Strage

Amburgo: i testimoni di Geova del Ticino «profondamente rattristati»

I responsabili della congregazione locale stanno facendo del loro meglio per offrire sostegno in questo momento difficile e «augurano alle famiglie delle vittime e ai testimoni oculari la forza che può dare “l'Iddio di ogni conforto”»
© KEYSTONE (AP Photo/Markus Schreiber)
Jenny Covelli
10.03.2023 13:15

La comunità religiosa dei testimoni di Geova «è profondamente rattristata dall'orribile attacco contro i suoi membri» avvenuto ad Amburgo, in Germania, in una Sala del Regno, il nome del luogo di adunanza, al termine di una funzione religiosa. Sono otto le vittime della sparatoria. La polizia tedesca ha confermato che il responsabile si è tolto la vita durante l'assalto. Si tratta di Philipp F., che non sarebbe noto come estremista alle forze dell'ordine. «Le nostre più sentite condoglianze vanno alle famiglie delle vittime e ai testimoni oculari emotivamente sconvolti – fa sapere la comunità ticinese –. I responsabili della congregazione locale stanno facendo del loro meglio per offrire loro sostegno in questo momento difficile. Appresa la notizia, anche i 1.800 testimoni di Geova del Ticino, profondamente rattristati per quello che è avvenuto, pregano per tutte le persone così tragicamente colpite e augurano loro la forza che può dare “l'Iddio di ogni conforto” (2 Corinti capitolo 1 versetti 3 e 4)».

Tra le vittime dell'attacco c'è anche una donna al settimo mese di gravidanza. Lo ha dichiarato in conferenza stampa Andy Grote, ministro dell'Interno della città-stato di Amburgo. Anche il piccolo che portava in grembo è morto. I feriti sono otto, sei donne e due uomini. Quattro di loro sono in pericolo di vita. Sul sito dei testimoni di Geova, jw.org, l'organizzazione conferma la morte di «quattro fratelli e due sorelle, e una sorella incinta ha perso il suo bambino. Molti altri fratelli e sorelle sono stati feriti». « Gli anziani locali stanno dando conforto spirituale ai familiari e agli amici delle vittime. Apprezziamo molto il coraggio mostrato dagli agenti di polizia e dai primi soccorritori che hanno dato aiuto. Preghiamo per tutti quelli che sono rimasti coinvolti in questo terribile attacco. Siamo sicuri che Geova, l’Iddio della pace, continuerà a dimostrarsi un rifugio e una forza in questi momenti difficili (Salmo 9:9; 46:1;Filippesi 4:9)».

Anche il Centro Studi LIREC (Libertà di religione credo e coscienza) «esprime la più profonda solidarietà ai parenti delle vittime e alla Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova di Amburgo» colpita da quello che gli inquirenti hanno definito il «gesto di un folle» che ha sparato nella mischia durante una funzione religiosa. Se, come si apprende dalle prime informazioni, si trattasse effettivamente di un ex membro della congregazione, «quanto accaduto non sarebbe da considerarsi il “gesto di un folle” ma un vero e proprio “crimine di odio”», scrive ancora il LIREC. Che «riafferma il suo sostegno e la sua vicinanza a una comunità religiosa discriminata, perseguitata e perfino bandita in varie parti del mondo, che si trova oggi a condividere un altro lutto generato dalla violenza cieca di un altro essere umano».

Il killer «ha svuotato nove caricatori da 15 colpi»

L'autore della strage, come detto, è Philipp F. Aveva acquisito il porto d'armi solo nel dicembre dello scorso anno come tiratore sportivo. Nei suoi confronti c'era però stata una comunicazione anonima alle autorità che denunciava che il 35.enne non fosse adatto ad avere armi a causa di una malattia mentale non diagnosticata, ha detto in conferenza stampa il capo della polizia di Amburgo, Ralf Martin. Sarebbe stato anche suggerito che l'uomo provava odio per le comunità religiose come i testimoni di Geova e per i suoi datori di lavoro. Come procedura standard, a gennaio è stato quindi effettuato un controllo su Philipp F., senza preavviso, da parte dell'autorità per il porto d'armi. Lui si era comportato in maniera collaborativa e il controllo non aveva portato a ulteriori provvedimenti. E «una semplice segnalazione anonima non prevede ulteriori misure legali». Durante l'attacco contro la Sala del Regno dei testimoni di Geova, Philipp F. ha svuotato nove caricatori da 15 colpi. L'uomo aveva con sé altri 20 caricatori, e altri nella sua abitazione.

Il video

Un testimone oculare è riuscito a filmare i drammatici attimi della sparatoria da un edificio adiacente. Ha raccontato che ci sono state circa quattro raffiche di fuoco, intervallate da pause di una ventina di secondi o un minuto. «Poi ho guardato più attentamente e ho visto una persona che correva freneticamente dal piano terra al primo piano, dove si svolge l'adunanza dei testimoni di Geova. Non mi ero nemmeno reso conto di quello che stava succedendo. L'ho filmato con il cellulare e solo attraverso lo zoom mi sono accorto che qualcuno stava sparando. E mentre registravo le immagini, ho capito cosa stavo filmando. All'inizio ho pensato che fosse divertente, perché ho pensato, ok, forse un adolescente sta sparando in giro con una pistola a salve. Quando ho capito che morivano delle persone o erano gravemente ferite, mi è caduto il mondo addosso».

Il killer è stato presumibilmente interrotto dalla veloce risposta della squadra speciale mobile USE della polizia di Amburgo, che ha così probabilmente salvato molte vite, ha aggiunto Grote.

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz, su Twitter, ha parlato di «brutale atto di violenza», dedicando i suoi «pensieri alle vittime e alle famiglie». La ministra dell'Interno Nancy Faeser si è detta «scioccata dal terribile atto di violenza perpetrato in una comunità di testimoni di Geova ad Amburgo».