Il caso

Le FFS e quel contratto miliardario con una società giapponese

Dopo le polemiche per l'assegnazione di un appalto da due miliardi di franchi a Siemens per 116 nuovi treni a due piani, spunta un accordo con Hitachi Rail
© LinkedIn / Hitachi Rail
Red. Online
17.12.2025 19:45

Dopo il polverone politico, e non solo, sollevato dall'appalto da due miliardi di franchi assegnato dalle FFS a Siemens per 116 nuovi treni a due piani che aveva portato la svizzera Stadler Rail a inoltrare ricorso al Tribunale amministrativo federale (TAF), le Ferrovie federali hanno stipulato un altro contratto miliardario con un'azienda estera. Beneficiaria la giapponese Hitachi Rail. A dare la notizia è stato, lo scorso fine settimana, lo stesso gruppo nipponico con un post su LinkedIn nel quale si può leggere: «Hitachi Rail ha firmato formalmente un accordo quadro con le FFS per la fornitura di tecnologie di segnalamento digitale avanzate sulla rete ferroviaria svizzera, nell'ambito di un programma più ampio del valore di circa 1,5 miliardi di euro. Questo progetto epocale comporterà la sostituzione di circa l'80% degli attuali sistemi di interblocco nei prossimi 20 anni». Il post è accompagnato da una fotografia che raffigura il CEO delle Ferrovie federali svizzere Vincent Ducrot che stringe la mano a Kurt Sauerwein, project manager di Hitachi.

Un appalto che il gruppo nipponico definisce un progetto faro che segna una tappa fondamentale nella modernizzazione dell'infrastruttura ferroviaria elvetica. Già, perché alcuni impianti di segnalamento attualmente impiegati dalle FFS risalgono agli anni Cinquanta del secolo scorso.

Da parte delle FFS, scrivono le testate di CH Media, non è apparentemente giunta alcuna comunicazione ufficiale sulla questione. La parola chiave, però, è appunto «apparentemente». In effetti, le Ferrovie federali avevano comunicato del progetto di rinnovamento delle tecnologie di segnalamento già lo scorso ottobre. All'epoca scrivevano «di aver stipulato dei contratti-quadro per i sistemi di interblocco del valore di 1,4 miliardi di franchi con Hitachi, Siemens e Stadler Rail». Una formulazione, questa, che lasciava intendere che pure l'azienda tedesca e quella elvetica avrebbero ottenuto una parte della commessa, senza precisare però i volumi.

Come spiegano sempre le testate di CH Media, il progetto si divide in due: il lotto 1 che comprende i sistemi globali così come il materiale e le cabine di segnalazione; e il lotto 2 che riguarda la fornitura di componenti elettroniche. All'epoca era poi precisato che il lotto 2 era attribuito a Stadler. L'informazione è però successivamente stata corretta sul sito delle FFS con la precisazione: «Il fatto che il lotto 2 sia stato assegnato a Stadler può essere frainteso. Il fatto è che Stadler, Hitachi e Siemens sono ammesse a partecipare alle specifiche gare d'appalto relative all'entità delle prestazioni per il lotto 2».

Ora, con il post affidato da Hitachi a LinkedIn si intuisce che la parte preponderante dell'appalto FFS è stato affidato all'azienda giapponese.

Allo stesso tempo, sempre sul social network dedicato alle relazioni professionali, il CEO delle Ferrovie svizzere aveva scritto: «A partire dal 2029 entreranno in servizio i primi nuovi quadri di manovra digitali. Perseguiamo con determinazione la trasformazione digitale per un sistema ferroviario svizzero efficiente, resiliente e orientato al futuro». Il post era accompagnato dalla stessa foto resa pubblica da Hitachi ritraente la stretta di mano tra Ducrot e Sauerwein.

Hitachi Rail ha sede in Giappone, ma ha anche una filiale in Svizzera. Gli ingegneri lavorano a Zurigo su tecnologie di sicurezza ferroviaria e sistemi di controllo. Ancora ignoto l'impatto specifico di questo contratto con le FFS sull'occupazione in Svizzera.

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