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I reattori Zaporizhzhia in stato spegnimento freddo

Intanto il presidente ucraino Zelensky ha detto che sono in corso trattative con Berlino per i missili Iris-T – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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I reattori Zaporizhzhia in stato spegnimento freddo
Red. Online
14.04.2024 07:00
21:23
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L'Ucraina ammette che la situazione è tesa sul fronte orientale

L'Ucraina ha ammesso oggi che la situazione è «tesa» sul fronte orientale, dove un esercito russo «in superiorità numerica» sta spingendo sempre più forte per impadronirsi della località strategica di Chassiv Yar, affrontando le deboli scorte di munizioni ucraine.

Il ministro della difesa ucraino Roustem Umerov ha detto di aver visitato i soldati nella zona in cui si svolgono attualmente i combattimenti. Su questo fronte orientale, dove «la situazione è tesa», le truppe russe, «in superiorità numerica», tentano uno sfondamento «a ovest di Bakhmut», città che hanno conquistato nel maggio 2023 dopo una battaglia particolarmente sanguinosa e distruttiva, ha ammesso.

Poco prima anche il comandante in capo dell'esercito ucraino, generale Oleksandr Syrsky, aveva assicurato che la Russia sta concentrando i suoi sforzi in questa zona per impadronirsi di Chassiv Yar, a circa 20 km a ovest di Bakhmut.

Una tale conquista offrirebbe all'esercito russo la possibilità di avanzare nella regione. La città, arroccata su un'altura, si estende a meno di 30 chilometri a sud-est di Kramatorsk, principale città della regione sotto il controllo ucraino e importante snodo ferroviario e logistico.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in un messaggio su X, ha ricordato che «in Ucraina aspettiamo da mesi il vitale pacchetto di assistenza e stiamo ancora aspettando un voto al Congresso degli Stati Uniti (...). Non c'è più tempo da perdere. È necessario compiere ogni sforzo per evitare che il male della guerra si diffonda in tutto il mondo, sia in Europa, in Medio Oriente o altrove».

«Sono grato a tutti coloro che se ne rendono conto. Tutti coloro che possono salvare vite umane devono farlo. Chiunque abbia la capacità di limitare il potenziale del terrorismo deve farlo - aggiunge Zelensky -. L'Ucraina, il Medio Oriente e il resto del mondo meritano tutti ugualmente una pace giusta e affidabile».

16:12
16:12
Mosca potrebbe lasciare Ginevra per i colloqui sul Caucaso meridionale

La Russia sembra voler punire la Svizzera per la sua posizione nella guerra in Ucraina. Il Cremlino sta infatti valutando la possibilità di trasferire i colloqui sul Caucaso meridionale da Ginevra a un altro Paese, ha dichiarato la portavoce del Ministero degli Esteri russo all'agenzia statale Tass.

«La Russia è costretta a sollevare la questione del trasferimento dei colloqui sulla regione del Nagorno-Karabakh, nel Caucaso meridionale, dalla Svizzera a un altro Paese», ha precisato oggi la portavoce del Ministero degli Esteri russo Maria Zakharova.

«Abbiamo ripetutamente avvertito la Svizzera che la sua posizione irresponsabile e apertamente ostile nei confronti della Russia è contraria alla neutralità», ha aggiunto la portavoce. Zakharova ha citato la partecipazione della Svizzera alle sanzioni contro la Russia e la sua «solidarietà illimitata con il regime di Kiev».

Alla luce di ciò, la Russia si sente costretta a considerare la questione del trasferimento dei colloqui internazionali sulla sicurezza e la stabilità nel Caucaso meridionale verso un altro Paese. La Russia è favorevole a un Paese «le cui autorità non intraprendano azioni che danneggino gli interessi di nessuno dei partecipanti a questo formato negoziale».

La portavoce del Ministero degli Esteri russo ha spiegato che diversi altri Stati si sono già detti disposti ospitare le riunioni periodiche di discussione.

La regione del Nagorno-Karabakh all'interno dell'Azerbaigian, popolata prevalentemente da armeni, è stata per molti anni oggetto di contesa tra Baku ed Erevan. Lo scorso autunno, con una sorprendente offensiva, l'Azerbaigian ha conquistato l'enclave. La Repubblica del Nagorno-Karabakh, non riconosciuta a livello internazionale, è stata sciolta il 1° gennaio 2024. Migliaia di armeni hanno lasciato la regione.

I colloqui per la pace e la risoluzione del decennale conflitto si sono recentemente arenati. Negli ultimi anni si sono svolte a Ginevra numerose discussioni diplomatiche tra le parti in conflitto.

Va ricordato che la Confederazione si impegna da anni a favore della pace nel Caucaso meridionale. Nell'ambito del suo mandato in qualità di potenza protettrice, la Svizzera rappresenta dal 2009 gli interessi diplomatici della Georgia a Mosca e gli interessi della Russia a Tbilisi.

13:07
13:07
Kiev: «I russi hanno ordini di catturare Chasiv Yar entro il 9 maggio»

Il comandante in capo delle forze armate ucraine Oleksandr Syrskyi ha affermato che «la massima leadership militare russa ha incaricato le proprie truppe di catturare la città di Chasiv Yar, nella regione di Donetsk, entro il 9 maggio», data in cui Mosca celebra la Giornata della vittoria contro la Germania nazista. Lo riporta Ukrinform.

«Il nemico sta anche concentrando gli sforzi per sfondare le nostre difese a ovest di Bakhmut, uscire sul canale Siverskyi Donets - Donbas, catturare l'insediamento di Chasiv Yar e creare le condizioni per un'ulteriore avanzata all'agglomerato di Kramatorsk», ha detto Syrsky su Facebook.

«Per rispondere adeguatamente alle azioni del nemico e rafforzare la difesa delle nostre truppe in questa direzione, sono state adottate misure per rafforzare significativamente le brigate con munizioni, droni e guerra elettronica», ha affermato il comandante in capo.

10:03
10:03
Mosca: «Abbattuti 10 droni ucraini sulla regione di Krasnodar»

Almeno 10 droni ucraini sono stati intercettati e distrutti durante la notte sui cieli della regione russa di Krasnodar, secondo quanto afferma il ministero della Difesa di Mosca, citato dalla Tass.

10:02
10:02
Kiev: «Uccisi quasi 900 soldati russi in 24 ore, 453mila in totale»

Solo nelle ultime 24 ore le forze di difesa ucraine rivendicano di aver ucciso 890 militari russi, facendo salire il totale delle perdite attribuite da Kiev al nemico dall'inizio dell'invasione nel febbraio 2022 a 453.650. Lo scrivono i media ucraini, incluso Ukrinform, citando l'ultimo bollettino dei vertici militari.

09:32
09:32
Kiev: «Almeno 2 morti in un raid notturno russo nella regione di Kharkiv»

Almeno due civili hanno perso la vita nella regione di Kharkiv, nel Donbass, per un raid notturno dei russi che nel villaggio di Vesele, nella comunità di Lipetsk, hanno centrato una casa. Lo fa sapere su Telegram il governatore della regione, Oleg Synegubov, citato da Ukrinform. I morti sono un uomo e una donna, i cui corpi sono stati recuperati sotto le macerie.

07:00
07:00
Il punto alle 7.00

Due persone sono rimaste ferite in attacchi delle forze russe che ieri hanno colpito la città ucraina di Huliaipole, nella regione di Zaporizhzhia. Lo rende noto il governatore Ivan Fedorov, citato dai media locali.

Attaccati ieri anche diversi insediamenti nel Donetsk. Sono rimaste uccise tre persone e uccise altre quattro. Lo hanno riferito le autorità regionali, citate dai media locali. La procura del Donetsk ha spiegato che gli attacchi russi hanno colpito zone residenziali delle comunità di Pokrovsk e Volnovakha, e Ocheretyne. In quest’ultima un edificio residenziale di cinque piani è crollato dopo essere stato centrato da una bomba guidata Kab-500.

Intanto tutti i sei reattori della centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia sono ora in modalità di spegnimento a freddo, per la prima volta dalla fine del 2022. Lo comunica l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), dopo che ieri anche l’unità 4 ha raggiunto tale stato operativo. «Accolgo con favore questo sviluppo, raccomandato da tempo poiché migliora la sicurezza generale della struttura», commenta in un comunicato il direttore generale dell’Aiea, Rafael Grossi, aggiungendo che «l’agenzia continuerà a seguire da vicino lo stato operativo» della struttura.

L’Ucraina, infine, è in trattative con la Germania per assicurarsi un ulteriore sistema di difesa aerea Iris-T e altri missili per i sistemi già in suo possesso: lo ha affermato ieri sera il presidente Volodymyr Zelensky, dopo che in mattinata Berlino aveva annunciato che fornirà a Kiev un nuovo sistema Patriot per la difesa contro gli attacchi aerei russi.