Inflazione in lieve rialzo in Svizzera, ma resta vicina allo zero

L'inflazione si conferma molto bassa in Svizzera, pur salendo lievemente: il rincaro su base annua si è attestato al +0,2% in luglio, in leggero rialzo rispetto al +0,1% di giugno e al -0,1% di maggio, quando il dato era diventato negativo per la prima volta dal 2021.
Stando ai dati pubblicati oggi dall'Ufficio federale di statistica (UST), nel settimo mese dell'anno l'indice dei prezzi al consumo ha totalizzato 107,8 punti. La progressione annua è leggermente superiore alle aspettative: gli analisti interpellati dall'agenzia Awp scommettevano infatti su valori compresi fra 0,0% e +0,1%. A livello mensile i prezzi sono rimasti fermi, anche in questo caso andando oltre le stime: i pronostici erano nella fascia fra -0,2% e -0,3%. Giugno aveva segnato una variazione del +0,2%.
Secondo gli esperti dell'UST la stabilità dell'indice rispetto al mese precedente è il risultato di tendenze opposte che si sono compensate a vicenda. Sia i prezzi dei viaggi forfetari internazionali e nazionali che quelli dei trasporti aerei sono diminuiti. In calo anche il costo di indumenti e calzature, per via dei saldi stagionali. Sono invece aumentate le tariffe del settore alberghiero e paralberghiero, così come quelle del noleggio di veicoli.
Sempre interessante inoltre è l'evoluzione dei prodotti alimentari, che mettono a referto un +0,3% mensile e un -0,6% annuo, così come quella del comparto abitazione ed energia (rispettivamente 0,% e +1,0%), che comprende gli affitti, un punto di spesa che tende a diventare costantemente più caro in Svizzera.
Come si ricorderà l'inflazione aveva raggiunto nel 2022 un picco del 2,8%, salendo ai massimi da 30 anni, ed era poi calata al 2,1% nel 2023 e all'1,1% nel 2024. L'ultimo valore annuo negativo (-0,7%) era stato registrato nel 2020.
L'indicatore elvetico di luglio è a livelli sensibilmente inferiori di quelli dell'Eurozona (2,0%, stabile rispetto a giugno), mentre riguardo agli Stati Uniti non sono ancora disponibili dati aggiornati: in giugno il dato era al 2,7%.
Tornando in Svizzera e passando ai dettagli, in luglio i prezzi dei prodotti indigeni sono progrediti dello 0,2% nel confronto con giugno, mentre quelli dei prodotti importati sono scesi dello 0,9%. Su base annua i primi segnano +0,7%, i secondi -1,4%. Lo zoccolo dell'inflazione - che nella definizione dell'UST è il rincaro totale senza quello concernente prodotti freschi e stagionali, energia e carburanti - mostra una variazione rispettivamente di -0,1% (mese) e di +0,8% (anno).
L'UST calcola anche un indice dei prezzi al consumo armonizzato (IPCA), misurato con la metodologia in uso nell'Unione europea, con l'obiettivo di raffrontare i dati elvetici con quelli delle nazioni comunitarie. Visto da questa prospettiva luglio presenta un rincaro del +0,3% (mese) e del +0,1% (anno).
Il rincaro stabilito dall'UST ha una grande importanza in vari ambiti: dalle negoziazioni salariali agli affitti, passando per la fissazione degli alimenti nell'ambito dei divorzi. Come noto l'efficacia dell'indice dei prezzi al consumo nell'illustrare il costo della vita percepito dai consumatori è peraltro spesso al centro di grandi discussioni. Questo è particolarmente vero in Svizzera perché, per motivi metodologici, il tasso calcolato dai funzionari di Neuchâtel non comprende i premi dell'assicurazione malattia di base, un punto di spesa che anche nel 2025 è stato in forte progressione nei bilanci delle famiglie elvetiche.
L'inflazione è monitorata con attenzione dalla Banca nazionale svizzera (BNS), che persegue come obiettivo la stabilità dei prezzi, che essa intende come una variazione compresa tra lo 0 e il 2%. Per frenare la crescita del rincaro l'istituto fra il 2022 e il 2023 aveva proceduto a cinque aumenti del tasso guida, che era così salito dal -0,75% al +1,75%. A partire dal 2024 l'entità guidata da inizio ottobre dal nuovo presidente della direzione Martin Schlegel ha invece operato in direzione opposta, agendo con sei tagli successi (l'ultimo lo scorso 19 giugno) che hanno abbassato il costo del denaro allo 0,0%. Il prossimo esame trimestrale della situazione economica e monetaria è in programma il 25 settembre.