Le cripto minacciano il ruolo internazionale dell'euro

Il ruolo dell'euro sui mercati internazionali è rimasto sostanzialmente stabile nel 2024, e si conferma la seconda valuta più utilizzata a livello globale, con una quota pari al 19%. Ma proprio nel momento in cui potrebbe guadagnare spazio grazie al dollaro che si sta indebolendo, arrivano nuove minacce, le stablecoin sopra tutte, che mettono a rischio la sua centralità. È quanto emerge dal nuovo rapporto della Banca centrale europea (Bce) sul ruolo internazionale dell'euro, riferito al 2024 e quindi non ancora aggiornato al mondo post dazi.
Nel 2024 l'emissione di prestiti e obbligazioni internazionali denominati in euro "è stata particolarmente dinamica", aumentando di oltre il 40% fino a quasi 900 miliardi di dollari, ovvero "il livello più alto dall'ultima crisi finanziaria globale del 2007-2009", scrivono gli esperti di Francoforte. Mentre le riserve in euro sono rimaste stabili al 20%. Per la presidente Christine Lagarde la stabilità nell'utilizzo della moneta comune "è stata notevole in un anno in cui la Bce ha iniziato ad abbassare i tassi di interesse".
Anche se non ci sono segnali di indebolimento del ruolo dell'euro, la Bce resta vigile. "Le banche centrali continuano ad accumulare oro e alcuni Paesi stanno esplorando alternative al sistema dei pagamenti tradizionale". Ed è proprio in questo campo che le criptovalute rappresentano la minaccia più concreta, vista la loro capacità di funzionare anche come mezzo di pagamento, peraltro più rapido degli altri visto che non ha intermediari.
Gli Usa hanno di recente creato una riserva strategica di Bitcoin, e hanno preso iniziative per facilitare l'emissione di stablecoin ancorate al dollaro. "Questi sviluppi potrebbero avere implicazioni per i flussi di capitale se portassero a cambiamenti nella domanda di attivi da usare come riserva, e per la stabilità finanziaria globale più in generale", scrive la Bce, sottolineando come le stablecoin ancorate al dollaro detengono già circa 150 miliardi di titoli di Stato Usa, ovvero quanto Arabia Saudita, Corea, Messico e Germania.
La Bce si attende quindi "ulteriori cambiamenti nel panorama delle valute internazionali", anche a causa dei dazi che hanno agitato i mercati, indebolito il dollaro e fatto schizzare i rendimenti dei Treasury. È un'opportunità per l'euro, ma bisogna creare le condizioni affinché venga colta.
"La priorità assoluta deve essere il progresso nell'Unione del risparmio e degli investimenti per sfruttare appieno i mercati finanziari europei", scrive Lagarde nell'introduzione del rapporto. "Eliminare le barriere all'interno dell'Ue è essenziale per aumentare ampiezza e liquidità dei mercati in euro, condizione indispensabile per un uso più ampio della moneta unica", secondo la presidente, che chiede anche di "accelerare i progressi sul fronte dell'euro digitale" e promuovere l'uso della tecnologia a registro distribuito (Dlt) per regolare le transazioni finanziarie.