Hockey

L’inarrestabile Lugano attende la decisione di Omark

I bianconeri vanno in pausa con una striscia di sei successi filati, ma intanto il contratto dello svedese è scaduto: «Non ho ancora deciso cosa farò. Ora tornerò in patria, parlerò con la mia famiglia, poi vedremo»
©Pablo Gianinazzi
Fernando Lavezzo
01.11.2025 23:03

Se si pensa a un gol a porta vuota sotto la Curva Nord, la mente va subito a Ville Peltonen e al 3-1 che il 7 aprile del 2006 chiuse la finale con il Davos, regalando al Lugano il suo settimo e ultimo titolo nazionale. Questa sera, nella stessa porta vuota, Aleksi Peltonen ha messo al sicuro la vittoria dei bianconeri contro il Ginevra, firmando il 4-2 sotto gli occhi di papà Ville, allenatore delle Aquile. Poco dopo è stato imitato da Simion, mentre il 6-2 di Aebischer è arrivato con Charlin nuovamente tra i pali. Già, 6-2. Un risultato forse esagerato, ma la squadra di Tomas Mitell ha sicuramente meritato di portare a casa i tre punti, dando spettacolo e conquistando così la sua sesta vittoria piena consecutiva. Insomma, solo la pausa per le nazionali può fermare questa squadra lanciatissima, capace di arrivare a sole 6 lunghezze dal Rapperswil, secondo della classifica. Nelle ultime sei giornate, capitan Thürkauf e compagni hanno recuperato addirittura 16 punti sui Lakers. Impressionante. E impensabile, almeno fino al 12 ottobre, quando il Lugano andava a conquistare un successo striminzito a Porrentruy, faticando tremendamente nel venire a capo del fanalino di coda Ajoie. Eppure, proprio da quel momento le cose, in casa bianconera, sono cambiate. Certo, prima del filotto di risultati positivi c’è stato il k.o. interno con il Davos, ma è stato il match contro i grigionesi a mostrare per la prima volta il nuovo volto del Lugano. Una squadra finalmente fluida in transizione. E poi, con il passare dei giorni, sempre più concreta. Oltre che solida, qualità ovviamente indispensabile.

Il primo gol di Ramon, l’ultimo di Linus?

Il Lugano è in piena fiducia ed è grazie a questa serenità che non ha mai dubitato al cospetto del Servette, rifattosi sotto due volte, ma sempre rispedito lontano. In un primo tempo giocato con ordine e velocità, i bianconeri hanno colpito due volte in transizione, dapprima con Tanner (al primo gol stagionale) e poi con Omark, che potrebbe aver giocato la sua ultima partita in bianconero. Il contratto dello svedese è scaduto. Lui, durante la sosta, tornerà in patria. «Parlerò con la mia famiglia, poi vedremo cosa succederà», ci dice. «Non ho ancora deciso. Chissà, magari ho giocato la mia ultima partita in carriera». Non ci crediamo.

Tornando alla cronaca del match, il Ginevra ha accorciato le distanze all’inizio del periodo centrale, sfruttando un power-play ereditato dal primo tempo. Ma in superiorità numerica è arrivato pure il 3-1 di Simion, perfettamente imbeccato da Fazzini, sempre più uomo assist. Nella terza frazione, Le Coultre ha riaperto il confronto con una rete nata un po’ dal niente, direttamente da azione di ingaggio. Ma consapevole della sua forza, il Lugano non ha ceduto al panico, resistendo anche a un’ultima, delicatissima, inferiorità numerica e affidandosi alle parate di Schlegel. Poi, come detto, il 4-2 di Aleksi Peltonen ha chiuso i conti. «Siamo in un buon momento, ma credo che la pausa farà bene anche a noi per recuperare un po’ di energie e qualche giocatore acciaccato», afferma Tomas Mitell. «Sono contento di come la squadra ha gestito l’ultima partita di questa prima fase. Non abbiamo tremato neanche dopo le loro reti, continuando a fare il nostro gioco. Omark? Non so nulla, vedremo. Di certo è un giocatore che è cresciuto molto e che prima ci mancava».