Stretta sulle criptovalute, luce verde dall'UE

I Paesi dell'UE hanno approvato una serie di norme per regolamentare le criptovalute, come il bitcoin, ma anche l'intero mondo dei criptoasset, in una prima assoluta al mondo per prevenire l'uso di questo tipo di attività nel riciclaggio, nel finanziamento ad attività illecite o al terrorismo o per l'evasione fiscale.

La regolamentazione delle criptovalute è diventata più urgente dopo il crollo della società di scambio Ftx, evaporata dopo aver raggiunto il milione di utenti, colpiti da perdite potenziali per decine di miliardi di dollari.

«Manteniamo la nostra promessa di iniziare a regolamentare il settore delle cripto-attività - ha affermato Elisabeth Svantesson, ministra delle Finanze della Svezia (presidenza di turno UE) -. I recenti avvenimenti hanno confermato l'urgente necessità di imporre norme che proteggeranno meglio i cittadini europei che hanno investito in tali attività e preverranno l'uso improprio della cripto-industria a fini di riciclaggio o finanziamento del terrorismo».

Alcune delle nuove regole saranno operative dall'inizio del 2026, come l'obbligo di chiedere il nome del destinatario di un trasferimento in criptovaluta, di qualsiasi importo. Più in generale sono previste maggiori misure per la tracciabilità delle operazioni e a tutela degli investitori. È stato raggiunto in consiglio Ecofin anche un accordo per modificare le regole di cooperazione fiscale tra Paesi dell'UE, includendo le transazioni in cripto-asset e lo scambio di informazioni sui ruling fiscali anticipati per gli individui più ricchi.

«L'Ecofin approva la nostra proposta sulla trasparenza nella tassazione delle criptovalute. I profitti realizzati con cripto asset vanno tassati in tutti i paesi europei e la direttiva indica la via per più trasparenza anche su scala internazionale», ha segnalato il commissario europeo Paolo Gentiloni.