Guerra

I Piranha svizzeri non andranno in Ucraina

La SECO ha imposto il veto alla Danimarca sulla consegna dei veicoli corazzati prodotti a Kreuzlingen al Paese in guerra
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Red. Online
01.06.2022 09:55

«La Danimarca invierà 25 veicoli corazzati Piranha III per il trasporto di personale e mortai pesanti M10 alle forze armate ucraine». È quanto riportava, esattamente un mese fa, il media danese Olfi. Ma è arrivato il dietrofront: la Segreteria di Stato dell'economia (SECO) ha messo il veto. I Piranha, tra i veicoli blindati più usati al mondo, sono infatti progettati dall'azienda svizzera Mowag, Con sede a Kreuzlingen (TG) . E la SECO ha rimarcato che il trasferimento in Ucraina non è compatibile con la neutralità e il diritto svizzero, che vieta l'esportazione di strumenti militari ai Paesi in guerra.

È la trasmissione «Rundschau», di SRF, a rivelarlo. La Danimarca intendeva cedere «circa 20 Piranha III» all'Ucraina. Tuttavia, legge svizzera sul materiale bellico implica generalmente una dichiarazione di non riesportazione per gli Stati con cui si chiude una vendita. Il Paese destinatario si impegna pertanto a non trasmettere all'estero il materiale senza il previo consenso della Svizzera e sono assolutamente vietate esportazioni verso paesi in guerra. Questo include l'Ucraina, ha rimarcato la SECO.

Già lo scorso mese la Segreteria di Stato dell'economia si era espressa in modo simile nei confronti della Germania, imponendo a Berlino il veto sull'invio in Ucraina di munizioni svizzere da 35 millimetri per i carri armati antiaerei Gepard. Il ministro tedesco dell'economia si è quindi rivolto al Consiglio federale.

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