Svizzera

Al Cern non stanno aprendo un portale con entità di altre dimensioni

«I migliori scienziati sul pianeta Terra» avrebbero ammesso di comunicare con «esseri con una personalità» provenienti da un’altra dimensione: vediamo come stanno realmente le cose
© KEYSTONE/SALVATORE DI NOLFI
Facta.News
17.11.2022 20:53

Tra le notizie più bizzarre in cui la redazione di Facta.news si è recentemente imbattuta c’è quella che riguarda il Cern di Ginevra e la possibilità, per gli scienziati che lì lavorano, di aprire un «portale» che garantirebbe la comunicazione (o addirittura il contatto diretto) con esseri provenienti da una dimensione diversa rispetto a quella terrestre.

Il Cern

Nel 1952 venne fondato il Cern, sigla con cui si indica l’Organizzazione europea per la ricerca nucleare, tra i più grandi e rispettati centri di ricerca al mondo. 

Il Cern è specializzato nelle ricerche di fisica nucleare e subnucleare, e oggi i Paesi membri sono ventitré, tra cui l’Italia e la Svizzera. Gli Stati membri contribuiscono al capitale e ai costi dei programmi, oltre ad essere rappresentati all’interno del Consiglio, organo responsabile delle decisioni che riguardano l’attività del Cern. 

Anche molte altre nazioni collaborano con il Cern pur non rientrando tra gli Stati membri, ma venendo comunque coinvolte a diversi livelli nei progetti di ricerca.

La notizia in analisi

A partire dalla fine di settembre 2022 su Twitter è stato condiviso un video lungo circa 2 minuti in cui viene ripresa un’intervista tra due uomini. 

Il dialogo tra i due avviene in lingua inglese ed il primo dice che «i migliori scienziati sul pianeta Terra» avrebbero ammesso di comunicare con «esseri con una personalità» provenienti da un’altra dimensione. L’intervistato, identificato come Anthony Patch, conferma e aggiunge che gli scienziati del Cern starebbero cercando di aprire «un portale» nel tentativo di comprendere «il mondo della scienza in termini di fisica delle particelle».

Il video è stato originariamente pubblicato su YouTube nel 2018, ed è un segmento di un’intervista più lunga, che dura complessivamente circa 25 minuti. La persona intervistata nel filmato si chiama effettivamente Anthony Patch, ma non ha nulla a che fare con il Cern. È un autore appassionato di diversi argomenti scientifici, come dice il suo sito ufficiale

Come stanno davvero le cose

Il frammento di intervista con Patch fa riferimento ad una dichiarazione rilasciata nel 2009 da Sergio Bertolucci, allora e fino al 2015 direttore della ricerca e dello scientific computing del Cern. 

Bertolucci stava parlando dell’acceleratore di particelle Large hadron collider, identificato con la sigla Lhc. Si tratta del più grande acceleratore di particelle al mondo e viene utilizzato dal Cern per ricerche sperimentali che riguardano la fisica delle particelle. A proposito di un esperimento in programma per quei mesi, Bertolucci aveva affermato che «qualcosa» sarebbe potuto uscire o essere inviato attraverso «la porta» creata dall’acceleratore durante l’esperimento. 

Non ha però mai detto che il Cern avesse in qualche modo comunicato con entità provenienti da altre dimensioni, ma semplicemente che l’esperimento scientifico in programma per quel periodo avrebbe potuto aprire nuove e affascinanti prospettive di ricerca. 

Tra l’altro, neppure i protagonisti del filmato attribuiscono a Bertolucci simili concetti. Al contrario, Patch dichiara che l’ex direttore non ha parlato di nessuna entità in grado instaurare una comunicazione con gli scienziati, né «sapeva cosa sarebbe potuto succedere» di preciso con il «portale».

Nel 2010, in una nota pubblicata da il Cern, è stato chiarito che la «porta» nominata da Bertolucci si sarebbe aperta solo per una frazione infinitesimale di secondo e non avrebbe apportato alcun cambiamento sul nostro Pianeta. 

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