Camere federali

Al via il dibattito sulla protezione della biodiversità

Il Consiglio nazionale ha iniziato ad occuparsi oggi dell'iniziativa popolare «Per il futuro della nostra natura e del nostro paesaggio» e del relativo controprogetto indiretto proposto dal governo
©ALESSANDRO CRINARI
Ats
19.09.2022 23:52

Il Consiglio nazionale ha iniziato ad occuparsi oggi dell'iniziativa popolare «Per il futuro della nostra natura e del nostro paesaggio (Iniziativa biodiversità)» e del relativo controprogetto indiretto proposto dal governo. Il tema è molto sentito, tanto che sono oltre cinquanta gli oratori che si succederanno alla tribuna. Il dibattito proseguirà anche domani e mercoledì.

Con una modifica della Costituzione federale, l'iniziativa intende obbligare la Confederazione e i Cantoni a proteggere meglio la biodiversità, il paesaggio e il patrimonio architettonico. A tal fine, chiede che vengano messi a disposizione più superfici e più fondi pubblici.

Il governo si è detto d'accordo sulla necessità di agire, ma ritiene che il testo limiterebbe in modo eccessivo il margine di manovra di Confederazione e Cantoni, ha ricordato a nome della commissione preparatoria Matthias Samuel Jauslin (PLR/AG).

L'esecutivo ha dunque deciso di presentare un controprogetto indiretto, ossia tramite una revisione della legge sulla protezione della natura e del paesaggio (LPN). Punto centrale è garantire lo spazio necessario ad animali e piante, tenendo conto degli obiettivi di politica energetica, ha aggiunto, anch'egli a nome della commissione, Christophe Clivaz (Verdi/VS).

A tal fine, il governo vuole che il 17% del territorio nazionale venga definito come zona di protezione della biodiversità. Attualmente, la quota di queste aree è pari al 13,4%. Un altro elemento chiave del disegno governativo è la promozione, tramite un incentivo, della natura nei Comuni: spazi verdi, corpi idrici prossimi allo stato naturale, tetti e facciate verdi. Infine, il Consiglio federale vuole promuovere la qualità e l'attrattiva degli insediamenti e dei paesaggi con una cultura edilizia globale.

Già il dibattito di entrata in materia ha messo in luce una chiara opposizione tra PS, Verdi e parte dei Verdi Liberali, favorevoli anche all'iniziativa, e UDC e parte del Centro, contrari a entrambe le proposte. Il PLR si è detto deciso a fornire un sostegno, a determinate condizioni, solo al controprogetto.

«Dipendiamo dalle capacità della natura», ha sottolineato Ursula Schneider Schüttel (PS/FR), chiamando i parlamentari a non chiudere gli occhi. «Sappiamo che la biodiversità è la nostra migliore assicurazione vita contro i cambiamenti climatici», ha aggiunto Delphine Klopfenstein Broggini (Verdi/GE), facendo notare come la Svizzera sia in ritardo a livello europeo in questo ambito e «la nostra responsabilità sia enorme».

Martina Munz (PS/SH) ha da parte sua rilevato che «in una sola generazione gli insetti sono diminuiti di tre quarti.» «Chi andrà a impollinare in futuro?», si è poi chiesta, aggiungendo che l'agricoltura ha bisogno di biodiversità e affermando che la crisi climatica e la scomparsa delle specie sono legate. Guardiamo inermi come le specie nel nostro paese continuano a scomparire, ha ammonito Roland Fischer (PVL/LU), per il quale continuiamo a distruggere la nostra fonte di vita. «Non possiamo permetterci di aspettare altri 30 anni.»

«La Svizzera ha altri problemi che la crisi della biodiversità, che non esiste», ha replicato Michael Graber (UDC/VS), aggiungendo che «per la sinistra è tutta una crisi». Il controprogetto indiretto va molto più in là dell'iniziativa stessa, ha poi sostenuto, aggiungendo che i settori danneggiati saranno l'agricoltura e l'approvvigionamento energetico. Siamo un paese sovrappopolato, con eccessiva immigrazione, è questo il vero problema, secondo il democentrista.

Per Pierre-André Page (UDC/FR) i rimedi per salvare la biodiversità non sono né quelli proposti dall'iniziativa né quelli del controprogetto. «Gli sforzi di noi contadini devono essere presi in considerazione». Il controprogetto si spinge troppo in là, ha poi rilevato Christine Bulliard-Marbach (Centro/FR) a nome del gruppo del Centro, in particolare per quanto riguarda la quota del 17%. Secondo Lorenzo Quadri (Lega/TI), l'iniziativa si pone in conflitto con la politica energetica ed agricola.

Fra i due poli opposti si sono profilati i liberali radicali. Malgrado gli sforzi per tutelare la biodiversità, la situazione purtroppo non è migliorata, ha sottolineato Anna Giacometti (PLR/GR), chiedendo di entrare in materia. La necessità di intervenire esiste anche secondo Susanne Vincenz-Stauffacher (PLR/SG), per la quale è più opportuno che sia il Consiglio federale ad agire, con un controprogetto. «Bisogna però soppesare gli interessi della natura con quelli dell'economia», ha fatto notare.

Il dibattito riprenderà domani.