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Ecco Palmsy, il social in cui i like sono dichiaratamente fasulli

L'app si sincronizza con i nominativi presenti nella rubrica del cellulare e poi invia finti «Mi piace» a nome dei nostri contatti – L'utente ha la possibilità di scegliere quanti like vuole per ogni post come pure il momento della loro ricezione
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Red. Online
22.04.2024 09:00

Sono finiti i tempi in cui, di fronte a post con molti like, ci si chiedeva se fossero tutti reali o se, al contrario, la loro origine non fosse quantomeno dubbia: su Palmsy, infatti, tutti i «Mi piace» sono dichiaratamente falsi. Ma di cosa si tratta? A spiegarlo è un articolo di Watson. Recentemente lanciato e per ora disponibile solo su iPhone, Palmsy permette di pubblicare foto e ha la peculiarità di simulare le interazioni. Già, perché sul social si è soli: nessuno vi segue e non potete seguire nessuno.

Come funziona?

Ma come funziona? Subito dopo essersi iscritti, l'app chiede l'autorizzazione per sincronizzarsi con i contatti presenti nella rubrica del cellulare. Il passaggio è fondamentale perché permette di conferire un alone di credibilità all'intera operazione. Una volta data l'autorizzazione, infatti, Palmsy invia dei like a nome delle persone presenti in rubrica in modo tale da farli sembrare reali. L'app permette poi di scegliere il numero di «Mi piace» che si vuole ricevere per ogni post e il momento di ricezione. Si va da un minimo di un like a un massimo di 20. Ma la storia non finisce qui: in base alla quantità di «Mi piace» che si riceve, l'app esprime un giudizio. Per quanto riguarda invece la ricezione nel tempo, si può scegliere da qualche secondo a più giorni.

Garantita, secondo il creatore Pat Nakajima, anche la privacy degli utenti. I post difatti non vengono inviati a server esterni, ma sono salvati in locale sullo smartphone.

Qual è lo scopo dell'app?

Va bene, tutto molto bello, ma qual è lo scopo dell'app? Interrogato sulla funzione del social da lui creato, l'ideatore Pat Nakajima ha dichiarato che esso non ha alcuno scopo.

Simulando l'esperienza che si può vivere sui social classici quali Instagram, TikTok, Facebook e X, Palmsy potrebbe tuttavia fornire all'utente la gratificazione che si prova usualmente quando si vede che un post sta generando reazioni positive. Tale sensazione di felicità è dovuta alla produzione di dopamina da parte del cervello. Gli studi scientifici, in effetti, dimostrano come alla base dei casi di dipendenza da social network ci sia spesso proprio un bisogno di dopamina. Alcuni esperti, del resto, equiparano questa dipendenza a quella alle droghe sottolineandone i potenziali rischi per la salute mentale, soprattutto in termini di problemi legati all'ansia e alla depressione.

Palmsy potrebbe poi aiutare le persone a riflettere sul proprio utilizzo dei social e a domandarsi se abbiano con essi un rapporto sano.

Occorre comunque sottolineare come Palmsy non sia il primo social di questo genere. Negli ultimi tempi è infatti sorta una tendenza «anti-social» che riflette una ricerca di alternative alle piattaforme classiche. Sovente, però, questi social alternativi godono di un successo effimero: è il caso di BeReal. Al suo esordio, l'app francese era sulla bocca di tutti, con il passare del tempo, tuttavia, è sparita dai radar. Che fine farà Palmsy, invece, sarà solo il tempo a dirlo.

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