Disoccupazione stabile in Svizzera, perlomeno a livello mensile

Disoccupazione stabile in Svizzera, perlomeno a livello mensile: in luglio il tasso dei senza lavoro si è attestato al 2,7%, come in giugno e in maggio. Sull'arco di dodici mesi si registra però un incremento di 0,4 punti.
Stando ai dati diffusi oggi dalla Segreteria di Stato dell'economia (Seco) alla fine del settimo mese dell'anno il numero dei disoccupati iscritti agli uffici regionali di collocamento (URC) è salito a 129’200 (cifre assolute arrotondate al centinaio, per facilità di lettura), cioè 2300 in più di giugno e 21'500 in più di un anno prima. A titolo di confronto, nel momento più critico della pandemia (gennaio 2021) erano stati registrati quasi 170'000 senza lavoro, con un tasso al 3,7%.
Va sottolineato come i dati sulla disoccupazione non tengano conto di coloro che hanno esaurito il diritto a ricevere le prestazioni e che ad esempio vivono di risparmi o si trovano a beneficio dell'assistenza. Gli indicatori si basano inoltre sulle persone effettivamente iscritte all'URC: la definizione di disoccupato è quindi diversa da quella dell'Ufficio internazionale del lavoro (ILO), che opera attraverso sondaggi. Stando all'ILO la disoccupazione in Svizzera nel primo trimestre (ultimo dato disponibile) era al 4,7%.
Tornando alle valutazioni odierne della Seco, in Ticino in luglio il tasso di disoccupazione si è attestato al 2,5% (+0,1 punti rispetto a giugno, +0,2 su base annua), nei Grigioni all'1,1% (stabile e +0,3). In termini assoluti, da Airolo a Chiasso si contano 4200 disoccupati (+200 mensile, +300 annuo), mentre nel cantone con capoluogo Coira la cifra è di 1200 (+100 e +300). Il Ticino è al 13esimo posto fra i più toccati dal problema, mentre i Grigioni sono al sesto rango nella graduatoria dei meno colpiti.
Tornando all'ambito nazionale, dai dati pubblicati dalla Seco emerge anche che fra i giovani (15-24 anni) la disoccupazione è al 2,7%, fra i 25-49enni al 3,0% e fra gli over 50 anni al 2,4%. I disoccupati di lunga durata (cioè quelli iscritti agli URC da oltre un anno) erano 18'000, il 3,3% in più di giugno e il 36,3% in più di dodici mesi prima, fra cui 8000 ultracinquantenni.
Leggendo i dati in base alla nazionalità, gli svizzeri presentano una quota di senza lavoro dell'1,9% (nessuna variazione mensile e +0,3 annuo), gli stranieri del 4,7% (pure nessuno scarto mensile e +0,8). Per regione di provenienza, i tassi più elevati si osservano per gli ucraini (24,0%; il dato va però considerato con cautela, secondo la Seco, perché per motivi metodologici non rispecchia più la realtà attuale), seguiti dagli africani (8,5%), che la Seco considera nel loro insieme, dai bulgari (7,3%) e dai rumeni (6,6%). L'Ue è al 4,2%. Riguardo ai principali paesi confinanti, la Francia è al 6,1%, l'Italia al 4,0% e la Germania al 3,1%.
Complessivamente, fa sapere ancora la Seco, le persone in cerca d'impiego registrate nel mese scorso erano 209'400, l'1,2% in più di giugno. Tale cifra comprende, oltre ai disoccupati iscritti, i lavoratori che frequentano corsi di riconversione o di perfezionamento, che seguono programmi occupazionali o che conseguono un guadagno intermedio. Il numero dei posti vacanti annunciati presso gli uffici di collocamento era pari a 39'800 (numero stabile mensile, +31000 annuo).
I funzionari di Berna hanno pubblicato anche i dati relativi al lavoro ridotto per il mese di aprile (ultimo dato disponibile), che risulta ancora relativamente poco diffuso: ha infatti colpito 11'900 persone in 700 aziende. Intanto in maggio 3000 persone hanno esaurito il diritto alle prestazioni dell'assicurazione contro la disoccupazione.