Berna

Energia: il Governo accorda una linea di credito di 4 miliardi di franchi ad Axpo

L'obiettivo è impedire che il gruppo incorra in problemi di liquidità, che nel peggiore dei casi potrebbero compromettere l'approvvigionamento energetico in Svizzera
©Gabriele Putzu
Red. Online
06.09.2022 07:10

(Aggiornamento 10.05)

Per evitare il peggio, ossia problemi di approvvigionamento di corrente e ripercussioni sulle aziende e altri attori attivi nel rami dell'elettricità, come anche sulla popolazione, il Consiglio federale ha stabilito ieri, nel corso di una riunione straordinaria, di accordare al gruppo energetico Axpo una linea di credito di quattro miliardi di franchi.

Stando alla ministra dell'energia Simonetta Sommaruga, presentatasi stamane davanti ai media di buon mattino per illustrare questa decisione, «da quando la Russia ha ridotto le proprie forniture di gas siamo a corto di energia in Europa». A peggiorare la situazione si aggiunge la riduzione della corrente prodotta dalle centrali nucleari francesi, molte delle quali in fasi di manutenzione.

Ciò spiega, stando alla consigliera federale socialista, l'estrema volatilità dei prezzi, tra l'altro in forte aumento, e la difficoltà di prevedere l'andamento dei mercati. Paradossalmente, benché le aziende attive nel settore facciano utili, la situazione di grande incertezza le obbliga a mettere a disposizione garanzie di liquidità sempre più importanti, ciò che può portare a colli di bottiglia.

Ed è proprio per evitare il peggio che il Consiglio federale, prendendo esempio da quanto fatto in altri europei Paesi, come la Germania, ha elaborato la legge federale urgente relativa ad aiuti finanziari - massimo 10 miliardi - concessi a titolo sussidiario per salvare le imprese del settore dell'energia elettrica, accolta dal Consiglio degli Stati nel giugno scorso e ora sui banchi del Nazionale.

Ma, ha ricordato Sommaruga, poiché la Camera del popolo non ha ancora deciso in merito, il sostegno della Confederazione avviene in virtù di un'ordinanza di necessità. Durante la discussione sul piano di salvataggio, il parlamento aveva sottolineato che il Consiglio federale, se necessario, avrebbe potuto far ricorso a tale strumento giuridico, ha spiegato la «ministra» bernese. Noi crediamo, ad ogni modo, che le deliberazioni sul piano di salvataggio si concluderanno durante l'imminente sessione autunnale (inizio 12 settembre, n.d.r).

Axpo (fondata dai Cantoni e dalle società municipalizzate del nord-est della Svizzera), considerata assieme a BKW e Alpiq una società di rilevanza sistemica, si è quindi rivolta venerdì sera al governo per poter far capo, in caso di necessità, a un sostegno dello Stato se confrontata con problemi di liquidità. Una richiesta accolta dopo che l'amministrazione federale ha studiato il dossier nel fine settimana, sfociato nella decisione di ieri del Consiglio federale, ha aggiunto Sommaruga dopo che lunedì la Delegazione delle finanze delle Camere federali (DelFin) ha autorizzato un credito d'impegno di 4 miliardi e la corrispettiva aggiunta al preventivo per il 2022. In seguito all'approvazione della DelFin, stamane il Dipartimento federale dell'energia (DATEC) ha infine deciso di accordare ad Axpo la linea di credito richiesta.

Sommaruga ha rammentato che la legge prevede condizioni severe per la concessione di mutui, tra cui figura il divieto di versare dividendi per tutto il periodo di durata dell'aiuto statale. Ad ogni modo, Sommaruga ha approfittato dell'occasione per ribadire che, a suo parere, il mercato dell'elettricità necessità di maggiore trasparenza. Insomma, passata questa tempesta bisognerà correre ai ripari come fatto col settore bancario dopo la crisi dei mutui subprime.

Prendendo la parola, il direttore dell'Ufficio federale dell'energia, Benoît Revaz, ha anch'egli illustrato le difficoltà in cui versa il settore dell'elettricità e la forte correlazione esistente col gas, vettore energetico fornito soprattutto dalla Russia e da cui l'Europa dipende fortemente. Per quanto attiene ad Alpiq e BKW, Revaz ha affermato di non avere informazioni sulla loro situazione attuale.

Le condizioni

Oltre al divieto di versare dividendi, stando alla normativa in questo periodo Axpo e le società del gruppo non possono procedere all'alienazione di attivi né a ristrutturazioni che possano compromettere il rimborso del mutuo o eventuali garanzie.

Axpo è inoltre obbligata a fornire le informazioni e i documenti necessari (ad esempio sulla situazione finanziaria, sull'utilizzazione dei mutui o sulle operazioni sui mercati dell'energia) ai servizi federali responsabili dell'esecuzione, alla Commissione federale dell'energia elettrica (ElCom, l'autorità di regolazione statale e indipendente del settore elettrico) e al Controllo federale delle finanze (CDF). I mutui della Confederazione devono essere sussidiari e sostituiti al più presto da altri finanziamenti da parte dei proprietari e di altri fornitori di capitale di terzi.

Secondo l'ordinanza di necessità (e la legge ancora oggetto di deliberazioni parlamentari), a partire dal momento dell'attivazione del piano di salvataggio tutte le imprese del settore dell'energia elettrica di rilevanza sistemica (Alpiq, Axpo e BKW) devono pagare un importo forfettario annuale di 15 - 20 milioni per la messa a disposizione del piano di salvataggio.