Sanità

L'Ente ospedaliero cantonale: «La disdetta non è avvenuta a causa del rapporto»

Presa di posizione sul caso del medico allontanato dopo aver segnalato «gravi disfunzioni organizzative» in seno al reparto di chirurgia della mano
© CdT/Gabriele Putzu
Red. Ticino&Svizzera
05.05.2025 17:08

Il responsabile di chirurgia della mano dell’Ospedale regionale di Lugano ha segnalato gravi disfunzioni organizzative nel reparto in un rapporto inviato ai vertici dell’ente ospedaliero. Successivamente, lo stesso medico sarebbe stato licenziato. Lo ha riferito stamane La Regione, sottolineando che nello stesso documento interno si evidenziano 28 casi, su 147 pazienti, di lesioni permanenti di origini iatrogene, ovvero lesioni provocate dalla cura in ospedale. In 64 casi, sempre all’interno dello stesso campione di 147 pazienti, le lesioni sarebbero state rilevate non adeguatamente. In totale sono stati riscontrati 503 eventi avversi.

L’Ente ospedaliero cantonale (EOC) ha preso posizione in merito con un comunicato. «L’Ospedale Regionale di Lugano conferma che è ancora in corso l’analisi interna di un «rapporto» allestito spontaneamente da un suo collaboratore, relativo ad aspetti organizzativi e clinici attualmente oggetto di approfondimento», si legge. «Parallelamente, si stanno verificando la correttezza dei dati ripresi dal «rapporto» e il rispetto delle disposizioni EOC in materia di uso delle risorse aziendali e delle responsabilità connesse all’esercizio della funzione da parte di chi ha allestito il rapporto stesso, dai cui contenuti in ogni caso l’Ospedale Regionale di Lugano si distanzia con decisione». Quanto al presunto licenziamento , l’Ente precisa che «fra il medico segnalante ed EOC è pendente una procedura civile con oggetto la contestazione della disdetta, avvenuta per ragioni non legate al contenuto del «rapporto» ma in cui tale «rapporto» viene elevato a torto a causa del licenziamento». La questione è intanto arrivata alla politica con due interpellanze di Matteo Pronzini (MpS) e di Matteo Quadranti (PLR) che chiedono lumi al Governo sul caso.