Moneta

«L'euro rimarrà più debole del franco nel 2023»

La maggioranza degli analisti contattati dall'agenzia economica AWP parte dal presupposto che la moneta unica europea non tornerà più forte del franco
© CdT/ Chiara Zocchetti
Ats
29.12.2022 11:47

L'anno che sta per concludersi è risultato piuttosto turbolento sul mercato valutario. L'euro ha perso nettamente valore e da circa sei mesi è più debole del franco. Attualmente l'euro è scambiato a circa 0,985 franchi, quasi il 5% in meno rispetto a inizio 2022. Secondo gli esperti, la situazione non dovrebbe modificarsi in maniera significativa l'anno prossimo: la maggioranza degli analisti contattati dall'agenzia economica AWP parte dal presupposto che la moneta unica europea non tornerà più forte del franco.

Al momento della sua introduzione fisica nel 2002, un euro valeva 1,48 franchi, per poi crescere fino a 1,60 franchi. Tempi passati: a metà 2022 la valuta europea è scesa sotto la parità e in settembre ha raggiunto il punto più basso, scambiato a 0,9405 franchi. Solo nel 2015, al momento dell'abolizione della soglia minima di cambio da parte della Banca nazionale svizzera (BNS), l'euro era stato ancora più debole. In quel caso l'effetto era stato però di breve durata.

Uno dei fattori fondamentali per questa situazione è la differenza dell'inflazione in Svizzera e nella zona euro. Se nella Confederazione il carovita si è attestato in novembre al 3%, nell'eurozona si arrivava al 10%. Oltre a questo sono giunti gli aumenti dei tassi della BNS. La mossa è stata in realtà seguita anche dalla Banca centrale europea (BCE), ma gli economisti accusano l'istituto con sede a Francoforte di aver reagito tardi al problema dell'inflazione. Non per ultimo, l'euro soffre anche dell'importante indebitamento di alcuni Stati membri.

Secondo Caroline Hilb, responsabile delle strategie d'investimento della Banca cantonale di San Gallo, un altro punto da tenere in considerazione è che l'euro è un valuta a «carattere ciclico». Questo significa che è particolarmente richiesto quando l'economia è in buona forma e le borse risultano in crescita. Viceversa, la moneta unica europea soffre quando i mercati azionari vanno male. Nei periodi economici negativi, sono piuttosto franco e dollaro a fare la parte del leone. «Sono entrambe valute molto ricercate in momenti di insicurezza», ha spiegato l'esperta.