Riva San Vitale

L'argilla entra a scuola e poi finisce in mostra

I bambini dell’istituto comunale hanno intrapreso un percorso alla scoperta dell’argilla e delle sue trasformazioni – Il progetto è culminato con un’esposizione al Comparto Fornaci, della quale gli alunni sono stati le guide
© CdT/Chiara Zocchetti
Lidia Travaini
10.06.2025 06:00

Architetti, scultori, esperti di storia, costruttori, botanici ed infine guide di una mostra. I bambini dell’istituto scolastico di Riva San Vitale, nel corso dell’anno scolastico che sta per concludersi, si sono cimentati nei mestieri e nelle attività più diverse, sia in sede sia in giro per il paese e il Mendrisiotto. Ma tutto con un denominatore comune: l’argilla. Quell’argilla che fa parte in modo indissolubile della storia e delle costruzioni del paese in cui vivono: a Riva l’attività del comparto delle fornaci e l’industria di fabbricazione di laterizi durò fino al XX secolo, vivendo un periodo florido nell’Ottocento, ma era già attiva nel Cinquecento. Proprio in concomitanza con il progetto di recupero e valorizzazione del Comparto Fornaci, che porterà anche alla messa in funzione di due nuovi forni, i bambini delle scuole comunali di Riva San Vitale, con la preziosa guida dei loro maestri e maestre, si sono dedicati alla scoperta dell’argilla.  A raccontarci l’avventura lunga un anno scolastico è la classe 5A. Ed è stata una vera avventura perché i ragazzi per capire da dove viene l’argilla sono andati anche a cercarla nel bosco. Poi l’hanno studiata a fondo: la sua composizione, osservata anche al microscopio, la sua malleabilità, la sua cottura. Sì perché il percorso fatto e durante il quale hanno incontrato anche l’artista Gabriela Spector, li ha portati anche a realizzare delle piccole statue e cuocerle. Per farlo si sono trasformati in veri artisti, analizzando i movimenti del corpo umano e imparando a modellare dettagli come occhi, mani e capelli. Le loro piccole creazioni rappresentano degli abbracci. Le abbiamo viste e siamo sicuri che non saremmo stati in grado di fare di meglio. «Quando ci si abbraccia le spalle sono diverse – ci hanno spiegato alcune ragazze della classe mostrandoci i loro lavori –, Gabriela ci ha insegnato come fare a rappresentarle con l’argilla».

La mostra finale

Insieme alla 5A abbiamo anche potuto vivere in prima persona l’ultima tappa del percorso lungo un intero anno scolastico. Il progetto dell’istituto scolastico di Riva San Vitale è infatti culminato con una mostra allestita proprio alle fornaci (nell’area dove i lavori di riqualificazione sono appena terminati). L’esposizione «La nostra terra: dall’argilla alle fornaci» permette di vedere i lavori realizzati da tutte le classi, talvolta permette anche di toccarli per scoprirli e capirli meglio. In questa fase un aiuto determinante è proprio quello degli alunni, alcuni di loro si sono infatti trasformati in guide e, dopo aver seguito una breve formazione, ogni sera della scorsa settimana hanno accompagnato i visitatori della mostra alla scoperta dei lavori di tutte le classi. Ci siamo improvvisati visitatori anche noi e abbiamo sentito aneddoti sui pigmenti per colorare l’argilla, sulle varie tonalità – ad esempio che l’argilla che appare bianca prima della cottura probabilmente era nera –, ma anche sulle abitudini edilizie del passato. Tra le usanze passate c’era quella di utilizzare l’argilla nella costruzione di case ed edifici molto più di oggi. I lavori in mostra di diverse classi sono dedicati proprio a questo. Abbiamo quindi potuto ammirare piastrelle decorate e colorate dai bambini della scuola dell’infanzia, piccoli coppi modellati con l’aiuto delle dita (c’era anche la possibilità di provare ad allinearli sul tetto di una casetta di cartone), ma anche mattoncini per provare a costruire come si faceva un tempo. Chi ha fatto i lavori più belli? Abbiamo provato a chiedere alla classe. La prima risposta è forse la più scontata e ed è arrivata come un coro: «I nostri». A confermare che tutti i lavori sono stati più che apprezzati sono però le aggiunte alla risposta iniziale. C’è chi ha voluto segnalare i prodotti della scuola dell’infanzia, chi quelli delle terze, e altri ancora hanno citato le seconde. Insomma: bravissimi tutti.

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