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Khamenei: «Israele schiacciato, abbiamo vinto»

Il direttore della CIA John Ratcliffe: «Abbiamo le prove che i siti nucleari iraniani sono stati devastati» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Khamenei: «Israele schiacciato, abbiamo vinto»
Red. Online
26.06.2025 06:00
23:43
23:43
Sanchez: «A Netanyahu voglio dire "ora basta"»

«Sulla situazione del Medio oriente condividiamo tutti che l'Iran non debba avere l'arma nucleare ma penso che la guerra non sia il modo giusto per evitarlo: deve tornare la diplomazia. E in Gaza abbiamo l'inferno a cielo aperto: ora siamo molti i Paesi che chiedono misure concrete». Lo ha detto il premier spagnolo Pedro Sanchez al termine del Consiglio europeo.

«Israele dice che non abbiamo condannato il terrorismo di Hamas, che non abbiamo chiesto la liberazione degli ostaggi. Non è vero, l'abbiamo fatto dal primo momento. Ma quello che diciamo a Netanyahu è ora basta. Abbiamo il dovere morale di agire per salvare le vite a Gaza come in Cisgiordania», ha concluso.

22:55
22:55
Trump minaccia di fare causa alla CNN e al NYT per l'Iran

Donald Trump minaccia di fare causa a Cnn e al new York Times per aver pubblicato articoli sulle valutazione preliminare dell'intelligence sui bombardamenti americani in Iran. In una lettera al New York Times, il legale personale del presidente ha affermato che l'articolo ha danneggiato la reputazione di Trump: lo ha definito «falso», «antipatriottico» e «diffamatorio». L'avvocato ha anche chiesto al quotidiano di «ritrattare e scusarsi». Il New York Times ha respinto le richieste del presidente e lo stesso, riporta il quotidiano, ha fatto CNN.

22:10
22:10
«Gli USA hanno ipotizzato un allentamento delle sanzioni all'Iran»

L'amministrazione Trump ha paventato la possibilità di aiutare l'Iran ad accedere a fondi per 30 miliardi di dollari per un programma nucleare civile che non prevede quindi l'arricchimento dell'uranio. Lo riporta la CNN citando alcune fonti.

Secondo queste ultime per incentivare Teheran a tornare al tavolo delle trattative gli Stati Uniti hanno ipotizzato anche la rimozione di alcune sanzioni e la rimozione di vincoli a miliardi di dollari di fondi iraniani attualmente non accessibili. Le trattative si sono svolte prima del bombardamento americano e sono continuate dopo il cessate il fuoco.

22:04
22:04
Teheran: «Significativi i danni ai siti nucleari»

Il ministro degli esteri iraniano Abbas Araghchi ha definito oggi «significativi» i danni agli impianti nucleari del suo paese causati dalla guerra di 12 giorni con Israele, aggiungendo che Teheran ha iniziato a valutare l'impatto del conflitto.

«Gli esperti dell'Organizzazione per l'energia atomica (iraniana) stanno attualmente conducendo una valutazione dettagliata dei danni», ha dichiarato alla televisione di Stato, aggiungendo che «la discussione sulla richiesta di risarcimento danni» è ora in cima all'agenda del governo.

Araghchi ha poi fermamente smentito le speculazioni secondo cui l'Iran si starebbe preparando a riprendere i negoziati sul nucleare con gli Stati Uniti. «Alcune speculazioni sulla ripresa dei negoziati non dovrebbero essere prese sul serio», ha indicato il ministro alla televisione di Stato. «Vorrei affermare chiaramente che non è stato raggiunto alcun accordo, intesa o dialogo per avviare nuovi negoziati. Non è stato ancora definito alcun piano per l'avvio dei negoziati».

21:06
21:06
La Casa Bianca insiste: «Teheran era a poche settimane dalla bomba atomica»

«L'Iran era a poche settimane dal fabbricare la bomba atomica». Lo ha ribadito la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, sottolineando che «il mondo è più sicuro grazie ai raid degli USA». A suo dire, inoltre, l'inviato speciale del presidente Donald Trump per il Medio Oriente, Steve Witkoff, è «in continuo e stretto contatto con l'Iran».

20:48
20:48
Gli USA stanziano 30 milioni di dollari alla Gaza Humanitarian Foundation

Il Dipartimento di Stato americano ha autorizzato lo stanziamento di 30 milioni di dollari alla Gaza Humanitarian Foundation (GHF), l'organizzazione sostenuta da Stati Uniti e Israele che si occupa di distribuire cibo a Gaza. Lo riportano i media americani citando il Dipartimento. Si tratta del finanziamento ufficiale del governo statunitense alla GHF.

«Abbiamo approvato un finanziamento di 30 milioni di dollari per la Gaza Humanitarian Foundation. E invitiamo anche altri paesi a sostenere la Gaza Humanitarian Foundation e il suo lavoro vitale», ha dichiarato il vice portavoce del dipartimento Tommy Pigott.

18:57
18:57
« Israele sblocchi subito gli aiuti per Gaza»

«Il Consiglio europeo chiede un cessate il fuoco immediato a Gaza e il rilascio incondizionato di tutti gli ostaggi, che porti alla fine permanente delle ostilità. Deplora la terribile situazione umanitaria a Gaza, il numero inaccettabile di vittime civili e i livelli di fame. Invita Israele a revocare completamente il blocco su Gaza». È quanto si legge nel paragrafo sul Medio Oriente delle conclusioni del Vertice UE, appena approvato.

I 27 «prendono nota» del rapporto dell'Alta rappresentante per la politica estera Kaja Kallas e invitano il Consiglio europeo a proseguire le discussioni in luglio, tenendo conto dell'evoluzione della situazione sul terreno.

Stando a fonti europee, inoltre, il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa, sulla base del dibattito che si è svolto tra i 27 in seguito al rapporto presentato dalla Kallas sulle violazioni dei diritti umani da parte di Israele a Gaza e in Cisgiordania, ha incaricato l'Alta rappresentante di «proporre possibili misure» in vista dal prossimo Consiglio affari esteri di luglio. La richiesta non si è traslata in una modifica delle conclusioni scritte ma rientra nelle prerogative di Costa.

18:16
18:16
«La soluzione per la questione nucleare iraniana può essere raggiunta solo con i negoziati»

«L'UE rimane fortemente impegnata a favore della pace, della sicurezza e della stabilità in Medio Oriente: il Consiglio europeo accoglie con favore la cessazione delle ostilità ed esorta tutte le parti a rispettare il diritto internazionale, a dar prova di moderazione e ad astenersi da azioni che potrebbero portare a una nuova escalation». Lo si legge nelle conclusioni del vertice europeo per la parte sul Medio Oriente.

L'Unione europea continuerà «a contribuire a tutti gli sforzi diplomatici volti a ridurre le tensioni e a trovare una soluzione duratura alla questione nucleare iraniana, che può essere raggiunta solo attraverso negoziati».

17:14
17:14
Gli attivisti denunciano la morte dell'artista Imenpour

L'artista e pittrice iraniana Mehrangiz Imenpour, è rimasta uccisa nell'attacco israeliano che ha colpito la prigione di Evin a Teheran il 23 giugno. Lo riferisce «Lettres de Teheran» - rete di intellettuali-attivisti dissidenti iraniani - in un post su X dove spiega che l'abitazione della donna si trova vicino alla prigione.

Mehrangiz Imanpour, nata a Teheran nel 1963, è stata protagonista di svariate mostre in Iran, Emirati Arabi Uniti e Svezia. I suoi dipinti sono incentrati su questioni sociali come la condizione femminile, le problematiche ambientali, la guerra e il consumismo.

16:54
16:54
OMS: «A Gaza consegnate le prime forniture mediche dal 2 marzo»

L'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha consegnato la sua prima spedizione di aiuti medici a Gaza dal 2 marzo. Lo ha annunciato oggi il suo direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus, aggiungendo tuttavia che i nove camion sono «una goccia nell'oceano».

«Nove camion carichi di forniture mediche essenziali, 2'000 unità di sangue e 1'500 unità di plasma», hanno attraversato il confine con il territorio palestinese, ha precisato il direttore generale dell'OMS su X.

«Il sangue e il plasma sono stati consegnati al deposito refrigerato del Nasser Medical Complex per essere distribuiti agli ospedali che stanno affrontando gravi carenze» nei prossimi giorni.

16:37
16:37
Israele presenta un atto d'accusa contro la 22.enne Bashar Musa

La procura israeliana ha presentato un atto d'accusa al tribunale distrettuale di Beer Sheva (città colpita più volte dai missili iraniani facendo diverse vittime), nel sud di Israele, contro Bashar Musa, 22 anni, residente a Deir al-Asad, cittadina nel nord del paese, accusata di spionaggio a favore dell'Iran.

Secondo l'accusa, tra marzo e il suo arresto a maggio, Musa ha mantenuto contatti con un agente iraniano e ha svolto per suo conto varie missioni, tra cui l'affissione di un cartello con la scritta "Bibi dittatore", il trasferimento di un gruppo Telegram con migliaia di membri all'agente straniero.

Gli sono stati contestati i reati di contatto con un agente straniero, trasmissione di informazioni al nemico e messa in pericolo della vita su vie di comunicazione per aver disperso chiodi su una strada.

16:15
16:15
«Uccise 56 persone nei raid israeliani dall'alba»

L'agenzia di protezione civile di Gaza ha dichiarato che oggi le forze israeliane hanno ucciso 56 persone nel territorio palestinese devastato dalla guerra, aggiornando il bilancio precedente di 35 vittime.

Il portavoce della protezione civile, Mahmud Bassal, ha dichiarato che in tutta la Striscia 56 persone sono state uccise dal fuoco israeliano, tra cui sei che attendevano aiuti in due località separate.

16:14
16:14
Trump: «Il nucleare non è stato spostato dai siti prima dell'attacco degli USA»

«L'Iran non ha spostato il nucleare dai siti» prima dell'attacco degli Stati Uniti. Lo sostiene il presidente americano Donald Trump.

«Nulla è stato portato fuori dalla struttura. Ci vorrebbe troppo tempo, sarebbe troppo pericoloso, molto pesante e difficile da spostare!», ha scritto Trump in un post sulla sua rete sociale Truth riferendosi al sito Fordow colpito dai bombardieri americani B-2.

Trump ha affermato che le foto satellitari di un gran numero di camion fuori dal sito prima del raid statunitense mostravano solo squadre che cercavano di proteggere Fordow con del cemento «per coprire la parte superiore dei pozzi».

15:29
15:29
«L'attacco USA all'Iran è il culmine di 15 anni di lavoro»

L'operazione «Midnight Hammer» contro l'Iran è stata il «culmine» di 15 anni di lavoro. Lo ha affermato il capo degli Stati maggiori riuniti americani, il generale Dan Caine, sottolineando che le bombe utilizzate, le potentissime «bunker-buster bombs», sono state «progettate» per colpire il sito nucleare di Fordow.

In una conferenza stampa al Pentagono, Caine ha anche spiegato che la grande maggioranza del personale militare e civile, 10'000 persone, della base americana di Al-Udeid, in Qatar, era stato evacuato lunedì prima dell'attacco missilistico iraniano in risposta ai bombardamenti degli Stati Uniti. Solo 44 soldati sono rimasti per difendere l'intera base, ha aggiunto precisando che il più «vecchio è un capitano di 28 anni e il più giovane un soldato semplice di 21».

Durante il punto con la stampa Caine non ha mai risposto alle domande sui danni effettivi ai siti nucleari iraniani: si è limitato a dire che l'esercito non effettua una «valutazione dei danni in battaglia» e lascia questo compito all'intelligence.

Anche il segretario alla difesa Pete Hegseth, in conferenza stampa assieme al generale, ha insistito che questo è il compito della CIA. Hegseth ha citato il direttore dell'agenzia civile d'intelligence per l'estero John Ratcliffe, secondo cui i raid avrebbero «gravemente danneggiato» il programma nucleare iraniano. Ha inoltre messo in discussione le prime valutazioni della Defense Intelligence Agency (DIA), la principale agenzia militare di d'intelligence per l'estero, definite «a bassa affidabilità» e non coordinate con le altre agenzie.

Il segretario alla difesa, alla seconda conferenza stampa da quando è entrato in carica, ha poi accusato i media americani di «ignorare i momenti storici» dell'amministrazione Trump, riferendosi in particolare ai recenti attacchi contro i siti nucleari iraniani. Egli ha definito le operazioni «altamente riuscite».

Il presidente Donald Trump si è subito complimentato con Hegseth e Caine per la conferenza stampa al Pentagono. «Una delle più grandiose, professionali e ricca di informazioni che abbia mai visto!», ha scritto su Truth ribadendo che «i media di fake news dovrebbero licenziare tutti coloro che sono coinvolti in questa caccia alle streghe e chiedere scusa ai nostri grandi guerrieri e a tutti gli altri!».

15:18
15:18
Wafa: «103 morti e 219 feriti nelle ultime 24 ore nella Striscia di Gaza»

Fonti da Gaza hanno dichiarato che nelle ultime 24 ore sono stati trasportati negli ospedali della Striscia 103 cadaveri e 219 feriti. Lo riferisce l'agenzia di stampa palestinese Wafa.

Il bilancio delle vittime nella Striscia ha raggiunto quota 56'259 dall'inizio della guerra, mentre altre 132'458 persone sono rimaste ferite.

Fonti mediche hanno confermato che, delle vittime totali, 5'936 civili sono stati uccisi e 20'417 sono rimasti feriti dal 18 marzo 2025, quando l'esercito israeliano ha ripreso a colpire Gaza.

14:47
14:47
Siria: primo gruppo di curdo-siriani rimpatriati dall'Iraq

Un primo gruppo di 135 civili curdo-siriani è rientrato in Siria dopo numerosi anni di esilio forzato nel vicino Kurdistan iracheno. Lo riferiscono i media siriani, secondo cui i convoglio provenienti dall'Iraq hanno attraversato il valico frontaliero di Simalka e si sono diretti in vari distretti del nord-est siriano.

Alcune famiglie si sono dirette fino ad Aleppo, nel nord della Siria, superando anche il valico interno di Tabqa, a ovest di Raqqa.

Secondo l'Onu, più di 90 mila siriani, per lo più curdi, si sono rifugiati dal 2011, anno dello scoppio delle violenze in Siria, nel vicino Iraq. La maggior parte di questi sono finiti in campi profughi allestiti nel Kurdistan iracheno.

14:44
14:44
Damasco: «Presto torneremo nel sistema bancario globale»

A poche settimane dalla revoca delle sanzioni economiche da parte degli Stati Uniti e dell'Unione Europea, le banche siriane si stanno preparando a ristabilire le relazioni con gli istituti di credito internazionali. Si tratta di uno sviluppo cruciale per la reintegrazione del Paese nell'economia globale, come ha detto Abdel Qader Husrie, governatore della Banca Centrale siriana, in un'intervista al quotidiano emiratino in inglese The National.

«Non lasceremo nessuno indietro», ha detto Husrie. «Le banche locali avranno le loro banche corrispondenti entro le prossime settimane», ha assicurato il governatore, riferendosi alla necessità di ristabilire un contatto tra gli istituti bancari siriani e i loro intermediari per le transazioni internazionali.

Durante i 14 anni di guerra, questa attività è stata quasi completamente interrotta. Ora, scrive The National, i banchieri siriani riferiscono che i colloqui con le loro controparti estere stanno procedendo positivamente, con alcune banche che hanno già acconsentito a riprendere i rapporti. Questo passo arriva dopo il cambio di regime in Siria a dicembre e la successiva decisione del presidente statunitense Donald Trump di revocare le sanzioni alla Siria. «È impensabile trascurare un'economia che rappresenta circa il 26,1% del prodotto interno lordo globale», ha sottolineato Husrie, riferendosi agli Stati Uniti.

La scorsa settimana, il governatore aveva partecipato a un incontro virtuale con banche americane, istituti locali e funzionari statunitensi, tra cui Thomas Barrack, inviato di Washington in Siria. L'obiettivo è stato accelerare il reinserimento della Siria nel sistema finanziario globale.

14:43
14:43
«Nuove incursioni israeliane in Siria»

Le forze militari israeliane hanno condotto nelle ultime ore nel sud-ovest della Siria una serie di incursioni nella regione di Qunaytra a ridosso delle Alture occupate del Golan. Lo riferisce l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, secondo cui dal 1 giugno a oggi si è verificata un'escalation di attività militare israeliana in pieno territorio siriano, in particolare nelle regioni sud-occidentali di Daraa e Qunaytra.

14:27
14:27
Mosca: «L'Iran continui la cooperazione con l'Aiea»

La Russia vuole che «la cooperazione dell'Iran con l'Aiea continui». Lo ha detto oggi il ministro degli Esteri Serghiei Lavrov, dopo che il Parlamento iraniano ha votato a favore dell'interruzione di questa cooperazione.

«Siamo interessati alla continuazione della cooperazione con l'Iran con l'Aiea», ma anche a che «tutti rispettino le affermazioni dell'Iran che non ha e non cerca di creare armi nucleari», ha affermato Lavrov, citato dall'agenzia Ria Novosti. Secondo il ministro russo, il voto del Parlamento iraniano è solo consultivo.

Intanto, però, il Consiglio dei Guardiani della Rivoluzione, supremo organo esecutivo dell'Iran, ha ratificato oggi la legge approvata ieri dal Parlamento di Teheran per la sospensione della cooperazione sui programmi nucleari iraniani con l'Aiea, l'agenzia atomica dell'Onu, sullo sfondo dei recenti attacchi d'Israele e delle accuse rivolte dalla Repubblica Islamica al suo capo, l'argentino Rafael Grossi.

Lo riporta Iran International, canale vicino all'opposizione iraniana all'estero, citando quanto dichiarato ai media ufficiali da un portavoce dello stesso Consiglio.

Secondo Lavrov, sia gli Usa sia l'Iran vogliono cercare una soluzione attraverso «canali politici» dello scontro, dopo gli attacchi israeliani e americani alla Repubblica islamica.

«Ognuno - ha affermato Lavrov, citato dall'agenzia Ria Novosti - è interessato a che la situazione ora imbocchi un canale politico. Questo è stato dichiarato dal presidente Trump che vuole, come dice, svolgere un ruolo di mediazione tra Israele e Iran. E l'Iran ha detto che se Israele non riprende le azioni militari, rispetterà il cessate il fuoco».

14:26
14:26
Herzog: «Il processo a Netanyahu finisca con un patteggiamento»

Il presidente israeliano Isaac Herzog ritiene opportuno che il processo contro Benjamin Netanyahu si concluda con un accordo di patteggiamento, ritenendo che Israele sia uno Stato di diritto sovrano e democratico, con un sistema giudiziario indipendente.

Sullo sfondo delle dichiarazioni del presidente Usa Donald Trump, che ha invocato la cancellazione del processo, Herzog sostiene che le parti dovrebbero avviare al più presto un dialogo intenso, come suggerito anche dal tribunale.

Netanyahu ha intanto commentato l'appello di Trump ad annullare i processi nei suoi confronti, dichiarando: «grazie presidente Donald Trump per il tuo commovente sostegno a me, a Israele e al popolo ebraico. Continueremo a lavorare insieme per sconfiggere i nostri nemici comuni, liberare i nostri ostaggi ed espandere rapidamente il cerchio della pace».

Netanyahu ha chiesto alla Corte di annullare la sua testimonianza al processo nelle prossime due settimane, a seguito di «importanti sviluppi regionali e di sicurezza». Il premier israeliano ha suggerito che nel frattempo altri testimoni della difesa depongano «il più possibile» e ha affermato che, in seguito alla guerra con l'Iran e ad altri sviluppi regionali, è tenuto a dedicare tutto il suo tempo ad affrontare questioni politiche, di sicurezza e nazionali, tra cui la guerra nella Striscia di Gaza e la questione degli ostaggi.

14:24
14:24
Giudici ordinano il ritiro delle bandiere d'Israele dal municipio di Nizza

Querelle intorno alla bandiera israeliana in Francia. La giustizia amministrativa francese, sollecitata d'urgenza da un gruppo di militanti pro-palestinesi, ha ordinato al comune di Nizza, guidato dal sindaco Christian Estrosi, di ritirare entro cinque giorni le bandiere israeliane issate sulla facciata del comune.

Dagli attacchi di Hamas contro Israele, il 7 ottobre 2023, diverse bandiere con la stella di David erano state esposte in segno di solidarietà allo Stato ebraico. Ma con il passare del tempo e l'intensificarsi della risposta israeliana a Gaza, quelle bandiere sono diventate oggetto di discussioni ed interrogativi. Per mesi, gruppi di militanti pro-palestinesi hanno manifestato a Nizza per invocarne il ritiro.

Per il tribunale amministrativo di Nizza, il sindaco Estrosi ha giustificato la presenza di quelle bandiere come ''simbolo di sostegno agli ostaggi israeliani detenuti da Hamas''. Ma ''vista la persistenza nel tempo, la portata che ha preso il conflitto in Medio Oriente e le tensioni mondiali esistenti - proseguono i giudici in una nota - non può essere considerato come un solo simbolo di sostegno agli ostaggi, quanto piuttosto come un sostegno allo Stato israeliano e quindi come la rivendicazione di un'opinione politica''.

Quindi la richiesta di rimuovere i vessilli con la stella di David. Nel resto della Francia, tre comuni sono stati costretti negli ultimi mesi a ritirare bandiere palestinesi dalle loro facciate nel quadro di simili procedimenti.

12:27
12:27
Khamenei: «Israele schiacciato, congratulazioni alla grande nazione iraniana»

«Ritengo necessario porgere alcune congratulazioni alla grande nazione iraniana, innanzitutto, congratulazioni per la vittoria sul regime israeliano».

Lo ha affermato Ali Khamenei, la Guida suprema della Repubblica islamica, in un messaggio riportato dall'agenzia Isna.

«Nonostante tutto quel clamore, nonostante tutte quelle affermazioni, il regime israeliano, sotto i colpi della Repubblica Islamica, è quasi crollato ed è stato schiacciato», ha aggiunto.

«Le seconde congratulazioni sono per la vittoria del nostro caro Iran sul regime americano», ha affermato la Guida suprema della Repubblica islamica, Ali Khamenei, in un comunicato scritto pubblicato dall'agenzia Iran e su X. «Il regime americano è entrato in guerra aperta perché sentiva che, se non l'avesse fatto, il regime sionista sarebbe stato completamente distrutto. Tuttavia, non ha ottenuto nulla da questa guerra. Anche in questo caso, la Repubblica Islamica è uscita vittoriosa e, in cambio, ha dato un duro schiaffo in faccia all'America».

La televisione iraniana ha poi trasmesso la prima dichiarazione video della Guida Suprema iraniana Ali Khamenei dal cessate il fuoco con Israele. «L'Iran non si arrenderà mai agli Stati Uniti», ha detto in tv Khamenei. E ha ribadito: «Se attaccati colpiremo nuovamente le basi statunitensi». La Guida Suprema iraniana ha dichiarato in un video che il presidente Usa Donald Trump ha «esagerato» l'impatto degli attacchi statunitensi sui siti nucleari. «Non c'è stato nulla di significativo» nei raid americani, ha aggiunto.

In precedenza, il New Times aveva citato un conduttore televisivo sulla tv di Stato iraniano, il quale aveva affermato che la gente era molto preoccupata per il leader supremo. «Dall'élite politica alle persone in strada. Potete dirci dov'è?», ha chiesto a un alto funzionario che non ha risposto.

Secondo Hamzeh Safavi, analista politico e figlio del generale Yahya Safavi, comandante del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica e principale consigliere militare di Khamenei, la Guida Suprema sarebbe ancora nascosta perché «Israele potrebbe ancora tentare di ucciderlo, anche durante un cessate il fuoco».

Quindi, ha detto, si stanno applicando protocolli di sicurezza estremi, inclusi contatti limitati con il mondo esterno. Safavi si è però detto «certo che Khamenei sta governando il Paese e prendendo decisioni a distanza».

Intanto, il Consiglio dei Guardiani della Rivoluzione, supremo organo esecutivo dell'Iran, ha ratificato oggi la legge approvata ieri dal Parlamento di Teheran per la sospensione della cooperazione sui programmi nucleari iraniani con l'Aiea, l'agenzia atomica dell'Onu, sullo sfondo dei recenti attacchi d'Israele e delle accuse rivolte dalla Repubblica Islamica al suo capo, l'argentino Rafael Grossi.

Lo riporta Iran International, canale vicino all'opposizione iraniana all'estero, citando quanto dichiarato ai media ufficiali da un portavoce dello stesso Consiglio.

11:27
11:27
«Raid israeliani a Gaza: i morti salgono a 35»

Fonti ospedaliere a Gaza riferiscono che 35 palestinesi sono stati uccisi negli attacchi aerei israeliani sull'enclave dalle prime ore di questa mattina, di cui 19 a Gaza City e nel nord della Striscia di Gaza. Lo riporta Al Jazeera.

Il totale include tre persone uccise mentre aspettavano gli aiuti umanitari vicino ai punti di distribuzione, nove persone morte nel bombardamento di una scuola che ospitava sfollati nel quartiere Sheikh Radwan di Gaza City, due persone uccise in un bombardamento del quartiere di Zeitoun a Gaza City e una uccisa in un attacco a Jabalia, più a nord.

11:26
11:26
«Il silenzio di Khamenei crea allarme in Iran»

Mistero sulla sorte di Ali Khamenei. Il silenzio e l'assenza dell'ayatollah dalla scena pubblica, che oramai dura da oltre una settimana, sta creando allarme in Iran, sia nel mondo politico che nell'opinione pubblica.

«La gente è molto preoccupata per il leader supremo», ha ammesso un conduttore televisivo sulla tv di Stato iraniana, come riporta il New York Times, «dall'élite politica alle persone in strada. Potete dirci dov'è?», ha chiesto a un alto funzionario che non ha risposto.

Secondo Hamzeh Safavi, analista politico e figlio del generale Yahya Safavi, comandante del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica e principale consigliere militare di Khamenei, la Guida Suprema sarebbe ancora nascosta perché «Israele potrebbe ancora tentare di ucciderlo, anche durante un cessate il fuoco».

Quindi, ha detto, si stanno applicando protocolli di sicurezza estremi, inclusi contatti limitati con il mondo esterno. Safavi si è però detto «certo che Khamenei sta governando il Paese e prendendo decisioni a distanza».

11:23
11:23
Iran: «Abbiamo diritto all'uso pacifico dell'energia nucleare»

Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Esmail Baghaei, ha affermato che la Repubblica islamica ha «diritto» all'energia nucleare per scopi pacifici. «L'Iran ha il pieno diritto, ai sensi dell'articolo 4 del Trattato di non proliferazione nucleare (Tnp), di utilizzare l'energia nucleare per scopi pacifici, ed è determinato a mantenere tale diritto in qualsiasi circostanza», ha affermato Baghaei in un'intervista ad Al Jazeera.

I raid degli Stati Uniti contro i siti nucleari iraniani hanno «distrutto la diplomazia», ha dichiarato Baghaei, aggiungendo che gli Usa «devono essere ritenuti responsabili dell'aggressione commessa contro l'Iran in collusione con Israele».

11:22
11:22
Israele sospende le consegne degli aiuti a Gaza

Israele ha annunciato la sospensione delle consegne di aiuti a Gaza dopo la minaccia del ministro di ultradestra Bezalel Smotrich di dimettersi dal governo se non fossero state prese misure per impedire che gli aiuti arrivassero a Hamas.

Lo riferisce una fonte a Channel 12, citata da Times of Israel. La notizia è stata diffusa poco dopo che l'ufficio del primo ministro aveva annunciato che Benjamin Netanyahu ha ordinato all'Idf di elaborare un piano in 48 ore per impedire ad Hamas di rubare gli aiuti.

La sospensione della consegna di aiuti rimarrà in vigore fino alla presentazione del piano dell'esercito, aggiunge la fonte.

Intanto, diversi video pubblicati oggi dai media di Gaza fanno vedere camion che distribuiscono aiuti umanitari a Gaza City: gli aiuti vengono distribuiti da clan locali e «comitati di sicurezza» sotto l'autorità di Hamas. Anche ieri sui social della Striscia sono stati postati filmati che mostravano tir carichi di merce scortati da uomini armati appartenenti a clan affiliati a Hamas.

L'ex premier Nafatali Bennett ieri ha ripostato su X un altro video arrivato da Gaza dove si vedono i miliziani di Hamas armati che prendono il controllo dei camion con gli aiuti fatti entrare da Israele nella Striscia: «ecco come continuiamo a rifornire Hamas di denaro e potere», ha scritto Bennett sui social. In seguito alle notizie e ai video (postati anche da privati cittadini) che arrivano da giorni (ma il governo ha detto solo due giorni) dall'enclave in cui si vedono i miliziani che prendono possesso dei tir con gli aiuti, ieri sera il premier Netanyahu e il ministro della Difesa Israel Katz hanno annunciato il blocco degli aiuti per 48 ore, finché l'esercito non avrà presentato un nuovo piano.

11:15
11:15
Nobel iraniana: «Timori per spostamento dei detenuti dopo i raid di Israele»

La premio Nobel per la pace iraniana Narges Mohammadi ha denunciato il trasferitmeno in luoghi sconosciuti di prigionieri rinchiusi nel carcere di Evin, a nord di Teheran, dopo l'attacco di Israele dei giorni scorsi che ha colpito la struttura carceraria, nota per essere una prigione dove sono detenute persone per motivi politici.

«Uomini e donne detenuti in isolamento nel reparto 209 sono stati portati fuori da Evin in uniformi carcerarie grigie e caricati su veicoli», ha affermato Mohammadi in un messaggio su X, aggiungendo che «da allora, non si hanno più informazioni sulla posizione o sulle condizioni dei detenuti trattenuti nei reparti di massima sicurezza di Evin».

Secondo l'attivista per i diritti umani, detenuta in passato nello stesso carcere di Evin, i prigionieri potrebbero essere stati condotti in «luoghi di detenzione segreti o illegali, isolati dal mondo esterno», mentre i detenuti dei reparti generali di Evin sono stati trasferiti in altre strutture note «per le loro condizioni dure e disumane».

10:54
10:54
«Studente israeliano arrestato in quanto accusato di spionaggio per l'Iran»

La polizia e gli agenti dello Shin Bet hanno arrestato uno studente dell'Università Ben Gurion con l'accusa di aver tentato di aggredire un personaggio pubblico su ordine di un agente iraniano. Lo riporta il Times of Israel.

Bashar Hassan Qassem Musa, un ventiduenne residente del villaggio galileo di Deir al-Asad che studia sistemi informatici, è accusato di aver avuto contatti con agenti dell'intelligence iraniana nei mesi precedenti al suo arresto.

Avrebbe svolto diverse missioni per loro conto, tra cui un tentato attacco a un personaggio pubblico di cui non è stato reso noto il nome, la dispersione di chiodi su una strada principale di Beersheba e «l'incoraggiamento a discorsi divisivi».

La polizia afferma che l'uomo ha agito per motivi ideologici, spinto dalla guerra di Israele a Gaza.

09:52
09:52
«Attacchi di Israele a Gaza, i morti sono 20»

È salito a 20 il bilancio delle vittime degli attacchi israeliani odierni nella Striscia di Gaza: lo hanno reso noto fonti negli ospedali del territorio, come riporta Al Jazeera.

Tra le vittime, nove persone sono state uccise nel bombardamento di una scuola che ospitava sfollati nel quartiere Sheikh Radwan di Gaza City, mentre tre erano in attesa degli aiuti umanitari vicino ai punti di distribuzione.

09:47
09:47
Anche 11 membri della famiglia dello scienziato nucleare iraniano Mohammad Reza Seddighi Saber nel raid israeliano

Anche 11 membri della famiglia dello scienziato nucleare iraniano Mohammad Reza Seddighi Saber, ucciso nella tarda serata di lunedì da un raid israeliano, sono morti nell'attacco: lo riporta l'emittente iraniana in lingua inglese Press Tv citata da Al Jazeera.

La Tv di Stato del Paese aveva dato martedì la notizia della morte di Seddighi Saber nell'attacco lanciato poco prima dell'entrata in vigore del cessate il fuoco tra Iran e Israele.

Secondo Press Tv, l'attacco è avvenuto ad Astaneh Ashrafieh, una città dell'Iran settentrionale vicino al Mar Caspio. Una foto di famiglia dello scienziato pubblicata da Press Tv mostra i membri della famiglia uccisi, tra cui anziani, diversi bambini e donne.

Pochi giorni prima, il figlio diciassettenne di Seddighi Saber era stato ucciso in un attacco alla loro casa a Teheran, aveva reso noto la Tv di Stato. Seddighi Saber era nella lista delle sanzioni degli Stati Uniti.

08:06
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«Attacchi di Israele a Gaza: oggi 15 morti»

Almeno 15 persone sono state uccise questa mattina negli attacchi delle forze israeliane a Gaza, tre delle quali aspettavano la distribuzione di aiuti umanitari nei punti di distribuzione: lo riporta Al Jazeera, che cita fonti negli ospedali della Striscia.

Uno di loro - secondo fonti dell'ospedale Nasser - è stato ucciso da un drone militare israeliano in un attacco vicino all'ospedale da campo giordano a ovest di Khan Younis, nella striscia di Gaza meridionale.

07:32
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«Attacco dei coloni in Cisgiordania, 3 palestinesi uccisi»

È di almeno 3 morti e sei feriti palestinesi il bilancio di un attacco di coloni israeliani a Kafr Malik, a est di Ramallah, in Cisgiordania. Lo riferiscono l'agenzia Maan e alcuni media di Tel Aviv.

All'assalto, condotto da circa 100 coloni la maggior parte a volto coperto, avrebbero assistito anche i soldati israeliani. Secondo il Times of Israel i militari avrebbero aperto il fuoco nel corso degli scontri.

Dal canto suo, l'«Idf» conferma di aver aperto il fuoco nel corso degli scontri tra coloni israeliani e palestinesi a Kafr Malik, a est di Ramallah, in Cisgiordania, «rispondendo a spari di uomini armati». L'esercito israeliano aggiunge di aver arrestato cinque coloni accusati di aver partecipato all'assalto del villaggio palestinese.

Intanto, il premier israeliano Benjamin Netanyahu e il ministro della Difesa Israel Katz hanno incaricato l'Idf di presentare entro 48 ore un piano operativo per impedire a Hamas di appropriarsi degli aiuti umanitari, in seguito a informazioni ricevute oggi, secondo cui Hamas sta nuovamente prendendo il controllo degli aiuti destinati al nord della Striscia e li sta sottraendo ai civili. Lo riferisce l'ufficio del primo ministro.

06:00
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Il punto alle 6.00

Il premier israeliano Benyamin Netanyahu e il ministro della Difesa Israel Katz hanno incaricato l'Idf di presentare entro 48 ore un piano operativo per impedire a Hamas di appropriarsi degli aiuti umanitari, in seguito a informazioni ricevute ieri, secondo cui Hamas sta nuovamente prendendo il controllo degli aiuti destinati al nord della Striscia e li sta sottraendo ai civili. Lo riferisce l'ufficio del primo ministro.

«Sono rimasto scioccato nell'apprendere che lo Stato di Israele, che ha appena vissuto uno dei suoi momenti più grandi della storia ed è guidato con forza da Bibi Netanyahu, sta continuando la sua assurda caccia alle streghe contro il suo primo ministro!». Lo scrive Donald Trump su Truth, difendendo l'amico che è sotto processo per corruzione. «Bibi ed io abbiamo appena attraversato l'inferno insieme, combattendo un nemico di Israele tenace e di lunga data: l'Iran. Bibi non avrebbe potuto essere migliore, più acuto o più forte nel suo amore per l'incredibile Terra Santa», ha aggiunto il presidente USA. «Bibi Netanyahu è stato un guerriero come forse nessun altro guerriero nella storia di Israele, e il risultato è stato qualcosa che nessuno avrebbe mai pensato possibile: la completa eliminazione di una delle armi nucleari potenzialmente più grandi e potenti al mondo», prosegue Trump. «Stavamo lottando, letteralmente, per la sopravvivenza di Israele, e non c'è nessuno nella storia di Israele che abbia combattuto più duramente o con più competenza di Bibi Netanyahu. Nonostante tutto questo, ho appena saputo che è stato convocato in tribunale lunedì per la continuazione di questo lungo processo - uno spettacolo dell'orrore da maggio 2020», ha attaccato il presidente USA. «Una tale caccia alle streghe, per un uomo che ha dato così tanto, è impensabile per me», ha sottolineato Trump usando un'espressione con la quale era solito riferirsi ai processi a suo carico. «Il processo a Bibi Netanyahu dovrebbe essere annullato immediatamente, o dovrebbe essere concessa la grazia a un grande eroe, che ha fatto così tanto per il suo Stato», scrive Donald Trump su Truth a proposito del processo per corruzione a carico del premier israeliano. «Forse non conosco nessuno che avrebbe potuto lavorare in migliore armonia con il presidente degli Stati Uniti di Bibi Netanyahu. Sono stati gli USA a salvare Israele, e ora saranno gli USA a salvare Bibi Netanyahu. Non possiamo permettere questo paradosso della giustizia», ha incalzato il tycoon.

Il direttore della CIA, John Ratcliffe, ha dal canto suo detto di aver «raccolto prove che indicano che i siti nucleari dell'Iran sono stati devastati e ci vorranno anni per ricostruirli». Ratcliffe si trovava nella situation room con il presidente statunitense Donald Trump al momento dell'attacco. «Abbiamo nuove informazioni provenienti da una fonte storicamente affidabile e accurata secondo cui diversi importanti impianti nucleari iraniani sono stati distrutti e dovranno essere ricostruiti nel corso degli anni», ha affermato il direttore della CIA in una nota.