BCE

Lagarde: «Se serve, faremo una pausa nel taglio dei tassi»

«Non cambiamo la direzione di politica monetaria in funzione delle determinazioni dei mercati nelle ultime 24 ore»
© KEYSTONE (EPA/RONALD WITTEK)
Ats
06.03.2025 16:18

La Banca centrale europea (BCE) «non si impegna su alcun percorso» dei tassi e le sue decisioni dipenderanno dai dati economici, una posizione che «abbiamo espresso in passato ma che vale ancora di più adesso» data l'elevata incertezza. Lo ha detto la presidente dell'istituto Christine Lagarde in conferenza stampa, aggiungendo «se i dati ci diranno che non è il momento di tagliare, non taglieremo i tassi e faremo una pausa».

«Non cambiamo la direzione di politica monetaria in funzione delle determinazioni dei mercati nelle ultime 24 ore», ha detto la Lagarde riferendosi al fatto che, di fronte ai piano di spesa militare in Europa e alla spesa per difesa e infrastrutture annunciata dalla Germania, gli investitori hanno sostanzialmente ridotto le attese di due ulteriori tagli dei tassi da un quarto di punto al 2% entro il 2025. La Lagarde ha anche notato che, nonostante il balzo generalizzato dei rendimenti, «gli spread sono variati di poco, confermando la solidità degli emittenti sovrani».

Rispondendo alla domanda se il Quantitative Easing (QE) non dovesse essere preso in considerazione, con il suo effetto restrittivo, nelle decisioni sui tassi d'interesse, la presidente dell'Eurotower ha sostenuto che il QE in atto da parte della BCE, che sta riducendo il suo portafoglio di bond e ha visto le banche rimborsare tutta la liquidità immessa nel sistema con i maxi-prestiti «TLTRO», non è visto come «il principale strumento di politica monetaria» e «il suo impatto non è percepito come significativo».

La Lagarde ha anche spiegato che la decisione di tagliare i tassi di un quarto di punto è stata presa dal Consiglio direttivo «per consenso, non c'è stata opposizione» ma una sola astensione, quella del governatore austriaco Robert Holzmann.

Quanto all'inflazione, «dobbiamo ancora raggiungere la destinazione» del 2%, che sarà centrata «a inizio 2026 non nel tardo 2025 e a causa dei prezzi dell'energia», ha detto la francese.

In merito all'evoluzione congiunturale, la presidente della BCE ha dichiarato che l'economia dell'area euro «ha probabilmente visto una crescita modesta nel quarto trimestre 2024» e i primi due mesi del 2025 «hanno visto continuare la tendenza dello scorso anno». Un clima di «elevata incertezza» trattiene gli investimenti e la ripresa è legata a una ripresa della domanda, «purché le tensioni commerciali non vedano un'ulteriore escalation».

In questo ambito «devi negoziare da una posizione di forza», ha detto rispondendo a chi le chiedeva se il negoziato sia sempre la risposta giusta. «I dazi, e in particolare se c'è una controffensiva, sono negativi su tutti i fronti», e al tavolo dei governatori «tutti concordiamo», perché «l'incertezza che genera anche solo la minaccia mette un freno agli investimenti, all'occupazione», ha spiegato la Lagarde.

A suo dire, invece, «un aumento nella spesa per la difesa e per le infrastrutture può far salire la crescita». Gli annunci dell'UE sul piano per la difesa e della Germania sul piano per le infrastrutture saranno certamente «un boost all'economia europea», anche se il lavoro «è ancora in corso» e bisogna vedere come funzionerà, i tempi, le modalità di finanziamento, dove verranno fatti gli acquisti, questioni ancora non decise. «Ma intorno al tavolo è stato chiaro per tutti che in ogni caso daranno un sostegno all'economia dell'Eurozona», ha detto la Lagarde.

Rispondendo alla domanda se la BCE potesse finanziare il programma annunciato da Bruxelles per la spesa militare, quest'ultima ha sottolineato che una partecipazione allo sforzo di finanziamento annunciato dall'UE «non spetta alla BCE, ci sono altre istituzioni come la Banca europea degli investimenti. Il nostro mandato è la stabilità dei prezzi».

L'euro ritocca i massimi da novembre sul dollaro

L'euro aggiorna i massimi dallo scorso novembre sul dollaro dopo che la Banca centrale europea (BCE) ha detto che la politica monetaria è diventata «significativamente meno restrittiva» rendendo meno probabile un taglio dei tassi nella prossima riunione di aprile e più incerto il percorso di ulteriori sforbiciate. L'euro scambia a 1,083 sul dollaro, in rialzo dello 0,3%, ai massimi dal 4 novembre 2024, dopo aver toccato un picco a 1,0853.

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