Imprese

Ridurre le emissioni di CO2 dovrà diventare strategico per le imprese

Avere processi produttivi più efficienti in termini di energia e di emissioni di CO2 permette alle aziende di risparmiare la tassa sull’anidride carbonica e nel contempo di contribuire agli obiettivi ‘net zero’ posti dalla Confederazione entro il 2050 - Ne abbiamo parlato con Lorenzo Medici di AEnEC
Generoso Chiaradonna
19.04.2024 06:00

Prima il risparmio energetico e poi la decarbonizzazione dei processi produttivi. Sono due fattori che hanno spinto negli ultimi anni le imprese a puntare sull’efficienza energetica e sull’innovazione tecnologica quali pilastri della sostenibilità. Da oltre 20 anni e su iniziativa delle associazioni economiche, l’Agenzia dell’energia per l’economia (AEnEC) offre ad aziende di tutti i settori consulenze mirati e piani con obiettivi concreti per la riduzione delle emissioni di CO2, il miglioramento dell’uso delle risorse e un aumento dell’efficienza energetica.

Dell’attività dell’AEnEC in Ticino abbiamo parlato con Lorenzo Medici, consulente in materia energetica e responsabile di AEnEC per il sud delle alpi. «Da oltre 20 anni, per contrastare l’aumento dei prezzi dell’energie, le varie associazioni economiche creano il modello dell’accordo volontario sugli obiettivi, che successivamente fece il suo ingresso come strumento di incentivazione anche nella legge sulla CO2: analisi, definizione degli obiettivi, misure e monitoraggio», ci spiega Lorenzo Medici che è ingegnere chimico. «La crescente efficienza energetica ottenuta con l’attuazione delle misure avrebbe dovuto compensare l’incremento dei costi energetici», continua l’ingegner Medici che ricorda come la tassa sulle emissioni di CO2 a carico delle imprese è di 120 franchi la tonnellata.

Solo nel 2022 in Svizzera i progetti realizzati hanno permesso di evitare l’immissione nell’ambiente di circa 800 mila tonnellate di CO2, nonché garantire risparmi in termini di costi energetici pari quasi a un miliardo di franchi. Inoltre, aggiunge Medici visto che l’obiettivo della Legge sulla CO2 non è quello di fare cassa, sono stati rimborsati circa 280 milioni di franchi di tassa sul CO2 alle aziende che hanno siglato accordi vincolanti di riduzione delle emissioni. Un’altra parte di questa tassa va all’AVS e un po’ anche a ridurre i premi Lamal. È quell’importo di alcuni franchi al mese che troviamo nell’attestato di assicurazione, per capirci.

Consulenza strategica

Il risparmio energetico è uno dei fattori che compongono il quadro della sostenibilità che non è una moda passeggera, conferma Medici. «Sempre di più i clienti e anche i finanziatori delle imprese esigono un comportamento virtuoso dal punto di vista ecologico e sociale. Anche il sistema finanziario si appoggia sempre di più su questi parametri per stabilire la capacità creditizia delle aziende. È per questo che offriamo come AEnEC una consulenza più strategica orientata alla decarbonizzazione, visto che è quello il futuro prossimo ovvero entro il 2050 quando anche la Svizzera dovrà raggiungere le famose zero emissioni nette», aggiunge ancora Lorenzo Medici.

Lorenzo Medici, consulente dell'Agenzia dell'Energia dell'Economia per il Ticino
Lorenzo Medici, consulente dell'Agenzia dell'Energia dell'Economia per il Ticino

Il fossile andrà sparendo

Dobbiamo quindi trovare un’alternativa ai carburanti fossili. Ci stiamo riuscendo? «Dobbiamo avere diverse soluzioni tecnologiche a disposizione per sostituire l’energia di origine fossile, senza escludere a priori una o l’altra soluzione». La cattura della CO2, per esempio, rientrerebbe nella paletta delle tecnologie utilizzabili. «Immettere meno CO2 possibile nell’atmosfera resta la soluzione più indicata», precisa il consulente.

Chi sono i «clienti» dell’AEnEC? «Tutte le attività economiche, siano esse grandi o piccole. Nel nostro caso si va dall’industria classica manifatturiera, all’artiginato, agli alberghi e centri fitness. Ad esempio gli ospedali e cliniche non rientrano nella categoria che può richiedere il rimborso della tassa sulla CO2 anche se mettessero volontariamente misure per ridurre il loro impatto. La nuova Legge che dovrebbe entrare in vigore il prossimo anno permetterà a tutte le aziende di partecipare, e non più solo a determinati settori», aggiunge Medici.

La struttura dell’economia ticinese è fatta da piccole e medie imprese. Sono pronte alla rivoluzione e alla transizione energetica? «Indipendente dalla dimensione, le imprese sono interessate e disponibili al cambiamento. Si è capito che la transizione è incorso e non si torna indietro. Nella mia attività colgo che c’è interesse e anche lungimiranza. Faccio un esempio semplice. Se nel 2030 dovrò cambiare l’impianto di riscaldamento installato nel 2010, pianifico la sostituzione con una tecnologia più moderna ed ecologica. E così anche per altri macchinari. Si cerca di usare sempre la migliore tecnologia in termini di efficienza energetica e quindi di minori emissioni di CO2», risponde Medici.

Un giorno si potrebbe catturare la CO2 direttamente dall’ambiente. «Ci sono startup del Politecnico di Zurigo che vanno in questa direzione. È una strada tecnicamente percorribile anche se al momento è ancora costosa. Resta quindi importante ridurre le emissioni», conclude Medici.

Se ne parla a Cadempino

Martedì 23 aprile, dalle 16 alle 18, presso il Centro Eventi di Cadempino si terrà una conferenza organizzata dall’Agenzia dell’Energia per l’Economia dal titolo «Come le aziende svizzere partecipano alla transizione energetica. L’evento è organizzato dall’AEnEC, in collaborazione con AITIe Camera di commercio. Dopo i saluti di Luca Albertoni, direttore della Camera di commercio, seguirà l’intervento di Fabio Regazzi, Consigliere agli Stati e imprenditore. Prima della presentazione delle attività di AEnEC, ci sarà la testimonianza di tre esempi di successo: Mikron Switzerland AG di Agno; Tior SA e Hotel Splendide Royal di Lugano. Si può partecipare iscrivendosi all’indirizzo e-mail [email protected]