L'evento

Librarsi in aliante sulla città con la sola forza del vento

Il Gruppo volo a vela Ticino si prepara per un fine settimana di porte aperte all’Aeroporto di Locarno: «Grandi e piccoli potranno vivere l’emozione di sfidare la gravità a bordo dei nostri apparecchi privi di motore»
Sofia Taufer, del Gruppo volo a vela Ticino che ha base all'Aeroporto di Locarno; sullo sfondo, un aliante del club sorvola il golfo della città
Jona Mantovan
25.08.2023 06:00

Il club è unico nel suo genere, perlomeno nella Svizzera italiana. Si chiama Gruppo volo a vela Ticino, un’ottantina di associati, e ha sede all’aeroporto di Locarno. Nel suo deposito, collocato sul lato a sud della struttura, ci sono dieci alianti, pronti per essere sfoggiati nel corso del fine settimana di porte aperte. Questo sabato e domenica (26 e 27 agosto), infatti, grandi e piccoli potranno vivere l’emozione di volteggiare a bordo di questi apparecchi silenziosi e senza motore. Potranno librarsi sopra la città sfidando la gravità e sfruttando la sola forza del vento e delle correnti d’aria, che possono spingere le grandi ali dei velivoli anche molto in alto.

«Ci sarà pure un evento di beneficienza a cura dell’associazione Dancing with the clouds, che porterà 13 bambini al loro battesimo dell’aria», spiega Sofia Taufer, che nella vita lavora nel campo della comunicazione ma è da sempre un’appassionata di qualsiasi cosa si muova per aria. Come molti suoi colleghi, anche lei ha iniziato a volare a 14 anni.

«Già, a riprova del fatto che questa disciplina sia sicura, è possibile pilotare un aereo ancora prima di guidare un’automobile», esclama la 39.enne.

Fuori dall’hangar

Taufer non è sola, anche perché per aprire le grandi porte in metallo del loro hangar e portare fuori uno degli alianti serve una piccola squadra.

«Non tanto per il peso dell’aereo, perché si spinge su ruote, quanto per il volume. Le ali sono molto più lunghe di un modello a motore e bisogna evitare che nella manovra non tocchino quelle degli alianti vicini o qualche altro ostacolo. Stesso discorso vale per la punta, per la coda e così via», dice Christiane De Micheli, che fa parte del comitato e si occupa delle finanze, anche se nella vita è docente in una scuola professionale. «Una decina di anni fa sono stata ‘contagiata’ da questa sorta di febbre del volo. Ma è un’esperienza bellissima, sempre». Vicino a lei, che annuisce, c’è Davide Giovanelli, professionista oltre che campione della situazione: pilota di elicotteri e di aerei di mestiere, ha iniziato la sua carriera proprio a Locarno, sugli alianti. Oggi, poi, ha appena concluso un diploma di prestazione per un volo di mille chilometri.

Ci sarà pure un evento di beneficienza: tredici bambini riceveranno un battesimo dell’aria organizzato da Dancing with the clouds
Sofia Taufer, 39 anni, Gruppo volo a vela Ticino

«È un’attività che si adatta bene al mondo sportivo-competitivo», afferma entusiasta il 28.enne, che da dieci stagioni prende parte a varie competizioni internazionali. L’ultima conquista, ad esempio, è stato un 14.mo posto agli Europei in Lituania.

«Non è che ci sia qualcosa di particolare che mi spinga a volare. Semplicemente, se non volo... sto male», racconta con una risata. Intanto il ‘novellino’ del gruppo, il liceale giocatore di hockey 16.enne Adriano Rosamilia, ha preso posto nell’abitacolo del velivolo fermo sul prato, chiamato affettuosamente dai soci «Tango Victor».

Appena un anno fa, era alle sue prime armi. «È stato come imparare a pedalare in bicicletta». E ricorda come tutto sia cambiato all’improvviso, da una settimana all’altra. «Ero con il mio istruttore, facevo fatica a restare allineato con il traino. Ma dopo qualche giorno è andato tutto alla perfezione, come un automatismo».

Controlli prima del decollo

Adam Andreoli osserva le procedure di controllo a qualche metro di distanza. «Prima di farsi trainare per il decollo, il pilota e un’altra persona devono verificare che sia tutto a posto» illustra indicando i passaggi che stanno seguendo Taufer all’esterno con Rosamilia ai comandi. «Le varie componenti devono avere la resistenza giusta oltre a essere in perfetto stato. Deriva, timone, diruttori, tutto quanto».

Il 28.enne, nella vita soccorritore, è aspirante istruttore e grande appassionato di jet militari. Qualche anno fa, però, ha deciso di dedicarsi al volo senza motore, tra l’altro molto più economico. «Un volo a motore costa una certa cifra al minuto: quattro, cinque franchi. In aliante, invece, si spende una cifra attorno ai 100/150 franchi per il traino a motore, poi il resto del tempo che si sta in aria non si paga più. E si può navigare anche per ore... con il mio istruttore ero riuscito a fare un giro di quasi cinque ore, un primato per me».

«Beh, ci vuole anche talento», sottolinea Antonio Iozzi, pensionato 66.enne. «Ammiro il mondo dell’aviazione da sempre, ma ho aspettato fino a 54 anni prima di mettermi alla cloche». Per pilotare non è necessario iniziare a 14 anni. «No, anzi. È davvero per tutti», conclude.

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