Lido Alpino e palestra all’aperto: Cevio va oltre la ricostruzione

«Il politico diventa uomo di Stato quando inizia a pensare alle prossime generazioni invece che alle prossime elezioni». Cita nientemeno che Winston Churchill il Municipio di Cevio nell’indicare la via scelta per risollevarsi dall’alluvione dell’estate 2024. Una via che non segue solo la ricostruzione, ma che guarda oltre con progetti grazie ai quali rivitalizzare una zona periferica dall’alto valore territoriale, investendo nel futuro a favore, appunto, delle nuove generazioni. Faro di questa visione è il Lido Alpino Vallemaggia, la cui costruzione è prevista nella frazione di Bignasco, sulle ceneri della vecchia piscina, chiusa dal 2020 (vedi CdT del 29 ottobre). La struttura balneare il cui credito di progettazione definitiva sarà discusso dal Consiglio comunale nella seduta convocata per domani sera, non è tuttavia l’unica realizzazione che l’Esecutivo guidato dalla sindaca Wanda Dadò confida di poter condurre in porto. Vi è infatti anche la palestra all’aperto, con area di svago e ristoro, che andrebbe a insediarsi proprio nel comparto dove è previsto il Lido Alpino: la superficie che, quando la piscina oggi dismessa era in funzione, ospitava il campo di pallavolo su sabbia. Suddivisa in tre aree distinte che occuperanno anche il prato verde accanto al campo di pallavolo, la palestra all’aperto sarebbe la prima della Vallemaggia. Il progetto vuole essere una novità in tutti i sensi. L’offerta si rivolgerà infatti a tutte le fasce di età. «La presenza delle scuole medie e delle elementari giustifica questa scelta strategica», sottolinea il Municipio nel messaggio con la richiesta di credito di 82 mila franchi per la realizzazione della palestra all’aperto, il cui investimento netto a carico del Comune sarà neutro.
Struttura inclusiva
La somma necessaria è infatti completamente garantita da sussidi e contributi, tra i quali quelli della Croce Rossa e del Rotary Club Lugano attraverso il progetto «Bracciate aperte». Il sostegno finanziario di 30 mila franchi da parte del Rotary deriva dal fatto che la palestra all’aperto sarà una struttura inclusiva alla quale potranno accedere anche persone con disabilità. L’attrezzatura scelta mira a offrire la possibilità di un allenamento completo, spaziando dalla tonificazione alla crescita muscolare, senza tralasciare l’aspetto cardiocircolatorio.
C’è chi dice di no
La realizzazione della palestra all’aperto non fa l’unanimità di consensi in seno alla Commissione della gestione. Se la maggioranza si schiera con il Municipio, rilevando che i costi di gestione della struttura saranno minimi rispetto a quelli del campo di pallavolo, sul messaggio con la richiesta di credito che sarà discusso sempre nella seduta di domani del Legislativo è stato redatto anche un rapporto di minoranza. Lo firma Marco Bonetti (gruppo Pese libero ‘24), il quale evidenzia come la struttura andrebbe a inserirsi su di un terreno la cui destinazione non è ancora stata decisa. Il suo timore è che la palestra all’aperto potrebbe così essere d’impaccio a ciò che riserva il futuro per l’ex piscina.
Nuove piscine, Gestione unanime
La Gestione è invece unanime nel sostenere il Lido Alpino e invita quindi il plenum consigliare a dare luce verde al credito di 750 mila franchi per la progettazione definitiva della struttura. Di questa somma finora è stata raccolta grossomodo la metà che servirà a finanziare, appunto, la stesura del progetto definitivo. Quest’ultimo permetterà di procedere all’analisi dei costi effettivi, oggi indicati in 9 milioni di franchi con un’approssimazione del 10% sia in eccesso, sia in difetto. Man mano che la raccolta fondi procederà, si potrà passare alle fasi successive, ossia quelle della procedura edilizia e degli appalti. «Quando ci troveremo confrontati con il reale investimento a carico del Comune, arriverà il momento di decidere se dare il via alla costruzione del Lido Alpino. Solo dopo avere determinato l’entità del credito esecutivo si potrà infatti stabilire l’impatto finanziario dell’opera», sottolinea il Municipio, rammentando che il Cantone è disposto a finanziare il 50% del costo di costruzione del Lido Alpino e che gli altri Comuni valmaggesi si sono detti disposti a prendersi carico della metà dei costi di gestione della struttura balneare, a patto che il disavanzo non superi i 200 mila franchi annui.
