Deodoranti per auto con messaggi neonazisti venduti dalla Posta: è polemica in Svizzera tedesca

Non ha mancato di suscitare scalpore, indignazione e dure critiche la mossa della Posta che in alcuni dei suoi uffici in Svizzera tedesca ha venduto deodoranti per auto di dubbia moralità. Già, perché la merce finita al centro della polemica veicolava messaggi a carattere neonazista. Vediamo allora di capire meglio questa intricata vicenda, portata alla luce dal Blick.
Nelle filiali di Liestal, nel canton Basilea Campagna, e Frick, nel canton Argovia, fino a qualche tempo fa si potevano acquistare deodoranti per automobili recanti messaggi neonazisti. Ma che cosa raffiguravano i deodoranti incriminati? In alcuni era rappresentata una tartaruga con un elmetto nazista in acciaio che alzava la zampa in un saluto nazista.
Altri deodoranti raffiguravano la madre deceduta di una famiglia neonazista tedesca che aveva ottenuto una certa notorietà a livello internazionale grazie a un documentario della francese RTL. Sull'oggetto si poteva leggere la scritta: «Raus mit die Viecher!», ovvero «fuori gli animali». L'espressione era stata utilizzata dalla donna nei confronti dei richiedenti asilo e sul web è diventata un meme tra le sfere di estrema destra.
Un ultima serie di deodoranti raffigurava l'influencer misogino Andrew Tate come «Top G», un termine gergale hip-hop che significa «gangster», una persona rispettata dalla sua comunità. Eppure Tate è stato accusato di numerosi reati gravi, tra cui tratta di esseri umani e stupro.
A questo punto, una domanda sorge spontanea: come giustifica La Posta la vendita di questo materiale? Interpellato dal Blick, il Gigante Giallo fa sapere che «la vendita di questi deodoranti non corrisponde ai nostri valori e ai principi della nostra azienda». La Posta tiene quindi a distanziarsi da ogni forma di estremismo, discriminazione e da qualsiasi pensiero di disprezzo.
La Posta spiega poi che i deodoranti incriminati facevano parte di «un'offerta regionale» disponibile tra il 1. e il 31 marzo nelle succursali di Liestal e Frick.
Il Gigante Giallo precisa infine di verificare sempre che le offerte regionali rispettino i valori dell'azienda. Che dire, allora, di quanto successo nei cantoni di Argovia e Basilea Campagna? «Si è trattato di un grave errore», ammette La Posta. «Siamo veramente dispiaciuti che, in questo caso, i nostri controlli abbiano fallito».