Tecnologia

Quando i pagamenti passano (anche) sulla blockchain

Un gruppo di istituti di credito svizzeri ha concluso con successo un progetto pilota promosso da AMINA Bank per il trasferimento di denaro su un registro distribuito di Google e integrato con le infrastrutture bancarie tradizionali
In futuro i pagamenti potranno essere regolati quasi in tempo reale, 24 ore su 24. © Keystone/Christian Beutler
Dimitri Loringett
20.12.2025 06:00

Non ci siamo ancora abituati ai pagamenti istantanei (introdotti l'anno scorso) che già si guarda alla prossima rivoluzione nel mondo dei trasferimenti di denaro. L’istituto di credito di Zugo specializzato nei beni crittografici AMINA Bank e Crypto Finance Group di Deutsche Börse, insieme ad alcuni istituti bancari svizzeri, hanno completato con successo un progetto pilota per il regolamento in tempo quasi reale e 24 ore su 24 di pagamenti in moneta fiduciaria – e non criptovalute, quindi – tra clienti selezionati di alcune banche in Svizzera usando la tecnologia di registro distribuito (DLT) fornita dalla piattaforma Google Cloud Universal Ledger (GCUL). Il tutto mantenendo gli standard di sicurezza e conformità del sistema bancario tradizionale.

L'obiettivo della sperimentazione era dimostrare come la tecnologia blockchain possa migliorare l’infrastruttura finanziaria tradizionale senza richiedere nuove forme di moneta digitale o una revisione delle normative attuali. Il progetto pilota svizzero si inserisce in un contesto in cui, da una parte, gli istituti finanziari di tutto il mondo stanno esplorando le possibilità offerte dalla blockchain per migliorare l’efficienza, i costi e la trasparenza dei pagamenti e dei regolamenti transfrontalieri mentre, dall’altra, Google si sta profilando nel settore delle infrastrutture finanziarie.

Sistemi consolidati

E così, dopo le stablecoin, il prossimo «killer use case» per la blockchain potrebbe essere l’adozione di questa tecnologia per i sistemi di pagamento, domestici e transnazionali. In Svizzera è il Gruppo SIX che gestisce i pagamenti tra le banche tramite il SIC (Swiss Interbank Clearing), «la spina dorsale dei pagamenti in Svizzera che funziona in modo altamente efficiente», annota un portavoce di SIX, gruppo che gestisce anche la Borsa di Zurigo, da noi contattato. «Il SIC è un sistema consolidato, economico e in continua evoluzione, come con l’introduzione dei pagamenti istantanei. Nuovi sistemi portati da altri fornitori di servizi andranno valutati in base a questi criteri – sottolinea – ma possono per esempio integrarsi coi classici sistemi RTGS (Real Time Gross Settlement) e IP (Instant Payment)».

«Non vogliamo cambiare le regole»

In estrema sintesi, le banche che hanno partecipato al pilota hanno inviato ordini di addebito o accredito in franchi svizzeri, «scrivendoli» sul GCUL, entro i limiti stabiliti dal cosiddetto currency operator (Crypto Finance Group) e, infine, è stato effettuato il settlement (pagamento) sul sistema tradizionale (SIC). «Non vogliamo costruire un concorrente del SIC o della Banca nazionale, cambiando la forma della moneta, né vogliamo cambiare le regole: stiamo solo creando un altro “strato”, che chiamiamo “layer di orchestrazione”, allo scopo di dimostrare che i pagamenti basati sulla DLT funziona», afferma al CdT Giuseppe Spinillo, Head of Operations presso AMINA Bank.

In Svizzera l’attuale sistema dei pagamenti gestito da SIX è fra i più avanzati ed efficienti al mondo, ma esso deve interagire con altri sistemi per le operazioni transnazionali, come SEPA in Europa o SWIFT in tutto il mondo. Ancora Spinillo: «Con questo progetto pilota cerchiamo di capire quanto la DLT possa contribuire a rompere gli schemi tradizionali come, ad esempio, SWIFT, di fatto un monopolio retto da un consorzio di banche che è piuttosto inefficiente e costoso. Ma non siamo gli unici a sperimentare la blockchain per i pagamenti e, non da ultimo, giocherà un ruolo importante anche il regolatore che dovrà naturalmente dire la sua. A nostro avviso, comunque, è nel loro interesse aprirsi a queste tecnologie e intavolare discussioni aperte con noi e altri che stanno conducendo questi progetti pilota», conclude.

SWIFT ed Ethereum

E a proposito di SWIFT, a fine settembre scorso la società cooperativa con sede in Belgio, che dal 1973 gestisce buona parte dei pagamenti bancari a livello globale, ha annunciato l’integrazione di un registro condiviso basato su blockchain (nello specifico Ethereum, con un progetto pilota condotto in collaborazione con la società Consensys) nella propria infrastruttura tecnologica, per abilitare pagamenti transfrontalieri istantanei e 24/7 sempre attivi su larga scala. Il registro, scrive SWIFT in una nota, «scriverà, ordinerà e convaliderà le transazioni e applicherà le regole attraverso “smart contract” […] e sarà inoltre costruita per garantire l'interoperabilità sia con le reti esistenti, sia con quelle emergenti». SWIFT non definirà tuttavia i token, ma fornirà l’infrastruttura per il loro scambio, collaborando con banche centrali e commerciali.

La Finma resta «neutrale»

Da noi contattata, la l’Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (Finma) si è astenuta dal fornire informazioni sul caso specifico. «In generale e indipendentemente dagli istituti specifici – afferma – la Finma adotta un approccio alla vigilanza basato sui principi, orientato al rischio e neutrale rispetto alla tecnologia e valuta i nuovi modelli di business e le tecnologie in base al rispetto dei requisiti legali e alla gestione adeguata dei rischi per i clienti e per l’integrità del mercato finanziario. Inoltre, la Finma non convalida tecnologie o sistemi nel senso di una certificazione tecnica. Il suo compito è verificare se un’attività commerciale concreta sia conforme ai requisiti legali o soggetta all’obbligo di autorizzazione».