Confronti

Le successioni in crescita spingono il gettito fiscale

L’aumento dei patrimoni trasferiti, le aliquote cantonali e il ruolo delle imprese familiari mostrano un Paese in cerca di equilibrio tra equità e competitività – Quest’anno passeranno di mano attivi finanziari, immobiliari e aziendali per quasi 100 miliardi di franchi – Il ruolo delle donazioni a fondazioni e a enti non profit
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Generoso Chiaradonna
03.12.2025 06:00

Come conciliare giustizia sociale ed efficienza economica quando si tratta di trasferire ricchezza tra generazioni? È un dilemma che attraversa tutte le democrazie moderne: garantire pari opportunità di partenza o rispettare il diritto delle famiglie di disporre liberamente dei patrimoni che sono già stati oggetto di tassazione sulla sostanza lungo tutta la loro vita. Non è solo una questione filosofica, ma una sfida concreta che tocca equità sociale, funzionamento del sistema economico e sostenibilità delle finanze pubbliche.

Se n’è parlato ieri durante l’evento annuale «Confronti» organizzato dall’IRE, l’Istituto di ricerche economiche dell’Università della Svizzera italiana. Nel saluto introduttivo la Rettrice dell’USI, Luisa Lambertini, ha ricordato come queste conferenze siano uno «spazio di dialogo aperto e informato tra mondo accademico e società civile».

A riportare d’attualità il tema delle successioni ci ha pensato l’iniziativa popolare della Gioventù Socialista (GISO), bocciata alle urne con circa l’80% di no lo scorso fine settimana.

La proposta di tassare al 50% le eredità superiori ai 50 milioni di franchi per finanziare la politica climatica e sociale ha reso questo dibattito ancora attuale in Svizzera. Le sue implicazioni sono rilevanti e già osservabili: nel Canton Ginevra, per esempio, nell’ultimo anno le donazioni hanno registrato un aumento significativo, segnalando la tendenza delle famiglie facoltose a trasferire i patrimoni in anticipo. Al centro di questa riflessione vi sono non solo le grandi fortune familiari, ma anche il destino delle imprese trasmesse di generazione in generazione, un ambito che intreccia economia reale, occupazione e competitività. Il professor Marius Brülhart dell’Università di Losanna ha presentato le sue stime sui flussi ereditari in Svizzera: circa 100 miliardi di franchi l’anno tra successioni e donazioni, un importo superiore all’intero bilancio federale e doppio rispetto alla spesa per l’AVS. Una cifra che mette in evidenza l’impatto strutturale di questo fenomeno sul nostro Paese. Accanto alla dimensione scientifica ed economica, il tema richiede un’analisi giuridica e fiscale puntuale.

«Secondo molti economisti l’imposta di successione è odiata, ma considerata equa perché ha effetti redistributivi», ha ricordato il professor Brülhart, che ha sottolineato come l’imposizione delle eredità tra coniugi, discendenti e ascendenti diretti non sia tassata nella quasi totalità dei cantoni. Sono tassati invece i patrimoni ereditati o donati a parenti collaterali o persone esterne – in questo caso anche fondazioni o altri enti – alla famiglia. Le aliquote comunque si sono abbassate molto in questi anni, ma il gettito, ha fatto notare Brülhart, è aumentato. Come mai? Si muore di più? Nulla di tutto questo: sono i patrimoni trasferiti a essere aumentati, tanto che alla fine di quest’anno dovrebbero essere 100 i miliardi di valore che passeranno di mano.

Giordano Macchi, direttore della Divisione delle Contribuzioni del Ticino, ha passato in rassegna le novità in materia di fiscalità relativa alle eredità o donazioni tra membri della famiglia non in linea retta (nipoti, figliastri e conviventi). L’aliquota, in questi casi, con la riforma cantonale approvata nel giugno del 2024 dagli elettori ticinesi, è stata ridotta dal 41% al 15,5%.

Anche in Ticino il gettito dell’imposta di successione e donazione è regolarmente in aumento, ha ricordato Macchi, così come il gettito dell’imposta sulla sostanza. Alla tavola rotonda che è seguita alla presentazione hanno preso la parola, oltre a Brülhart e Macchi, l’avvocata Simona Genini e l’imprenditore e presidente di Swissmechanic Nicola Tettamanti.

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