Inter, che botta: 5-0 e Champions al PSG

Piange Milano, ride Parigi. Ride, soprattutto, la ricca proprietà qatariota del Paris Saint-Germain, che dopo anni e anni di tentativi e spese folli mette le mani sulla competizione più importante: la Champions League, sì. A Monaco di Baviera, in una finale dominata dall’inizio alla fine, i parigini firmano uno storico 5-0 (peggio di Milan-Barcellona del 1994 per intenderci) sinonimo di prima, primissima affermazione del PSG. L’Inter? Non pervenuta. O, meglio, surclassata da un avversario fisicamente e tecnicamente superiore. Dopo la delusione di Istanbul del 2023, con la sconfitta immeritata contro il Manchester City, i nerazzurri masticano ancora amaro. Stavolta, con l’aggravante di non essere (quasi) mai stati in partita.
Pronti via e, di fatto, c’è solo il Paris Saint-Germain in campo. La differenza di valori, nelle prime fasi della partita, è netta. Tant’è che, al 12’, Hakimi porta in vantaggio i francesi. L’Inter, tramortita, non accenna nemmeno una reazione mentre dall’altra parte, sulle ali dell’entusiasmo, i parigini al 20’ trovano addirittura il raddoppio con Doué. In pochi, forse, potevano immaginare una prima parte di finale così. Di fatto, il Paris Saint-Germain domina in maniera assoluta l’intero primo tempo, basti pensare al (quasi) 3-0 di Dembelé. L’Inter? Qualcosa con Acerbi e Thuram. Ma è davvero troppo poco.
I nerazzurri, nella ripresa, appaiono più propositivi e decisi. Ma prestano il fianco alle ripartenze avversarie. Esponendosi, di riflesso, a nuovi rischi. I cambi proposti da Inzaghi, con gli ingressi di Bisseck e Zalewski, hanno il merito di scuotere un po’ la squadra. All’ora di gioco entrano anche Darmian e Carlos Augusto, con il citato Bisseck che, purtroppo per lui e per l’Inter, è costretto ad abdicare per un guaio muscolare. Il Paris Saint-Germain, però, è dominante. E nelle ripartenze è micidiale: al 63’, dopo un’azione in rapidità da manuale, è ancora Doué a bucare la porta di Sommer. Tre a zero e tanti saluti. Non è finita, anzi: con l’Inter che si alza sempre più, nella speranza di riaprire una contesa a senso unico, al 72’ è Kvaratskhelia a calare il poker: 4-0, per un’imbarcata storica che i nerazzurri si ricorderanno a lungo. Un’imbarcata che nel finale assume addirittura i contorni del dramma sportivo per l’Inter: il 5-0 di Mayulu, infatti, si traduce con il passivo più alto nella storia delle finali di Champions.