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Il prezzo del latte aumenterà, ma le proteste non si fermano

Dal mese di luglio ci sarà un rincaro di 3 centesimi al chilo – I contadini zurighesi volevano di più e hanno manifestato il loro disappunto in alcune località – Il reddito agricolo è cresciuto del 32% in sette anni
© KEYSTONE/ VALENTIN FLAURAUD
Red. Confederazione
01.03.2024 21:20

Le proteste degli agricoltori scoppiate negli ultimi giorni, soprattutto nella Svizzera romanda, hanno prodotto un risultato. Il prezzo indicativo del latte sarà aumentato di 3 centesimi a partire da luglio, per il terzo e quarto trimestre del 2024. La decisione è stata presa questa sera dall’Interprofessione Latte, che riunisce produttori e trasformatori. I produttori lamentano l’aumento dei costi di produzione, la severità dei controlli e la burocrazia. La loro proposta di un aumento immediato di 4 centesimi non ha trovato la maggioranza, ha indicato IP Latte. Un incremento del prezzo in primavera, quando i volumi sono elevati, avrebbe inviato un segnale sbagliato. L’anno scorso, ad esempio, l’industria ha notato per la prima volta che è stato importato più formaggio di quello esportato. Per questo motivo IP Latte ha chiesto un aumento di 3 centesimi al chilo per il latte trasformato in formaggio, al fine di migliorare la situazione economica tesa dei produttori. L’Unione dei contadini zurighese, che aveva annunciato marce di protesta se l’Interprofessione non avesse aumentato il prezzo del latte di 4 centesimi, ha confermato l’azione.

Gli agricoltori zurighesi si sono dichiarati «non completamente soddisfatti» per l’annunciato aumento di 3 centesimi a partire da luglio. Il disappunto è stato manifestato in serata ad Affoltern am Albis (ZH), Bülach (ZH) e Hinwil (ZH). L’aumento del prezzo del latte non sarà immediato e non è stata annullata la «riduzione ingiustificata di 2 centesimi presa all’inizio dell’anno», hanno deplorato i contadini zurighesi. A loro avviso, si tratta comunque di un passo nella giusta direzione. L’aumento dimostra che l’Interprofessione riconosce la situazione tesa in cui versano le famiglie contadine e che il dialogo pacifico sta dando i suoi frutti. Per questo, gli agricoltori hanno portato anche cartelli di ringraziamento per l’adeguamento dei prezzi.

Ottantamila franchi all’anno

Ma come stanno finanziariamente i contadini svizzeri? Per la prima volta dopo sette anni, nel 2022 il reddito agricolo è diminuito, facendo segnare una flessione dell’1,3%. Il dato è contenuto in un rapporto adottato dal Consiglio federale. Realizzato su mandato del Parlamento, dal documento emerge che tra il 2015 e il 2021 il reddito agricolo è aumentato mediamente del 32%, attestandosi a 80.709 franchi, prima del calo del 2022 (79.700). Il reddito del lavoro nell’agricoltura, in media 17 franchi all’ora, permane al di sotto dei salari nel secondario e nel terziario.

All’interno del settore ci sono, in ogni caso, differenze notevoli. Si riscontrano un divario tra la regione di pianura a quella di montagna nonché una forte dispersione all’interno delle regioni stesse. Nel 2021 il reddito agricolo nella regione di pianura si è infatti attestato a 99. 948 franchi l’anno, superando del 37 % quello nella regione collinare (73.075) e del 63% quello nella regione di montagna (61 .139). Tra le 48 mila aziende attive in tutto il Paese, un quarto ha realizzato un reddito di 41.496 franchi, mentre il quarto più «benestante» ha ottenuto un reddito di 106.492 franchi.

Le differenze sono riconducibili a svariate cause. Un importante fattore d’influsso, oltre alle condizioni climatiche e topografiche, è la formazione degli agricoltori. I capiazienda con una solida istruzione in media guadagnano nettamente di più e negli ultimi anni hanno registrato un aumento più marcato del reddito del lavoro rispetto a quelli con un livello di formazione inferiore.

Determinate attività sono poi più lucrative di altre: l’Esecutivo fa l’esempio delle colture speciali e della trasformazione, più remunerative della detenzione di vacche da latte e vacche madri. A contare sono anche le dimensioni dell’azienda, con quelle più grandi che tendenzialmente ottengono redditi più elevati. La maggioranza delle famiglie contadine, in ogni caso, non vive di sola agricoltura. Il reddito complessivo delle economie domestiche agricole nel 2021 ha raggiunto quota 111.284 franchi, tenendo conto anche di quello extragricolo (31% del totale). Nella regione collinare e in quella di montagna esso ha una valenza maggiore rispetto che in quella di pianura.