Sotto la lente

«Farò 781 chilometri a piedi per sostenere la ricerca»

L’iniziativa «Cammino per la speranza», nata da un’idea di Andrea Nava, punta a raccogliere fondi da destinare poi all’IRB di Bellinzona per la lotta contro i tumori – Come? Percorrendo la strada da Saint-Jean-Pied-de-Port fino a Santiago de Compostela
© Shutterstock
Irene Solari
27.09.2023 17:45

Un viaggio in solitaria. Lungo 781 chilometri e a sostegno della ricerca sul cancro. Un viaggio che da Saint-Jean-Pied-de-Port porta a Santiago de Compostela, sulle orme del conosciutissimo pellegrinaggio. È questa l’idea che ha avuto Andrea Nava, responsabile della comunicazione dell’IRB di Bellinzona, con la sua iniziativa «Cammino per la speranza». Una raccolta fondi speciale, come ci ha spiegato lo stesso Nava, fatta un pezzettino per volta, proprio come il pellegrinaggio: «Tappa dopo tappa, chilometro dopo chilometro». Il tutto con un duplice obiettivo: unire movimento e solidarietà, il cammino di Santiago e la raccolta di fondi per la ricerca sul cancro. Nella speranza di riuscire a fare avanzare anche quella, a mano a mano che si progredisce lungo il percorso pedestre. Vediamo insieme a Nava quali sono i dettagli di questo progetto.

Passi dal valore simbolico

«Il mio obiettivo personale - racconta il nostro interlocutore - è quello di percorrere il Cammino francese, da Saint-Jean-Pied-de-Port fino a Santiago de Compostela, con la partenza prevista per sabato 30 settembre». Tra pochissimi giorni, quindi. Anche se l’idea a Nava si era formata nella mente già un po’ di tempo fa: «Era da tre o quattro anni che ci pensavo e, all’epoca, vedevo questo percorso perlopiù come una sfida con me stesso. Ma in quegli anni non ero riuscito a concretizzarlo». Poi nel 2022 inizia la vera e propria pianificazione del viaggio, ma questa volta Nava la affronta con un’ottica diversa: «Nel frattempo mi sono avvicinato alla Corsa della speranza che raccoglie fondi per la ricerca contro il cancro e ho iniziato a pensare che anche il mio pellegrinaggio poteva avere un coté più sociale e pure un valore simbolico». Da qui, appunto, è nata l’idea del «Cammino per la speranza».

Vorrei chiedere un contributo simbolico di 5 franchi, sperando di raccogliere quella cifra per ogni chilometro del tragitto che farò

Per l’immunoterapia

L’obiettivo, come detto, è quello di fare i quasi 800 chilometri del percorso in solitaria «anche se poi, lungo la strada, si incontra sempre qualcuno. In ogni caso, ad accompagnare virtualmente Nava ci sarà il supporto delle persone che lo stanno sostenendo, raccogliendo quanti più fondi possibili per finanziare la ricerca. «Tutto il ricavato che otterrò - precisa - verrà completamente devoluto all’IRB, e destinato all’immunoterapia contro il cancro».

Fare tanto con poco

Intanto, il riscontro di questa iniziativa è già stato non solo buono, ma addirittura ottimo. Come ci conferma Nava: «La grande maggioranza delle persone a cui ho parlato del mio progetto si è mostrata entusiasta e in diversi si sono uniti a me in questo viaggio». «Cammino per la speranza» è aperto a tutti, precisa, chiunque può dare il suo contributo. «Un contributo che può passare anche solo attraverso la consapevolezza sull’iniziativa», precisa Nava, «non è necessario versare del denaro». E, a proposito di denaro, il nostro interlocutore ci spiega la particolarità di questa raccolta fondi: «L’idea era quella di chiedere un contributo simbolico di 5 franchi, sperando di raccogliere quella cifra per ogni chilometro del tragitto. C’è chi ha subito aderito versando i 5 franchi e chi ha voluto aggiungere anche qualcosa in più».

Arriverò a Santiago de Compostela il 27 ottobre e sto già pensando al viaggio di ritorno: mi piacerebbe costruire qualcosa anche in quell'occasione

Un’avventura di un mese

Pronto per la partenza, Nava pensa anche già al ritorno. «Dovrei arrivare a destinazione il 27 ottobre e poi rientrare. Mi piacerebbe costruire qualcosa anche durante questo viaggio: vorrei che al primo passo ne seguissero altri, sempre nel segno della ricerca». Una serie di piccoli gesti e iniziative per mettere quel tassello in più, utile alla lotta contro i tumori. «Di certo non cambierò le sorti della ricerca, non sarà la svolta decisiva, però è importante far sapere che tutti noi possiamo contribuire». Chi fosse interessato può trovare maggiori informazioni sulla pagina dedicata, «cammino_speranza», su Instagram.

Andrea Nava, responsabile Comunicazione IRB di Bellinzona. © CdT/Chiara Zocchetti
Andrea Nava, responsabile Comunicazione IRB di Bellinzona. © CdT/Chiara Zocchetti