Che cosa sapere sul nuovo pacchetto di bilaterali

Materiale in consultazione
Il materiale in consultazione è composto dagli accordi negoziati con l’UE, dai testi dei 35 atti legislativi svizzeri che accompagnano l’intesa e da un rapporto esplicativo (896 pagine nella versione italiana). Il pacchetto include una parte detta di «stabilizzazione», che riguarda i cinque accordi esistenti sul mercato interno e aggiornati con gli elementi istituzionali: la libera circolazione, i prodotti agricoli, il traffico terrestre, il traffico aereo e l’omologazione dei prodotti. All’interno di questo pacchetto figurano anche le norme sugli aiuti di Stato, la partecipazione ai programmi dell’UE e la regolarizzazione del contributo elvetico in favore dei Paesi «poveri» dell’Unione (dagli attuali 130 milioni annui a 350, dal 2030 al 2036, quale contributo alla coesione). A ciò si aggiungono altri tre pacchetti di «sviluppo», che riguardano i nuovi accordi sull’elettricità, sulla sanità e sulla sicurezza alimentare. L’UE ratificherà questi ultimi solo se la Svizzera accetterà il primo blocco con il rinnovo degli accordi esistenti.
Gli elementi istituzionali
A differenza dell’accordo quadro caduto nel 2021, gli elementi istituzionali sono stati inseriti separatamente in ogni singolo accordo. La cosiddetta ripresa dinamica (e non automatica) del diritto europeo riguarda solo gli accordi di accesso al mercato. La Svizzera decide in modo autonomo (anche con la democrazia diretta) se riprendere o meno i singoli sviluppi delle regole UE. Se li respinge, l’UE può applicare misure di compensazione (sanzioni) proporzionate. La risoluzione delle controversie continuerà a essere trattata, come oggi, nel comitato misto di ogni singolo accordo. Se non viene raggiunta un’intesa una delle due parti potrà adire un Tribunale arbitrale composto da un giudice svizzero, uno dell’UE e un presidente indipendente. Se si pone un problema di interpretazione del diritto UE, il Tribunale dovrà rivolgersi per un parere alla Corte europea di giustizia. Sarà comunque lui a emettere il verdetto. Se vengono adottate misure di compensazione, il Tribunale arbitrale decide se sono proporzionate. Per gli avversari dell’accordo non esiste un rapporto paritario. In un modo o nell’altro l’UE finirebbe per dettare legge o imporre alla Svizzera le sue scelte. Per questo parlano di «sottomissione».
Immigrazione
Berna ha negoziato una clausola di salvaguardia per limitare temporaneamente la libera circolazione in caso di gravi problemi economici e sociali. Fra gli indicatori ci sono il mercato del lavoro, il ricorso all’aiuto sociale, l’alloggio e i trasporti. I valori soglia per attivarla saranno definiti più avanti (si era ipotizzato, ad esempio, un aumento dell’immigrazione netta dello 0,74% o dei frontalieri dello 0,34% rispetto all’anno precedente). Anche qui sono state definite le procedure legali per le controversie. Se il comitato misto non decide, il Consiglio federale può convocare il tribunale arbitrale. Se i problemi vengono riconosciuti, la Svizzera può adottare misure di protezione. L’UE potrebbe a sua volta adottare misure di compensazione proporzionate, ma solo nell’ambito della libera circolazione. Sempre in fatto di immigrazione la Svizzera ha negoziato un’eccezione per mantenere le regole sulle espulsioni dei criminali stranieri. Il diritto di soggiorno permanente dopo cinque anni è concesso solo a chi esercita un’attività professionale. I periodi di dipendenza dagli aiuti sociali di oltre sei mesi non contano nel computo dei cinque anni di soggiorno.
Tutela dei salari
La protezione dei salari riguarda i lavoratori distaccati. L’obiettivo è di combattere il dumping salariale. Il monitoraggio continuerà a essere effettuato da comitati misti (sindacati e datori di lavoro) e dai Cantoni. Le parti hanno raggiunto un compromesso: sono previsti il pagamento di una cauzione da parte delle società estere (solo in caso di recidiva) e una riduzione del periodo di preavviso per le aziende straniere da 8 a 4 giorni per i settori ad alto rischio. Con la clausola di non regressione, la Confederazione può non recepire le regole sul personale distaccato dell’UE, se queste dovessero peggiorare il livello di protezione dei salari garantito dalla Svizzera. A livello nazionale, i partner sociali hanno raggiunto un accordo in maggio su una serie di misure interne.