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«Il Ticino in prima fila nel mercato del PET riciclato: ma bisogna fare di più»

Marco Piscitelli, CEO di International Gate, azienda di Chiasso leader nel trading di plastiche riciclate: «La necessità di riutilizzare è anche un’occasione imprenditoriale per l’economia circolare»
© PETER KLAUNZER
Mattia Sacchi
04.01.2024 23:00

Il Natale regala momenti di convivialità coi propri cari e di riflessione, ma anche di enorme spreco. Secondo una ricerca del 2021 di Business Leader in collaborazione con l’Università di Manchester, nel periodo natalizio si genera infatti il 5,5 per cento della nostra impronta CO2 annuale. Inoltre, per impacchettare tutti i nostri regali, utilizziamo oltre 125mila tonnellate di imballaggi in plastica. Numeri impressionanti e soprattutto poco sostenibili di fronte alle sfide globali. Ma che, quanto è vero il detto «di necessità virtù», rappresentano anche un’opportunità commerciale. Lo sa bene la International Gate di Chiasso, tra le prime aziende ad aver creato il trading di PET riciclato in Europa con uno dei principali marchi attivi nel settore delle bevande.

Già dieci anni fa l'azienda ticinese ha iniziato a sviluppare tutto il tema del riciclo, riuso e circolarità, tanto che oggi può vantare collaborazioni con le principali imprese attive nel settore del riciclo della plastica. Proprio lo scorso 8 novembre la International Gate ha organizzato l’IG Summit, una sorta di «Davos del riciclo» dove, nella prestigiosa Villa Cordevigo di Verona, si sono incontrati i massimi esperti mondiali del settore e multinazionali del calibro di Coca Cola, Aldi e Veolia. «In un’unica sala c’erano i rappresentanti di aziende utilizzatrici di oltre un milione di tonnellate di plastiche riciclate», racconta il CEO di International Gate Marco Piscitelli. «Materiale tolto dalla produzione di nuova plastica che ritorna quindi nella cosiddetta economia circolare che tutti quanti perseguiamo. Ed è importante che l’incontro sia stato organizzato da un’azienda ticinese».

«In Europa - continua Piscitelli - vengono consumate 3,7 milioni di tonnellate di PET l’anno. Se consideriamo che le nuove normative europee prevedono che, entro il 2025, tutte le bottiglie contengano il 25% di R-PET (ovvero di plastiche riciclate, ndr) vuol dire che avremo bisogno di far rientrare quasi un milione di tonnellate di materiale riciclato. Quantità che aumenterà ulteriormente nel 2030, quando la percentuale richiesta dall’UE salirà al 30%». «Il prezzo per tonnellata è di circa 1.300 franchi: basta fare un rapido calcolo per capire che la cifra di affari in ballo è notevole e può creare opportunità commerciali e lavorative».

Marco Piscitelli, CEO di International Gate di Chiasso
Marco Piscitelli, CEO di International Gate di Chiasso

La sfida dei costi

Di fronte alla necessità di aumentare il volume di PET riciclato, c’è però anche il rischio di aumentare i costi. «Sarà una delle grandi sfide da affrontare: non ci si può permettere di aumentare il costo di una bottiglia d’acqua o delle confezioni alimentari, perché altrimenti poi si vanno a toccare i consumi e sarebbe controproducente. Uno dei principali problemi è che il materiale riciclato viene messo all’asta: una bottiglia usata può ritornare a essere una bottiglia, ma diventare anche il sedile di un’auto. Ci sono quindi mercati, come quello del tessile, che possono permettersi di pagare di più, mentre per quello alimentare i margini sono più ridotti e la cosa rischia di tradursi in un aumento dei costi per il consumatore finale».

L’efficienza non basta mai

Una maggiore efficienza del riciclo sarà quindi fondamentale. «Assolutamente. Più materiale sarà a disposizione del mercato più il prezzo all’asta diminuirà. Per questo sarà necessario far capire ai cittadini l’importanza di separare correttamente i rifiuti, che sono sempre più un bene prezioso. Devo dire che in Ticino c’è già una certa consapevolezza, lo si può notare nell’efficienza dei vari centri di raccolta. Ci sono però margini per fare ancora meglio: potremmo prendere esempio dalla Germania, che ha messo delle cauzioni alle bottiglie di PET acquistate al supermercato, portando al 90% la quantità di materiale che viene riutilizzato».

È anche per queste possibilità di crescita che International Gate ha scelto Chiasso come propria sede? «Il Ticino è un territorio straordinario, ma devo ammettere che non è stato facile cominciare, perché per iniziare a fare questo genere di attività bisogna avere delle banche a supporto. Quando ho cominciato nel 2013 ho avuto però la fortuna di trovare istituti disposti a credere nel mio progetto, supportandomi con i sistemi di pagamento e nella gestione delle lettere di credito, permettendoci di lavorare in tutto il mondo con ottimi risultati. Forse in generale servirebbero ancora più realtà che mettano a disposizione strumenti finanziari per le aziende che vogliono far crescere i loro business, ma penso che il Ticino abbia tante possibilità per continuare in questa direzione, oltre a una posizione strategica molto interessante e un aeroporto che, anche con i voli privati, può attirare molti imprenditori».

La corsa alla sostenibilità

«Nei prossimi mesi inizierà la corsa alla sostenibilità. In questo senso noi abbiamo giocato d’anticipo, lavorando con i fornitori e i produttori per trovare le soluzioni ottimali a ogni esigenza», continua Piscitelli. «La selezione dei materiali sarà quindi fondamentale. A oggi molti impianti di riciclo sono gestiti da piccole aziende, spesso indipendenti, che non fanno parte di grandi gruppi: per questo ritengo che nel breve medio periodo diverse multinazionali cercheranno di acquisirle, per controllare il riciclo sin dall’inizio della catena, mentre altre si svilupperanno per stare al passo coi tempi. Stiamo passando da un mondo legato alle commodity, nel quale il prezzo è la variabile più importante, a uno più orientato alla speciality, dove è vero che i costi sono importanti ma nelle quali si vede il riciclo da tante fonti diverse e la grande difficoltà è quella di creare per il cliente un prodotto il più lineare possibile, che possa permettere di avere una produzione stabile e costante. Lo sviluppo del rapporto tra fornitori e clienti diventa quindi fondamentale e sarà al centro delle sfide di questo settore. E il Ticino, in questa corsa, sarà in prima linea».