Imprese innovative

Sono ancora troppo poche le startup al femminile

Anche il mondo imprenditoriale, al pari di altri settori della società, ha un potenziale umano inespresso a causa di disparità di genere e pregiudizi culturali anche inconsci
Un momento della terza Giornata cantonale delle startup al Palacinema di Locarno. © Ti-Press/Samuel Golay
Generoso Chiaradonna
28.03.2024 22:00

Parità di genere e startup. È stato il filo conduttore della terza Giornata cantonale delle startup. Giornata promossa dalla Divisione dell’economia del Dipartimento delle finanze e dell’economia (DFE) con la Fondazione Agire, in collaborazione con USI Startup Centre, Impact Hub Ticino e TiVentures e con il sostegno di BancaStato e della Città di Locarno che ha ospitato la manifestazione presso il Palacinema.

Queste manifestazioni - ha ricordato Christian Vitta, consigliere di Stato e direttore del DFE - sono l’occasione per far capire al territorio quanto è importante avere un ecosistema in grado di generare condizioni efficaci per l’imprenditorialità in generale. Se poi diventa anche strumento di integrazione a favore del potenziale femminile, meglio ancora.

Stando a Luca Bolzani, presidente della Fondazione Agire, l’agenzia per l’innovazione imprenditoriale che comprende anche il Tecnopolo Ticino, nel campo delle startup - ovvero di imprese innovative con un potenziale di crescita superiore alla media - c’è una maggiore predisposizione femminile a fondare imprese rispetto ad ambiti più classici. Lo mostrano anche i dati delle startup che hanno trovato casa presso il Tecnopolo Ticino: su 97 imprese insediate, il 13% sono state fondate da una donna. Non è una percentuale altissima, ma è superiore a quella della «vecchia economia», per usare un termine forte.

Nicola Pini, municipale di Locarno, ha fatto gli onori di casa ricordando il ruolo della sua città nel campo dell’audiovisivo - è pur sempre la sede del Locarno Film Festival - e del turismo. Ma anche l’industria ha un peso per l’economia della regione. Spazi liberi per l’insediamento di imprese sono ancora disponibili, ha affermato Pini riferendosi a Riazzino (50 mila mq già urbanizzati) e al comparto dell’ex gas, ex macello (40 mila mq).

Interessante la relazione di Patricia Montesinos, cofondatrice e presidente di Fe+Male Think Tank. Il titolo è emblematico: comprendere il pregiudizio inconscio nelle decisioni d’investimento per una maggiore diversità di genere nell’imprenditorialità. Montesinos ha ricordato che ci sono pregiudizi impliciti che riguardano tutti. Sono di natura inconscia e sui quali non si può incidere molto. Ci sono invece quelli espliciti, che sono intenzionali e controllabili per definizione. È su questi che bisogna lavorare individualmente e collettivamente per evitare di perdere potenziale umano o banalmente denaro. In questo modo si rompono barriere e si apre la strada - si spera - a un futuro più inclusivo ed equo.

Impact Club: estesa la scadenza per l'open call

C’è tempo fino al 7 aprile per candidare il proprio progetto a impatto alla terza edizione di Impact Club, il programma di Impact Hub Ticino destinato a progetti imprenditoriali a impatto e promosso da una rete locale di investitrici, investitori e persone attive nella filantropia. Il 3 aprile è previsto un webinar informativo (www.impactclub.ch). Una particolare attenzione quest’anno sarà dedicata all'imprenditoria femminile, argomento centrale che ha caratterizzato anche la Giornata cantonale delle startup. Sono benvenuti anche progetti che riguardano le zone discoste situate nell’arco alpino della Svizzera italiana.