicidio di mio fratello, era un simbolo di una guerra atroce, crudele e priva di senso».

Nella puntata odierna di CentoParole, il podcast letterario del Corriere del Ticino, Dario Campione ci racconta Shukran. La storia vera di un medico siriano e di un bambino in guerra, di Giovanni Terzi. Pochi giorni fa, a conclusione della 18. edizione della Festa del Cinema di Roma, è stato presentato in anteprima mondiale Shukran, lungometraggio d'esordio di Pietro Malegori. Il 36.enne regista monzese ha portato sullo schermo il romanzo omonimo di Giovanni Terzi. Un progetto nato in Ticino dall'incontro dell'autore con il protagonista della vicenda poi narrata nelle pagine del libro.

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