«Così abbiamo fatto la scoperta»

Non è una battaglia che si vince tanto facilmente quella contro le cellule tumorali. Che non solo si sviluppano senza dare tregua ma a volte riescono anche ad aggirare i medicamenti, rendendoli inefficaci. Come accade ad esempio con i linfomi, tumori che si localizzano nel sistema linfatico e negli organi che generano il sangue.
Ecco perché la recente scoperta fatta da un gruppo di ricercatori dell’Istituto oncologico di ricerca (Ior) di Bellinzona è di quelle importanti. I ricercatori non solo hanno identificato i fattori responsabili di alcuni meccanismi di resistenza ai farmaci contro i linfomi - nello specifico linfomi follicolari, mantellari e della zona marginale - ma hanno anche sviluppato trattamenti mirati per superare l’inefficacia dei medicamenti a cui si assiste nel tempo.
«I risultati ottenuti in laboratorio - spiega uno dei ricercatori, Alberto Arribas - sono stati confermati nel tessuto linfomatoso di diversi pazienti». Approdata sulla rivista americana Molecular Cancer Therapeutic, la scoperta ha fatto il giro del mondo e aprirà la strada a nuovi approfondimenti clinici. A cui se tutto andrà come previsto potrebbero seguire la cura dei pazienti affetti dalle tre tipologie di linfomi su cui si è concentrata la ricerca dello Ior.
Un grande passo avanti
«Essendo molto specifici, i trattamenti con i farmaci contro i linfomi follicolari, mantellari e della zona marginale vengono aggirati dalle cellule tumorali - spiega Arribas - perché le cellule tumorali riescono a superare la specificità dei medicamenti, riescono, detto altrimenti, a sopravvivere». La ricerca si è quindi focalizzata su alcuni meccanismi che portano alla resistenza.
«Quello che abbiamo fatto è stato insomma indagare su alcune delle vie alternative imboccate dalle cellule tumorali». Alcune su tante. Perché purtroppo non esiste un solo meccanismo di resistenza, ma tanti, appunto.
La ricerca clinica
Ciò non toglie che il passo avanti fatto in laboratorio dai ricercatori dello Ior nella comprensione di alcuni meccanismi contro la resistenza sia stato comunque incredibile. «È la prima volta in assoluto che accade», sottolinea con orgoglio Arribas. Il passo successivo sarà quello di continuare nell’applicazione pratica, ovvero nella ricerca clinica. Che dovrà confermare i progressi.
«La nostra è stata infatti una ricerca di base», precisa Arribas, aggiungendo che sarà necessario, insomma ancora tempo prima che i pazienti potranno beneficiare appieno della scoperta. «Serviranno dati clinici ancora più robusti», chiarisce. Prima, insomma altri ricercatori dovranno mettere in campo nuovi studi e sperimentazioni. Magari sugli animali. E infine sull’uomo.
L’importanza della scoperta
Difficile sapere quanti anni serviranno. Ma di sicuro «non è un trattamento che si può trovare domani», fa sapere Arribas. Così come è altrettanto certo che «oggi non c’è ancora un trattamento clinico», una risposta unica ed efficace per i pazienti che hanno un certo tipo di linfomi.
Da qui si comprende l’importanza della scoperta fatta allo Ior. Una scoperta che ricercatore preferisce chiamare «speranza». Una speranza che apre le porte a tutta una serie di nuove possibilità. Che fino a ieri non erano neanche immaginabili. Soprattutto quando si è in presenza di linfomi che da indolenti diventano aggressivi e sviluppano, appunto, tutta una serie di contromosse contro i medicamenti che dovrebbero aiutare a mettere i bastoni tra le ruote al cancro.
Tanti lavori ancora aperti
Non è invece insolito per l’Istituto oncologico di ricerca di Bellinzona, istituto affiliato all’Università della Svizzera italiana (USI), fare scoperte che rimbalzano da un capo all’altro del globo. Questa volta la «notorietà» è arrivata dal Laboratorio di genomica dei linfomi diretto dal professor Francesco Bertoni.
Professore che ha attirato e convinto lo stesso Arribas, spagnolo di origine, ad approdare a Bellinzona, dopo aver studiato in Spagna. «Sono qui ormai da 11 anni e sono felice», confessa il ricercatore. Che non si fermerà di certo. Dato che ha molti lavori ancora aperti e altri risultati sorprendenti che presto arriveranno.