Economia

Una banca privata ticinese tra le prime 5 in Svizzera: «Il lavoro e la strategia ci hanno premiato»

Marco Tini, CEO di Axion SWISS Bank: «Siamo orgogliosi di riuscire a contribuire al benessere del territorio in un momento in cui ce n'è particolarmente bisogno»
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Mattia Sacchi
07.04.2024 18:00

Gli ottimi risultati di Axion SWISS Bank, che nel 2023 ha superato tutte le aspettative, con un utile lordo di 45 milioni di franchi e un dividendo a BancaStato di 25 milioni, sono stati certificati anche dall’Università di Scienze Applicate di Zurigo. Nello studio sulle gestioni patrimoniali in Svizzera, nel quale sono stati presi in esame 67 istituti bancari, l’ateneo zurighese ha infatti classificato Axion come quinta tra le banche private svizzere per performance e prima in Ticino.

Avvocato Marco Tini, Presidente della Direzione Generale di Axion SWISS Bank SA, avete ottimi motivi per essere soddisfatti del vostro 2023.
Questo è un risultato che ci rende orgogliosi non tanto quanto individui, ma in quanto appartenenti a un gruppo BancaStato dove, sostanzialmente, i ricavi generati da questo ottimo risultato vanno a beneficio di tutta la collettività, soprattutto in un momento dove ne ha particolarmente bisogno. Lo studio dell’Università di Zurigo che ci classifica quindi in Svizzera riguardava il 2022, riteniamo che nel 2023 saremo fra le migliori tre.

Cosa ha permesso di raggiungere questo risultato?
Due fattori. In primis la scelta strategica intrapresa già 14 anni fa, di non concentrare il nostro focus esclusivamente sull’Italia, una piazza che al momento ha una serie di complicazioni e margini di crescita limitati, per lavorare su mercati meno battuti. In particolare, quelli dell’Est Europa: un’operazione sublimata dall’acquisizione della banca Unicredit, che aveva una presenza capillare in quei Paesi. Senza ovviamente dimenticare il mercato svizzero, che rappresenta un terzo della nostra clientela. Autoctoni e persone che sono qui anche in virtù di accordi fiscali come quelli dei globalisti. In secundis, una selezione del personale accuratissima volta ad accapparrarci le migliori competenze. Sono molto soddisfatto della qualità delle collaboratrici e dei collaboratori.

Marco Tini, CEO di Axion SWISS Bank
Marco Tini, CEO di Axion SWISS Bank

Un’attenzione all’estero che viene espressa anche sul vostro sito, disponibile in italiano, inglese e russo. Come può questa visione internazionale portare un beneficio alla piazza ticinese?
Basti pensare al numero di stranieri che risiedono in Ticino Molti dei quali operano ad esempio nel trading di materie prime, settore nella quale Lugano è una delle piazze più importanti al mondo. Società che hanno nelle loro proprietà e nei quadri russi, ucraini, kazaki, ecc.Avere sul territorio una banca che sia capace di accogliere e dare servizio a queste persone, parlando la loro stessa lingua e interpretandone i bisogni modellati dalla loro cultura, diventa quindi un notevole plusvalore.

In cosa vi sentite ticinesi?
Direi in quasi tutto. Il management è ticinese, così come la maggioranza dei collaboratori. Ovviamente, per soddisfare le esigenze della nostra clientela internazionale, ci siamo dovuti rivolgere anche a collaboratori provenienti da altre piazze finanziarie, ma anche loro vivono appieno la realtà luganese e pagano qui le loro imposte. Siamo anche fieri che la crescita degli utili stia generando di conseguenza una crescita di posti di lavoro: un aumento di posizioni del 10-15% l’anno, con quasi un centinaio di persone impiegate. Questi risultati generano benefici all’intera collettività: ad esempio ci permettono di contribuire sempre più intensamente ad attività sportive e sponsorizzazioni. In particolare, siamo fieri di riuscire a sostenere i settori giovanili di molte società, perché crediamo molto nei giovani.

Gli stessi giovani che però spesso hanno un’idea stereotipata del mondo delle banche…
Di certo è cambiato l’immaginario che c’era un tempo. Siamo di fronte a un cambiamento epocale e paradossalmente sta diventando veramente difficile riuscire a introdurre giovani all’interno della struttura per garantire un corretto ricambio generazionale. Per questo vorrei sfruttare l’occasione per invitarli a guardare a questo mondo, che offre l’opportunità di avere datori di lavoro responsabili in grado di garantire non solo un buon futuro professionale ma anche un’attenzione all’etica e al benessere del personale.

I risultati comunicati nella relazione di esercizio 2023 sono stati impressionanti. Ma potranno essere replicabili nel tempo?
Chi non vorrebbe garantire risultati straordinari ogni anno? Onestamente, abbiamo avuto un perfetto allineamento dei pianeti. Tutte le variabili che incidono nel risultato, come i tassi di interesse in rialzo, il comportamento della clientela, cambio tra franco, dollaro ed euro hanno permesso un risultato che effettivamente è impressionante, tanto da permetterci di distribuire a BancaStato 25 milioni di dividendi, quando solamente sei anni fa ne distribuivamo 2. È però prevedibile che, dopo il taglio del tasso sul franco deciso dalla BNS nelle scorse settimane, anche gli Stati Uniti e l’Unione Europea faranno la stessa cosa, determinando una contrazione del risultato 2024 che, rimarrà comunque molto importante, a giudicare dall’andamento del primo trimestre.

Come vede quindi il futuro di Axion Swiss Bank?
Stiamo valutando se rimanere una boutique o se fare un passo avanti, procedendo a delle acquisizioni. Una decisione che comporterebbe una serie di sfide importanti, che dobbiamo considerare con attenzione. Abbiamo già smentito alcune regole non scritte del private banking, come quella di avere almeno 10 miliardi per essere efficienti. La voglia di stupire e crescere ulteriormente è però tanta: siamo pronti quindi a sfruttare ogni occasione e di certo, qualsiasi sia la strategia, investiremo nei posti di lavoro e nel territorio per essere sempre più solidi e garantire il migliore servizio possibile ai nostri clienti.

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