Luganese

La «frana del Lavinone» si muove ancora: «Verifiche sulla sicurezza della strada»

La strada cantonale S313 Tesserete - Bogno - Cagiallo sarà chiusa al traffico tra l'incrocio per Insone e Scareglia – La zona è da anni sotto la lente per la sua instabilità, dovuta a una frana a scivolamento lento
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Red. Online
13.05.2025 09:48

La strada cantonale S313 Tesserete - Bogno - Cagiallo sarà chiusa al traffico, a partire da domani - 14 maggio - alle ore 21, a tempo indeterminato tra l'incrocio per Insone e Scareglia. Il Dipartimento del territorio, Divisione delle costruzioni, ha infatti fatto sapere che movimenti del manufatto sono stati registrati recentemente a causa delle piogge delle ultime settimane: sono quindi in corso delle verifiche per determinare se la sicurezza di alcuni elementi portanti come gli ancoraggi, le spalle del ponte e i cigli della strada possa essere ancora garantita. Scareglia sarà raggiungibile da Bogno e, per i veicoli con peso complessivo inferiore a 12 t, dalla strada comunale da Maglio di Colla.

Un problema conosciuto

La sicurezza della strada S313 Tesserete - Bogno - Cagiallo è sotto la lente da anni. Il tratto compreso tra l’incrocio per Insone, dopo Corticiasca, e Scareglia, attraversa una zona instabile nota come «frana del Lavinone». Quest’ultima interessa un’ampia area del versante destro della valle di Scareglia. L’instabilità del Lavinone, spiega il Cantone nel comunicato, è causata da una frana a scivolamento lento, con una superficie di rottura molto profonda. Il movimento del versante era già attivo prima della costruzione della strada, avvenuta tra il 1950 e il 1960.

Il principale fattore che alimenta il fenomeno sono le scarse qualità geotecniche della roccia e l’azione dell’acque che penetra in grande quantità nel sottosuolo fortemente fratturato e incrementando le deformazioni. Dal 2009 i movimenti franosi sono sottoposti a monitoraggio regolare. I dati raccolti indicano che il versante si sposta verso valle a una velocità media di 3-5 cm all’anno, con punte localizzate dove gli spostamenti risultano significativamente superiori. Nel 2018 è stato attivato un sistema di monitoraggio continuo, collegato a un impianto di allarme, che consente la chiusura tempestiva della strada in caso di rilevamento di accelerazioni anomale. È stato osservato che, in occasione di lunghi periodi di pioggia prolungata o di forti temporali, la velocità degli spostamenti aumenta sensibilmente. Questi movimenti generano un forte stress strutturale sulla strada, in particolare sul ponte situato nell’area attiva della frana.

Lavori

Per contrastare i progressivi cedimenti, già a partire dall’anno 2002, sono stati fatti numerosi interventi di ancoraggio e tentativi di stabilizzazione accompagnati da costanti lavori di ricarica della pavimentazione e ripristino dei cigli e delle barriere. Negli scorsi anni sono stati fatti anche degli studi geotecnici e sono state valutate delle possibili soluzioni per ripristinare la strada.

Tutto questo ha permesso di mantenere agibile la carreggiata in sicurezza fino ad oggi, ma purtroppo - sottolinea il Dipartimento del territorio - non ci sono soluzioni tecnicamente valide e sostenibili che permettano di stabilizzare il versante e i cedimenti. A causa delle piogge delle ultime settimane, appunto, si sono verificati nuovi movimenti nel manufatto. Di qui la necessità di procedere con le verifiche per determinare la sicurezza degli elementi portanti, e la conseguente chiusura del tratto stradale.

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