Futura caserma, ci sono già i primi dubbi

Sulla futura caserma dei pompieri di Bellinzona, che si dovrebbe insediarsi nell’ex stabile Lati a Sant’Antonino (e non più all’ex Birreria di Carasso), sorgono già i primi dubbi. A sollevarli, in un’interrogazione rivolta al Municipio, sono i consiglieri comunali dell’MPS Matteo Pronzini e Martino Colombo. Sotto la lente in particolare «l’effettiva convenienza dell’operazione». Un aspetto che ha pesato non poco sulla ponderazione della Città nel preferire la sistemazione di Sant’Antonino. I costi passerebbero indicativamente, infatti, dai 45 milioni previsti a una trentina. «Tuttavia l’immobile Lati è stato costruito quasi 35 anni fa e necessiterà di importanti interventi di ristrutturazione e bonifica. Ciò che ridurrebbe il vantaggio economico prospettato». Inoltre, per i firmatari, la collocazione della caserma fuori dal territorio cittadino, lontana dal centro e dalle zone densamente abitate, «solleva perplessità in quanto a logistica e operatività». Si riflette, non da ultimo, anche sui tempi di intervento che rischiano di essere condizionati dal traffico, «che nelle ore di punta caratterizza la zona di Sant’Antonino». Per questo Pronzini e Colombo chiedono all’Esecutivo quali studi siano stati fatti nel confronto tra le due ipotesi e se siano stati valutati tutti i dubbi sollevati.
Benefici finanziari e logistici
«Sono spazi molto interessanti per noi, sia da un punto di vista finanziario che logistico», ribadisce dal canto suo Mauro Minotti, capodicastero Sicurezza e servizi industriali. «C’è stata una lunga riflessione prima di arrivare a questa scelta». Il messaggio municipale per l’acquisto dell’immobile e del sedime Lati è previsto entro fine anno, spiega, «e speriamo di poter licenziare quello per la ristrutturazione già in primavera. A decidere sarà poi il Consiglio comunale». Non solo ragioni finanziarie dietro questa nuova soluzione, ma anche logistiche. «Negli anni gli effettivi sono aumentati, ora ci sono 280 militi. La soluzione prospettata all’ex Birreria di Carasso non era quindi più sostenibile. La superficie a Sant’Antonino conta 13 mila metri quadrati, di cui 10 mila edificati e i restanti 3 mila sono a disposizione». Lo stabile dispone inoltre già di spazi per i grandi veicoli e di uffici per la sede della Protezione civile. «Si tratta di due squadre che spesso operano in sinergia, è utile averle sotto lo stesso tetto».