Politica

Congedo parentale cantonale, tutto da rivotare

Termina in parità, 38 voti a 38, la votazione sull’iniziativa parlamentare di Raoul Ghisletta - Il plenum era stato chiamato ad esprimersi su un controprogetto che proponeva un congedo di due settimane
CdT/ Archivio
Nico Nonella
16.12.2020 18:20

Per sapere se il Ticino avrà o meno un congedo parentale cantonale di due settimane bisognerà attendere i tempi supplementari. La votazione in Gran Consiglio, chiamato ad esprimersi su un’iniziativa parlamentare generica di Raoul Ghisletta (PS), si è infatti conclusa con un pareggio (38 voti a 38 e un astenuto), costringendo il presidente del Legislativo Daniele Caverzasio a rimandare la trattanda alla prossima sessione parlamentare.

L’iniziativa, lo ricordiamo, chiedeva di introdurre un congedo pagato dalla quindicesima alla ventesima settimana dopo il parto. Il plenum è stato chiamato ad esprimersi su due rapporti della Commissione sanità e sicurezza sociale. Il primo, di minoranza (relatrice la popolare democratica Nadia Ghisolfi) è stato sostenuto in aula da PPD, PS, Verdi, MPS, PC, e Più Donne ed è favorevole al principio della proposta di congedo ma con una sostanziale differenza, ossia l’introduzione di un congedo parentale, anziché esclusivamente di un rafforzamento di quello di maternità, di due settimane (al posto delle sei auspicate dall’atto parlamentare).

Il secondo rapporto, di maggioranza (relatore il liberale radicale Giorgio Galusero), è stato invece sostenuto da PLR, Lega e UDC e propone di respingere l’iniziativa e il relativo controprogetto della minoranza commissionale. Questo perché, si legge nel rapporto, il Ticino in tema di aiuti sociali alle famiglie è già uno dei Cantoni più virtuosi. Senza dimenticare che, è stato ribadito in aula «il 27 maggio 2020 il Gran Consiglio ha approvato la riforma sociale la quale prevede importanti adeguamenti per gli assegni integrativi, per quelli di prima infanzia e il potenziamento del sostegno alle famiglie con figli».

I molti interventi in aula hanno fatto capire che la votazione sarebbe stata serrata e all’ultimo voto. Ma come detto se ne riparlerà il prossimo anno.

Il congedo paternità

Lo scorso 27 settembre, il popolo svizzero aveva dato via libera al congedo paternità, di due settimane, pagato attraverso le indennità perdita di guadagno, come già il caso per il congedo di maternità, che ha una durata minima legale di 14 settimane. Il testo in votazione - un controprogetto indiretto all’iniziativa popolare «Per un congedo di paternità ragionevole - a favore di tutta la famiglia», poi ritirata, che ne chiedeva uno di quattro settimane - era stato accolto con il 67,27% dei voti in Ticino e con il 60,34% a livello federale. Con il «sì» del popolo la Svizzera non è più l’unico Paese d’Europa a non avere né un congedo paternità né uno parentale.

La protezione delle neomamme

Sei mesi fa, il 22 giugno, il Gran Consiglio aveva approvato l’iniziativa cantonale del PPD (sostenuta dalla sezione femminile del partito e da quella dell’OCST) a favore di un adeguamento del periodo di protezione per le madri lavoratrici di un anno dopo il rientro sul posto di lavoro. In quell’occasione il plenum aveva pure incluso nel testo che verrà presentato all’Assemblea federale a Berna la possibilità di richiedere un congedo non pagato pari alla riduzione massima del 30% del grado di occupazione previsto dal contratto di lavoro in essere