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I civili in fuga da Kherson: «Un bombardamento incessante»

La città riconquistata dagli ucraini è notte e giorno vittima dell'artiglieria russa — Energia: il Paese sta gradualmente ripristinando la rete, ma milioni di persone sono ancora senza riscaldamento o elettricità — TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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I civili in fuga da Kherson: «Un bombardamento incessante»
Red. Online
27.11.2022 07:45
19:40
19:40
Due morti per attacchi russi nella regione di Donetsk

Le truppe russe hanno attaccato la città di Kurakhove, nella regione di Donetsk, uccidendo due civili e ferendone un altro. Lo riporta Ukrinform.

«I russi hanno colpito Kurakhove con l'artiglieria. Due persone sono state uccise, un'altra è rimasta ferita, quattro case sono state danneggiate nell'attacco», ha scritto su Telegram Pavlo Kyrylenko, capo dell'amministrazione militare regionale di Donetsk.

19:39
19:39
«I russi preparano invio truppe dalla Bielorussia»

I russi si stanno preparando a trasferire unità separate delle loro truppe dalla Bielorussia ai territori occupati dell'Ucraina. A sostenerlo è lo stato maggiore delle forze armate dell'Ucraina, citato da Ukrainska Pravda.

«Si prevede che il raggruppamento delle truppe nemiche che operano nei territori temporaneamente occupati dell'Ucraina sarà rafforzato a causa del trasferimento di singole unità dal territorio della Repubblica di Bielorussia dopo aver acquisito capacità di combattimento», ha dichiarato lo stato maggiore.

18:17
18:17
La guerra «non ha indebolito le forze russe»

Dopo nove mesi di conflitto, l'Esercito e l'Aeronautica della Federazione russa «non sono state indebolite in modo sensibile». Lo ha detto il ministro della Difesa estone Hanno Pevkur durante una visita ufficiale a Berlino.

Pevkur ha sottolineato che nonostante la Russia abbia subito considerevoli perdite, il suo potenziale ritornerà ad essere «prima o poi» quello del 24 Febbraio.

Ponendo l'accento sul fatto che «il pericolo per i Paesi della NATO è pari a quello di inizio conflitto», il ministro ha ribadito che solo un convinto appoggio all'Ucraina può portare la Russia a ripensare il proprio ruolo di potenza.

17:21
17:21
«Non voglio battaglie politiche»

Il sindaco di Kiev, Vitaliy Klitschko, ha risposto alle critiche mosse nei giorni scorsi dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, dichiarando di non volere «entrare in battaglie politiche» ma che «non è necessario manipolare», confermando che più di 430 punti di riscaldamento aperti nella capitale sono funzionanti. Lo riporta Ukirainska Pravda.

«I giornalisti possono verificare, tutti i punti dichiarati funzionano. Sono più di 430, la mappa è costantemente aggiornata», ha detto il sindaco su Telegram.

«Non voglio, soprattutto nella situazione attuale, entrare in battaglie politiche. È inutile. Ho delle cose da fare in città. Ma noto che non è necessario manipolare! Perché sembra strano: quando ieri sono andato a controllare il lavoro dei punti, ho incontrato i deputati del popolo del partito al potere. E mi hanno detto in una conversazione privata che tutti i posti che hanno visitato sono aperti e funzionano bene. E poi pubblicano alcune foto incomprensibili. Sembra, per usare un eufemismo, brutto. Sia per gli ucraini che per i nostri partner stranieri», ha sottolineato il primo cittadino. «Oggi, più che mai, tutti devono unirsi e lavorare insieme».

17:13
17:13
Madri dei soldati russi lanciano petizione contro la guerra

Un gruppo di madri di soldati russi si è unito ad un gruppo di attiviste per chiedere il ritiro delle truppe di Mosca dall'Ucraina, lanciando domenica una petizione online. Lo riporta la Cnn.

La campagna, organizzata dal gruppo russo Resistenza femminista contro la guerra, coincide con la festa della mamma che si celebra oggi in Russia.

La petizione è pubblicata su Change.org e indirizzata ai parlamentari delle commissioni competenti della Duma e del Consiglio della Federazione. La petizione aveva oltre 1.800 firme alle 16.30 in Svizzera.

«Da nove mesi va avanti la cosiddetta 'operazione militare speciale', che porta distruzione, dolore, sangue e lacrime», si legge nella petizione. «Tutto ciò che accade in Ucraina e in Russia preoccupa i nostri cuori. Indipendentemente da nazionalità, religione o stato sociale, noi - le madri della Russia - siamo unite da un desiderio: vivere in pace e armonia, crescere i nostri figli in un ambiente pacifico e non aver paura per il loro futuro».

«In molte regioni le famiglie dei mobilitati hanno dovuto provvedere autonomamente alla raccolta dell'equipaggiamento per i propri uomini da mandare a morire, comprando tutto a proprie spese, anche i giubbotti antiproiettile. Chi provvederà alle famiglie che hanno perso i loro capifamiglia? Conosciamo la risposta. Tutte queste difficoltà saranno un peso aggiuntivo sulle spalle già sovraccariche delle madri!», continua la petizione.

L'iniziativa descrive le madri dei coscritti e dei soldati mobilitati come «costrette a bussare alle soglie delle amministrazioni cittadine» per tentare di riportare a casa i loro uomini. Organizzano sit-in, scrivono appelli collettivi, depositano petizioni, ma «nessuno le ascolta».

«Siamo contrarie alla partecipazione dei nostri figli, fratelli, mariti, padri. Il vostro dovere è proteggere i diritti e le libertà delle madri e dei bambini, non dovresti chiudere un occhio davanti a tutto questo», si legge nella petizione.

17:12
17:12
«I russi si preparano a lasciare la centrale di Zaporizhzhia»

Secondo il presidente dell'agenzia nucleare ucraina Energoatom Petr Kotin ci sarebbero segnali che l'esercito russo si starebbe preparando a lasciare la centrale nucleare di Zaporizhzhia.

«Nelle ultime settimane abbiamo effettivamente avuto informazioni secondo cui ci sono segnali che i russi potrebbero lasciare la centrale di Zaporizhzhia», ha detto alla tv nazionale, citato da Ukrainska Pravda.

Kotin ha sottolineato che «è troppo presto per dire che l'esercito russo stia lasciando l'impianto», ma si può dire che si stanno «preparando», «c'è l'impressione che stiano facendo le valigie e rubando tutto quello che riescono a trovare».

Kotin ha anche sottolineato che «sulla stampa russa viene indicato che potrebbe valere la pena di abbandonare la centrale di Zaporìzhzhia e di porla sotto il controllo dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea)».

Il presidente di Energoatom infine ha ricordato che i russi «hanno stipato tutto quello che potevano nell'impianto di Zaporizhzhia: attrezzature militari, il personale, camion, probabilmente con armi ed esplosivi» e hanno messo trappole esplosive nel territorio della centrale.

16:42
16:42
La produzione elettricità copre 80% della domanda

La produzione di elettricità copre quasi l'80% del fabbisogno di consumo in Ucraina, con un deficit di capacità pari a circa il 20%. Lo ha riferito la compagnia energetica statale ucraina Ukrenergo in una dichiarazione su Facebook citata da Ukrinform.

«Il ripristino del sistema energetico è in corso dopo il settimo attacco russo alle infrastrutture energetiche dell'Ucraina. Alle 11, i produttori di elettricità coprono quasi l'80% del fabbisogno di consumo, che sta gradualmente aumentando a causa del freddo.

Di questo 80%, l'infrastruttura utilizza solo il 10% circa, il resto del volume di elettricità viene utilizzato per fornire elettricità ai consumatori», si legge nel messaggio. Ieri, il deficit energetico dell'Ucraina ammontava al 25% del fabbisogno di consumo.

15:02
15:02
«Attacchi ucraini hanno danneggiato un asilo a Donetsk»

Un asilo è stato danneggiato a Donetsk a seguito dei bombardamenti delle truppe ucraine. Lo sostiene la missione dell'autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk (Dpr) presso il Centro congiunto russo di controllo e coordinamento per le questioni relative ai crimini di guerra dell'Ucraina, secondo quanto riportato dalla Tass.

«L'asilo n. 187 nella città di Donetsk è stato danneggiato», ha scritto sul suo canale Telegram la missione, insieme a quattro condomini, un caffè e una strada. Secondo quanto riferito dalla missione della Dpr, le truppe ucraine hanno lanciato cinque razzi oggi nel centro di Donetsk.

15:00
15:00
«Respinto un attacco russo nel Lugansk, 30 soldati ucraini uccisi»

Le truppe russe hanno fermato un tentativo delle forze ucraine di attaccare l'insediamento di Novoselovskoye nell'autoproclamata Repubblica popolare di Lugansk, eliminando fino a 30 soldati ucraini. Lo ha riferito il portavoce del ministero della Difesa russo, Igor Konashenkov, citato dalla Tass.

«Nell'area di Kupyansk, il fuoco dell'artiglieria nelle aree di concentrazione delle forze dell'esercito ucraino ha sventato l'attacco nemico verso l'insediamento di Novoselovskoye», ha detto Konashenkov, aggiungendo che fino a 30 militari ucraini sono stati eliminati e due camioncini sono stati distrutti.

14:09
14:09
Perquisita la cattedrale della Natività a Ivano-Frankivsk

I servizi speciali di Kiev (Sbu) hanno perquisito oggi la cattedrale della Natività, legata alla Chiesa ortodossa di Mosca, a Ivano-Frankivsk, nell'Ovest dell'Ucraina. Gli 007 hanno commentato sull'emittente pubblica Suspilne che l'operazione fa parte dell'attività di controspionaggio, per contrastare le possibili "attività sovversive dei servizi speciali russi in Ucraina".

Le indagini erano già state avviate nei giorni scorsi con le clamorose perquisizioni di alcuni siti religiosi su territorio ucraino, tra cui il Monastero delle Grotte di Kiev, il Monastero della Santissima Trinità di Koretsky e la Diocesi Sarnensko-Polyska nella regione di Rivne.

14:08
14:08
«Gli USA non permettono a Kiev di negoziare con Mosca»

Gli Stati Uniti non permettono alla leadership ucraina di avviare negoziati con la Russia per porre fine alla guerra in Ucraina: lo ha detto il presidente bielorusso, Alexander Lukashenko, in un'intervista al programma 'Mosca. Cremlino. Putin' rispondendo alle domande del giornalista Pavel Zarubin. Lo riporta la Tass.

«Se si riferisce alla leadership ucraina - ha detto Lukashenko rivolgendosi al giornalista - a loro non è permesso, di sicuro. Gli americani vogliono abbattere l'Europa in un colpo solo e poi avvicinarsi alla Cina attraverso la Russia. Naturalmente, schiacciando la Russia».

14:07
14:07
«Mosca vuole creare una nuova compagnia militare privata»

Mosca ha nominato un nuovo «guardiano» per le carceri in Russia e nei territori dell'Ucraina occupati con il compito di creare una nuova «compagnia militare privata» per cercare di contrastare il monopolio detenuto in questo settore da Evgenij Viktorovič Prigozhin, proprietario del Gruppo Wagner, de facto l'esercito privato (PMC) di Putin. Lo riferisce l'Odessa Journal.

Secondo il capo dell'intelligence della Difesa ucraina, un criminale di Horlivka vicino alla famiglia dell'ex presidente fuggitivo Viktor Yanukovych - Armen Sarkisyan - è diventato la nuova «guardia» per le carceri della Federazione Russa e dei territori ucraini occupati. L'Odessa Journal ricorda che Sarkisyan è sulla lista dei ricercati ucraini come uno degli organizzatori degli omicidi di Maidan (gli ucraini definiscono «Cento eroi celesti» i connazionali che hanno perso la vita durante le proteste antigovernative nel 2013-14).

«Uno degli scopi principali della sua attività è la creazione di una nuova 'compagnia militare privata' - scrive l'intelligence della Difesa ucraina -. Si ipotizza che entro un tempo limitato la nuova struttura recluterà un numero significativo di 'reclute'». Il modello del progetto dovrebbe essere il famigerato Gruppo Wagner e le nuove forze saranno reclutate nelle carceri.

Il «progetto», commenta l'intelligence, dovrebbe rafforzare il contingente di occupazione e creare concorrenza interna tra gli eserciti privati russi. Il nuovo PMC è stato sponsorizzato dall'uomo d'affari russo-armeno Samvel Karapetyan, fedele di Putin di origine armena, uno degli sponsor dell'invasione russa in Ucraina.

I servizi d'intelligence di Kiev commentano infine che una «nuova struttura è un tentativo di contrastare l'effettivo monopolio di Evgenij Viktorovič Prigozhin nel campo delle PMC in Russia».

13:29
13:29
I russi prendono di mira le linee elettriche a Kherson

I bombardamenti russi sulla città meridionale di Kherson hanno preso di mira le linee elettriche, oltre ai quartieri residenziali più popolosi: ieri meno del 5% dei residenti aveva la corrente in casa.

«L'esercito di Mosca continua a distruggere le infrastrutture energetiche di Kherson. Anche oggi hanno preso di mira le linee elettriche che forniscono la luce alla città. I tecnici sono al lavoro, alcune reti sono state già ripristinate», ha dichiarato il capo dell'amministrazione militare regionale Yaroslav Yanushevych, come riporta Ukrinform.

13:23
13:23
I civili in fuga da Kherson: «Un bombardamento incessante»

Esodo di civili dalla città meridionale di Kherson bombardata notte e giorno dall'esercito russo dopo che si è ritirato dalla città l'11 novembre scorso. I media internazionali riferiscono di file di auto, camion e furgoni diretti verso la periferia.

12:13
12:13
«È improbabile che Mosca conquisti l'intero Donetsk»

Le truppe russe cercano di avanzare verso le città di Pavlivka e Vuhledar nella regione di Donetsk, nell'Ucraina orientale, ma è improbabile che riescano a concentrare sufficienti forze di qualità per sfondare le difese ucraine e catturare il resto dell'Oblast controllato da Kiev: lo scrive il ministero della Difesa britannico nel suo aggiornamento quotidiano di intelligence sulla situazione nel Paese.

Nel rapporto, pubblicato su Twitter, il ministero sottolinea che l'area intorno alle città di Pavlivka e Vuhledar, nel centro-sud della regione, è stata teatro di intensi combattimenti nelle ultime due settimane, anche se poco territorio è passato di mano.

"Quest'area rimane fortemente contesa, probabilmente in parte perché la Russia ritiene che abbia un potenziale come trampolino di lancio per una futura grande avanzata verso nord per catturare il resto della regione di Donetsk in mano agli ucraini", scrivono gli esperti britannici. Tuttavia, sottolineano, "è improbabile che la Russia sia in grado di concentrare sufficienti forze di qualità per ottenere una svolta operativa".

12:12
12:12
«Gli attacchi mostrano che Russia non vuole un dialogo»

I negoziati «li ha sollecitati anche il Papa. Ma la prima condizione dovrebbe essere un 'cessate il fuoco': basta bombe sulle città e sugli snodi strategici. Gli attacchi senza sosta mostrano che la Russia non vuole il dialogo». Lo afferma il vescovo latino di Kiev-Zhytomyr, il salesiano mons. Vitaliy Krivitsky, in un'intervista ad Avvenire.

«Giustamente Giovanni Paolo II condannava un certo 'pacifismo ingenuo' - sottolinea il presule -. Non è accettabile che una parte del territorio ucraino sia consegnato a Mosca. E il Cremlino ci minaccia con l'atomica anche attaccando la centrale nucleare di Zaporizhzhia che, quindi, rischia di trasformarsi in una bomba atomica».

Mons. Krivitsky ritiene «che Mosca non gradisca le parole forti del Papa contro questo conflitto. E i cristiani ucraini sentono il Pontefice al loro fianco. Tuttavia certa informazione ha cercato di mettere in evidenza solo alcune espressioni o gesti di Francesco che hanno creato sconcerto: dalla croce condivisa fra una donna ucraina e una russa durante la Via Crucis alle parole su Daria Dugina, la figlia dell'ideologo di Putin uccisa ad agosto e definita una 'povera ragazza'». «Chi ascolta ogni giorno il Papa sa da che parte sta e che cosa pensa. E conosce tutto il bene che compie per il popolo ucraino. Allontanarci dal Pontefice significa fare l'interesse del nemico», dice.

«Sappiamo che una parte del popolo russo è contraria all'invasione. Ma anche che la maggioranza sostiene le scelte del Cremlino - afferma ancora il vescovo -. La massiccia campagna di disinformazione ha fatto sì che non si sappia più che cosa sia la verità e dove stia. Tuttavia la Russia ha scelto anche di non cercarla».

«Ricordo ancora mio padre - racconta - che, durante il regime sovietico, accendeva la radio sulle stazioni clandestine dell'Occidente per avere un'altra voce, una voce che non fosse megafono della propaganda. Oggi il popolo russo dovrebbe fare la stessa cosa. Inoltre mi interrogo sulle atrocità commesse in Ucraina dai combattenti russi. Durante gli anni del bolscevismo indossavano il 'budënovka', l''elmo di panno' con la stella rossa che indicava come non dovessero avere un pensiero proprio; adesso dovrebbero trovare il coraggio di ribellarsi a certi ordini spietati».

Descrivendo la drammatica situazione nelle città ucraine, mons. Krivitsky spiega tra l'altro che tutte le chiese della diocesi si stanno attrezzando con generatori diesel e stufe a gas per essere «rifugi a disposizione della popolazione in caso di emergenza».

10:38
10:38
Rinviata la visita di Lavrov a Minsk

Il viaggio di lavoro del ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov a Minsk, previsto per oggi e domani, è stato rinviato in seguito alla morte ieri del ministro degli Esteri Bielorusso Vladimir Makei: lo ha annunciato il ministero degli Esteri russo. Lo riporta la Tass. Lavrov avrebbe dovuto incontrare Makei domani.

10:31
10:31
Ripristinate quasi al 100%, a Kiev, elettricità e riscaldamento

L'amministrazione militare della città di Kiev ha riferito che l'elettricità, l'acqua, il riscaldamento e le comunicazioni sono state quasi completamente ripristinate nella capitale e che i lavori di riparazione della rete elettrica sono nella fase finale. Scrive la stessa amministrazione su Telegram.

Secondo le autorità, da questa mattina la maggior parte dei residenti della città non solo ha l'elettricità, ma non ci sono neanche interruzioni di emergenza e di stabilizzazione: «Tutto grazie alla fornitura elettrica ripristinata e stabile e al basso consumo di elettricità da parte degli abbonati. Stessa situazione per l'approvvigionamento idrico, il riscaldamento e le comunicazioni: tutto funziona normalmente. Sono probabili solo emergenze locali».

10:30
10:30
«Sosterremo l'Ucraina finché sarà necessario»

La Polonia e la Lituania «sosteranno l'Ucraina finché sarà necessario». Lo hanno affermato oggi i Primi ministri di Lituania Ingrida Šimonytė e Polonia Mateusz Morawiecki durante la loro visita a Kiev in occasione delle giornata di commemorazione dell'Holodomor, il 'genocidio per fame' degli ucraini attuato negli anni '30 dall'Urss.

Nel corso della giornata, Šimonytė e Morwiecki si sono incontrati con il Primo ministro ucraino Denys Shmyhal comunicando l'intenzione di continuare il supporto all'Ucraina e condannando i crimini sistematicamente commessi dalla Russia nel Paese. Sentimenti di vicinanza e solidarietà sono stati altre sì espressi in una dichiarazione trilaterale. In essa, oltre all'intenzione di continuare la fornitura di aiuto militare, economico e umanitario, è stata puntualizzata la decisione di rafforzare all'interno della NATO la discussione sulla necessità di iniziare il processo di formale avvicinamento dell'Ucraina all'Alleanza.

La dichiarazione contiene inoltre un'ulteriore condanna dei crimini continuamente compiuti dalle Forze Armate russe in Ucraina, ivi compresi gli attacchi alle infrastrutture civili, gli stupri e i trasferimenti coatti di popolazione, nonché un invito a emanare un nuovo pacchetti di sanzioni nei confronti della Russia e a spingere il Paese sempre più verso l'isolamento internazionale.

10:29
10:29
Dall'Estonia nuovo aiuto alimentare

In un comunicato stampa diramato oggi, il ministro degli Esteri estone Urmas Reinsalu ha reso noto in che il suo Paese ha allocato 50.000 euro a favore di Grain from Ukraine, un'iniziativa volta a mitigare l'insicurezza la carenza alimentare mondiale scatenate dall'aggressione russa all'Ucraina.

«Novant'anni fa», ha affermato Reinsalu riferendosi all'anniversario del Holodomor, il «genocidio per fame» perpetrato dall'Unione Sovietica nei confronti dell'Ucraina negli anni '30, «gli ucraini si ribellarono a un crudele attacco alle loro vite e a quelle dei loro cari. Oggi stanno facendo lo stesso difendendo coraggiosamente la prosperità di noi tutti».

«È dovere della comunità internazionale fornire all'Ucraina un variegato sostegno fino alla vittoria e garantire che i crimini commessi verranno giudicati», ha detto Reinsalu.

10:28
10:28
«Sale a 851 il bilancio dei bambini feriti da inizio guerra»

È salito a 851 il numero dei bambini rimasti feriti dall'inizio della guerra in Ucraina: lo rende noto la Procura generale di Kiev aggiungendo che il bilancio dei minorenni uccisi è rimasto invariato a quota 440. Lo riporta Ukrinform.

«Fino alla mattina del 27 novembre 2022, oltre 1.291 bambini sono stati colpiti in Ucraina a causa dell'aggressione armata della Federazione Russa. Secondo le informazioni ufficiali delle Procure dei minori, 440 bambini sono stati uccisi e più di 851 sono stati feriti», ha scritto la Procura generale su Telegram.

10:24
10:24
«Mosca prepara una nuova mobilitazione segreta»

La Russia sta preparando la prossima «mobilitazione» segreta per rafforzare le sue truppe al fronte nella guerra contro l'Ucraina: lo scrive lo Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine in un post pubblicato su Facebook, come riporta Unian.

La cosiddetta «mobilitazione» dovrebbe essere effettuata sia in Russia, sia nei territori occupati dell'Ucraina. «Nella Federazione Russa e nei territori temporaneamente occupati dell'Ucraina, sono in corso i preparativi per condurre, dal 10 dicembre di quest'anno, la prossima ondata di mobilitazione segreta nei ranghi delle forze di occupazione russe», afferma lo Stato Maggiore.

Intanto, Mosca continua a raggruppare le truppe per rafforzare le sue divisioni e unità nelle direzioni di Lyman, Avdiivka e Novopavlivka. Nella giornata di ieri, le unità ucraine hanno respinto gli attacchi russi nelle aree degli insediamenti di Stelmakhivka nella regione di Lugansk e di Bilogorivka, Marinka, Spirne e Verkhniokamyanske nel Donetsk.

09:24
09:24
Missili russi su un'infrastruttura dei trasporti nel sud dell'Ucraina

Le forze russe hanno sparato due missili contro un'infrastruttura del settore dei trasporti a Kryvyi Rih, nella regione di Dnipropetrovsk, nell'Ucraina meridionale: lo ha reso noto su Telegram il capo dell'amministrazione militare regionale, Valentyn Reznichenko, come riporta Ukrinform.

«Kryvyi Rih è stata colpita. Due missili russi hanno colpito una infrastruttura dei trasporti», ha scritto Reznichenko, che ha parlato di danni.

08:20
08:20
«Due terzi dei Paesi NATO hanno esaurito le scorte di armi per l'Ucraina»

Due terzi dei Paesi della NATO hanno esaurito il loro potenziale per le forniture di armamenti all'Ucraina: lo scrive il quotidiano statunitense New York Times, che cita un alto funzionario dell'Alleanza.

Le scorte di armamenti di 20 dei 30 membri della NATO sono «piuttosto esaurite», ha detto il funzionario che ha voluto mantenere l'anonimato. Ma i restanti 10 Paesi possono ancora fornire di più, soprattutto gli alleati più grandi, ha aggiunto citando tra questi l'Italia, la Francia, la Germania e l'Olanda.

La situazione delle scorte di armamenti è particolarmente difficile per la Polonia e gli Stati baltici, sottolinea il giornale, secondo cui nel complesso i Paesi della NATO hanno trasferito all'Ucraina armamenti per un valore di 40 miliardi di dollari, pari al bilancio annuale della difesa francese.

08:18
08:18
«Bombe russe sul Donetsk, 5 civili uccisi ieri»

Almeno cinque civili sono morti e altri quattro sono rimasti feriti durante i bombardamenti di ieri delle forze russe nella regione di Donetsk, nell'Ucraina orientale: lo ha reso noto su Telegram il capo dell'Amministrazione militare regionale, Pavlo Kyrylenko, come riporta Ukrinform.

«Il 26 novembre i russi hanno ucciso cinque civili nella regione di Donetsk: tre a Ridkodub, uno a Chasiv Yar e uno a Bakhmut - ha scritto Kyrylenko -. Altre quattro persone nella regione sono rimaste ferite».

Al momento, ha aggiunto il governatore, è impossibile stabilire il numero esatto delle vittime a Mariupol e Volnovakha.

07:45
07:45
Il punto alle 7.00

Oggi, 26 novembre, è il 277. giorno dall'inizio della guerra in Ucraina. Nel Paese, le autorità stanno gradualmente ripristinando l'energia elettrica, aiutate dalla riattivazione delle quattro centrali nucleari, ma milioni di persone sono ancora senza riscaldamento o elettricità dopo i più devastanti attacchi aerei russi dall'inizio della guerra. 

Nel commemorare, insieme alla nazione, la carestia di epoca sovietica che uccise milioni di ucraini nell'inverno 1932-1933, il presidente Vomodymyr Zelensky ha accusato il Cremlino di aver rimesso in campo le «tattiche genocide» di Josef Stalin.

Nel frattempo, il bilancio dei bombardamenti russi sulla città di Kherson, nel sud dell'Ucraina, si è aggravato. Dal 20 al 26 novembre sono stati registrati 80 attacchi: 16 persone sono state uccise e altre 35 sono rimaste ferite, tra cui un bambino. Diverse «case private e grattacieli» sono stati danneggiati, ha inoltre fatto sapere una funzionaria.

I primi ministri di Lituania, Polonia e Ucraina si sono incontrati ieri a Kiev per discutere e ribadire il loro impegno a lavorare insieme «per contrastare l'aggressione armata della Russia».

La Bielorussia, intanto, ha comunicato la morte del ministro degli Esteri, Vladimir Makei. La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha scritto sul suo canale Telegram: «Siamo scioccati dalla notizia della morte del capo del Ministero degli Affari Esteri della Repubblica di Bielorussia Vladimir Makei».