Svizzera

«Le donne svolgono ancora la maggior parte del lavoro non retribuito»

È quanto emerge dall'Indagine sulle forze di lavoro in Svizzera pubblicata dall'Ufficio federale di statistica
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Ats
04.06.2025 14:23

Le donne continuano a dedicare il 60% del loro tempo lavorativo totale al lavoro non retribuito. Di conseguenza, guadagnano meno e sono a maggior rischio di povertà, con pensioni più basse.

Nel 2024, le donne dedicavano più ore settimanali al lavoro retribuito e non retribuito rispetto agli uomini: 54,3 ore per gli uomini e 57,2 ore per le donne, secondo l'Indagine sulle forze di lavoro in Svizzera pubblicata dall'Ufficio federale di statistica (UST). Le donne però svolgono una quota molto maggiore di lavoro non retribuito: il 61% del totale mentre gli uomini solo il 42%.

La disparità è particolarmente marcata nelle coppie con figli piccoli. Tra le coppie con almeno un figlio di età inferiore ai 7 anni, le donne dedicano in media 63,1 ore ai compiti domestici e familiari, rispetto alle 39,8 ore dei padri.

Gli ultimi dati confermano i risultati di altri studi: quando nasce un bambino, molte donne riducono il loro orario di lavoro per assumersi la maggior parte dei compiti domestici e familiari. Questa divisione del lavoro influisce non solo sul loro reddito, ma anche sulle loro prospettive di carriera.

La difficoltà di conciliare lavoro e vita privata con i bambini piccoli è dovuta anche alla carenza e al costo elevato degli asili nido, oltre che agli orari di lavoro poco consoni alle famiglie.

Sebbene negli anni gli uomini dedichino sempre più tempo al lavoro non retribuito in casa e per la famiglia, l'ineguale distribuzione dei compiti all'interno delle coppie rimane una sfida importante per le donne.

Per migliorare la situazione, l'Unione Sindacale Svizzera (USS) chiede che gli orari di lavoro siano più prevedibili e che vengano comunicati con largo anticipo, in modo da conciliare meglio lavoro e vita privata.

L'USS ritiene inoltre che in futuro non ci sarà alternativa allo sviluppo dell'assistenza all'infanzia come «servizio pubblico». Lo Stato deve garantire un numero sufficiente di posti negli asili nido e di servizi di assistenza all'infanzia in tutto il paese.